Magari i 100 km. di distanza, o poco più, possono disincentivare chi sta nella zona di Modena e renderlo poco interessato alla cosa, ma ve lo dico lo stesso, non si sa mai, anche perchà © non tutti quelli che leggono qui vengono da Modena. E poi, può anche far bene alla salute di chi legge.
Mese di maggio dedicato all’asparago di Verona, con manifestazioni e degustazioni, durante la sagra di Rivoli dall’1 al 10 maggio e quella di Cavaion dal 13 al 17 maggio, solo per rimanere alle due località  più vicine a casa mia, nel nord ovest della Provincia, tra Verona e il Lago. La seconda zona asparagara è quella di Ronco all’Adige, Arcole e dintorni, nel sud est della provincia.
L’asparago conta numerose varietà  a seconda del colore e della misura. Il colore bianco delle varietà  di Verona è dovuto alla profonda collocazione nel terreno al completo riparo dalla luce. Se l’interramento è ridotto si avrà  la qualità  verde, da consumarsi però “giovane” (altrimenti indurisce).
In provincia di Verona, la zona in cui si sviluppa con successo la coltivazione dell’asparago, grazie soprattutto alle condizioni geomorfologiche di un terreno particolarmente sabbioso, è soprattutto quella di Rivoli Veronese.
L’asparago di Rivoli vanta una storia che si accompagna agli eventi della campagna d’Italia di Bonaparte nel 1779 il quale, con la sua armata, ha introdotto in loco delle zampe di asparago (cioè il suo rizoma sotterraneo), ibridandole con gli asparagi selvatici del prospiciente Monte Pastello e dando così origine a questo tipo particolare di asparago. Una delle pochissime cose buone fatte da Napoleone qui da noi.
I piatti più famosi sono il risotto con gli asparagi e “spà  rasi e ovi duri” (conditi con olio, aceto, pepe e sale). Ma gli asparagi si fanno anche gratinati in forno ed è buonissimo anche il pasticcio di asparagi (assieme alle lasagne e alla besciamella). C’è poi il tortino agli asparagi (simile alla tortilla spagnola, cioè asparagi mescolati all’uovo in un’omelette), il giglio di asparagi col Monte Veronese (asparagi cotti in tegame con la cipolla e successivamente annegati nel formaggio Monte fuso).
L’asparago è povero di calorie e di carboidrati. Inoltre ha una buona fonte di vitamine e di minerali, fra cui la vitamina A, C e quelle del gruppo B, riboflavina ed acido folico. Tradizionalmente l’asparago è stato usato nel trattamento dell’artrite e dei reumatismi, come diuretico, è indicato nell’anemia, nella stitichezza, nell’insufficienza epatica e nelle malattie gastrointestinali, contro la stanchezza fisica e mentale.
E’ ricco di fibre e garantisce l’apporto di potassio, ferro, manganese, magnesio e rame, mentre è povero di sodio. Questa caratteristica lo rende molto raccomandabile a chi soffre di pressione alta ed ha problemi di cellulite. L’asparago è adatto nelle diete, soprattutto per il suo elevato potere saziante. Bevuto in succo (con la centrifuga), o grattuggiato crudo, o, sempre crudo, in pinzimonio, sembra determini una diminuzione della glicosuria e sia perciò indicato anche nel diabete.
Gli asparagi hanno una piccola pecca: non sono anche afrodisiaci. Ma, come si dice, non si può avere tutto dalla vita (e magari neanche serve… 😉 )
5 risposte
Qui i “fiorèti” si fanno nel mese di maggio, ma non è proibito farli anche in giugno… Naturalmente tu per meravigliosi bianchi intendevi gli asparagi bianchi… eh… ce ne sono di molte qualità, come dicevo… bla, bla,… non ti riferivi certo a quello strano liquido paglierino uscito dalla schiacciatura di palline acidule, piene di calorie, prive o quasi di vitamine, che provocano epatiti, delirium tremens, pressione alta, aumento della glicosuria e delle multe…
Beh, dài, se vieni qua, oltre agli asparagi bianchi, una goccia di Custoza o di Soave (ma solo solo per bagnarti le labbra, come ai butìni) magari ci può scappare! 🙂 🙂 🙂
Ahahah… bruta bestia…! 🙂
Eh, Eh, vedo che la GMite ti ha contagiato anche te caro Carolingio, una volta contagiati, fai fatica a disintossicarti 😉 🙂 🙂
Te ghè propio rasòn joy! Pericolo di assuefazione, come scriveva giustamente qualcuna, qualche settimana fa.
Però, c'è da dire, che è una cosa che facevo già da prima, con gli amici/he e colleghi/e, ora si è solo un po' espansa, dopo che ho conosciuto questo bel sito. Da trentacinque anni a questa parte andiamo periodicamente, con mia moglie, a visitare zone mangereccie, o sagre particolari, o zone vinicole di pregio (ed entriamo nelle cantine a curiosare e ad assaggiare, o nei frantoi, o nei panifici…). 🙂 🙂 🙂