MUSSATI PIER PAOLO
Dialetto di Modena
5° PREMIO: ” I pè a l’oss ”
MOTIVAZIONE
Questo breve componimento si traduce in una preghiera a Dio, con accenti d’interiorità raccolta e sommessa, dove, alla meditazione più intuibile che descritta, sulla vanità delle cose transeunte, segue l’aspirazione a spiccare il volo verso la sublimità dei beni reali. L’uso di un originale gioco di immagini consente una sfumata emozione poetica e una piacevole lettura di testo.
I pà© a l’à³ss, o Sgnor, prema ed vulter
a vrev do eli novi, da vuler.
Menga come la quaia,
ch’la se sgagia a lughers in dla sterpaia,
o come la parpaia,
ch’la trabala, termand da paia a paia,
e gnanc com’al falcoun,
sciancand la turtureina pcoun a pcoun.
Quaia sun stè, parpaia e un po’ falcoun,
in dla me veta, secand egl’ucasioun,
mo ades ch’a sun atà©s, piò a zeina che a clazioun,
ciapem per man, e fam vuler daboun!
Signore, prima di morire,
vorrei due ali nuove, per volare.
Non come la quaglia,
che si affretta a nascondersi nella sterpaglia,
o come la farfalla,
che traballa, tremando da paglia a paglia,
e neppure come il falcone,
che scianca la tortorina boccone a boccone.
Sono stato quaglia, farfalla e un po’ falcone,
nella mia vita, a secondo dell’occasione,
ma adesso che sono vicino, più a cena che a colazione,
prendimi per mano, e fammi volare per davvero!
4 risposte
Dimòndi bela GROG, dabòun.
In dialèt pò, la sòuna propia da Dio.
Brèv. 🙂
ma che bellaaaa….le propria belaaaa e come parli bene caro, ti sei ripreso da ieri sera????
Tutto bene, anzi benissimo, ho preferito dormire da solo per non sentire nulla…..
bene bene ti saluto e buona giornata