La luna nel pozzo

La luna nel pozzo

Laura e Luca giocano assieme.
Inseguono una palla a spicchi colorati, leggera. Se la lanciano l’un l’altra e corrono, corrono per il campo, appena fuori dalla città .
E mentre corrono gridano, urlano la loro gioia, la loro felicità , perchè la guerra è finita e finalmente possono giocare in santa pace, possono stare tranquillamente all’aria aperta.
Tutto intorno è silenzio, niente più spari, scoppi, botti, sirene, gente che urla la propria disperazione, aereoplani che sorvolano i tetti e solcano minacciosi i cieli, fumo ovunque, quello che resta nelle città  sono solo ruderi e macerie a testimoniare gli orrori della guerra appena conclusa, quello che resta nelle campagne è un macello, alberi distrutti e bruciati, carogne di animali sparse ovunque, campi ridotti a colabrodo a testimoniare la crudeltà  umana.

E in questa calda giornata postbellica anche i bambini possono finalmente tornare a giocare.
Laura e Luca corrono e si inseguono. Gli sguardi rivolti al cielo azzurro, quasi terso, quasi limpido, quasi pulito. Solo qualche uccello naviga in questo statico mare per aria.
Nessun rumore estraneo a spezzare questo incantesimo, solo le loro gioiose grida e i cinguettii dei pochi uccelli superstiti. La paura e il terrore stanno finalmente esaurendosi.

Luca e Laura corrono, sempre più forte, gli sguardi sempre rivolti al cielo, sempre alla ricerca della palla, le braccia alte per prenderla al volo…. si incrociano, sono sempre più vicini…. poi…. all’improvviso….. il buio……

“Luca?…. Luca?….. Sei lì?….. Luca…. non ti vedo…..”
“Sono qui Laura, senti la mia mano?”
“Ah…. eccola…. ma che buio che c’è, ma quanto abbiamo dormito?”
“Mi sa che abbiamo dormito molto… Ma io mi sento ancora stanco, molto stanco. Sono talmente stanco che faccio fatica a muovermi….”
“Io invece ho freddo, ho perfino i brividi…. Luca vieni vicino a me, allungami la mano…. ”
“Ci provo Laura, ma faccio una fatica…. Ecco, la tua mano…. Sono qui, vicino, aspetta, ti abbraccio…. Ti senti meglio?”
“Sì grazie, mi sembra di avere meno freddo…. Tu sei caldo, caldissimo, sudi….. sei tutto bagnaticcio…..”
“Laura guarda…. La luna….. Che bella, eeeehhhhh è luna piena….. Sembra di toccarla, speriamo che non chiudano la finestra, era tanto tempo che non la vedevamo così brillante….”
“Bella davvero, e così luminosa, sembra che mi scaldi, mi sento quasi meglio… Guarda quelle nuvole che stanno arrivando, che simpatiche, alcune le passano davanti e altre di dietro….”
“Ehi, guarda quella…. Sembra una papera…. E la luna è il suo occhio….”
“Dai, facciamo un gioco, lo chiamo la luna nel pozzo, vediamo chi riesce a vedere la figura più strana….. Ehi ehi ehi, se quelle nuvole nere arrivano abbiamo finito di giocare…. Speriamo non corrano troppo….”

“Laura, senti anche tu questo srano odore?…. Ho sulla bocca un cattivo sapore, sembra ferro…. Cavolo, ma non c’è una luce qui?….”
“Anch’io lo sento…. Se mi muovo però mi fa un po’ male la schiena… Ma continuo ad avere freddo, per fortuna che ci sei tu a riscaldarmi, e sono contenta…. Sta venendo sonno anche a me….. Faccio fatica a tenere gli occhi aperti…. Ma tu sei sudatissimo…. Sembri bagnato….. Eppure io ho freddo….”
“Io invece sono messo molto scomodo, ma sono talmente stanco che non ho forze… Non riesco neppure a muovere le gambe…. E poi, ti confesso, comincio ad avere un po’ di freddo anch’io….”
“Vorrei che chiudessero la finestra, ma se poi la luna torna a splendere, non possiamo più vederla….”
“Laura stringiti a me, tremi tutta…. Fai tremare persino me….. Promettimi che domani andiamo a giocare in campagna, con la palla…. Ho fatto uno strano sogno, sai?….. Eravamo in campagna noi due e rincorrevamo una palla….”
“Anch’io ho fatto un sogno simile, usavamo quella palla fatta di stracci colorati che ci ha regalato il nonno…..”
“Eh, proprio quella, aspetta, deve essere qui dietro, vedo se la trovo…..”

“Ehi Luca, guarda che nuvolone quello…. Luca l’hai visto?….. Luca….. Luca….. Luca perchè non mi rispondi?….. Accidenti Luca, non farmi questi scherzi, lo sai che mi viene paura…. Insomma Luca….. Ma come sei freddo….. Ah, ho capito, stai facendo quello stupido gioco dove tu fai finta di essere morto e poi, quando meno me lo aspetto, salti su e mi fai buuuu….. Stupido. Ti sembra questo il momento?….. Ehi Luca…. Guarda che srana immagine, la vedi laggiù?…. E’ enorme…. La luna filtra da dietro, poco poco, e crea uno strano alone intorno alla figura….. Ehi, sembra un uomo…. o una donna….. Porta un cappuccio…… Il mantello è stracciato….. Bestiale, ha una falce in mano…… Dai Luca…. Guarda….. Sembra venga verso di noi….. Ormai non vedo più la luna….. Sta per diventare completamente buio…. Luca?…. Ma dormi già ?….. Anch’io ho tanto sonno, sai…. Mi si chiudono gli occhi, non resisto….. Sono stanchissima….. E ho tanto freddo….. Notte Lu…….”.

by GROG

2 risposte

  1. E dire che all'inizio mi sembrava tutto così bello….
    Ma anche così.
    Io penso che la morte faccia parte della vita, la guerra e la morte dividono i corpi ma le anime rimangono unite.
    E' anche una metafora di questo lungo inverno che sta per finire e il nostro desiderio di rinascere.
    La pace dello stare nel mondo, quando stare nella nostra guerra è difficile.

  2. Grazie Luisa, questo racconto è nato l'altra sera, mentre guardavo la luna dal letto al buio, mi è venuta l'idea e mi sono alzato per scriverla….

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