Vivendo nella società  dei consumi,è facilissimo imbattersi nello “stereotipo di consumo”.La pubblicità  ha il compito di costruire l’immagine di una brand(marca);ma a costruire la più o meno complessa struttura di uno stereotipo, sono altre forme di comunicazione di massa.Il cinema commerciale è probabilmente la macchina più efficente atta a questo scopo;osservate un qualunque film commerciale e vi accorgerete di quanti stereotipi di consumo è infarcita la pellicola.Non è solo “velata pubblicità  ” per pagare i costi di produzione;è anche un efficace linguaggio subliminale di “familiarità  di consumo” basato su una visione semplicistica e lontana dalla realtà  di tutti i giorni.Non voglio demonizzare lo stereotipo di consumo,per carità  ,ma sarebbe quantomai utile andare oltre ad esso;fossilizzarsi dietro ad uno stereotipo porta a una visione consumistica unilaterale e col tempo(se non subito)si può trasformare in una pessima abitudine,azzerando un’alternativa visione più eterogenea.Un esempio?Osservate nei film commerciali di qualche anno indietro;le star che si versano da bere e domandano all’interlocutore-“Vuoi un drink?”-,le smorfie degli attori confermano che quel “drink” non è un’innocente the al limone.E’ un classico stereotipo di consumo del cinema commerciale.Un altro esempio?Il più “innocente” binomio aragosta-champagne;l’accostamento è senza dubbio eccellente.Quanti Cummenda,con donzella al fianco,lo hanno richiesto nelle suite e nei ristoranti chic?Tantissimi.Povera aragosta,condannata a essere inaffiata solo dallo champagne;si spera che chi non è amante delle bollicine possa dirottare su un non meno nobile Traminer.Di esempi ce ne sono tanti;ma io mi fermo quì.Non vorrei apparire un “crociato” contro gli stereotipi di consumo.Ma spero di avervi quantomeno incuriosito e solleticato con ironia.
Un salutone a tutti!!
5 risposte
Grande furzeina !
Dopo averti ( poco purtroppo ! ) conosciuto ieri sera , posso permettermi di dirti che sono daccordissimo con te .
E mi viene anche da dire che forse per i mezzi di comunicazione di massa, un ritorno alle immagini di una volta ( es. Alberto Sordi o Toto' davanti ad un bel piatto di spahetti, semplice e succulento ) sarebbe un bel modo di insegnare cosa mangiare e bere x stare bene, no ?
Ci parlano tanto dei vantaggi della dieta mediterranea , o si lamentano tanto che i ragazzi di oggi si alimentano male … allora perche' come giustamente scrivi anche tu,
gli esempi che arrivano dai mass media sono quelli e non questi ?????
Purtroppo i mass-media fanno il loro gioco.A noi non rimane che “difenderci” con dignità dal dilagare di informazioni a dir poco strumentalizzate.Quello che io dico non è detto che sia in assoluto giusto;ma almeno questo spazio da la possibilità a tutti di confrontarsi con opinioni diverse e nella massima pluralità.E questa,a mio modesto parere,è una bella conquista,visti i tempi…
bravo furzeina: è sempre stata così. Ricordo i film di Gabin e di Bogart, sigaretta in bocca e pacchetto bene in vista. Le bollicine doltr'alpe hanno conquistato il mondo grazie alla loro pubblicità cinevisiva
Beh ragazzi, questi brevi interventi dimostrano pero' che la gente comune e' ancora capace di ragionare e scegliere con la propria testa.
Non ci hanno ancora ridotto a marionette , per fortuna !
interessantissimo spunto (come al solito) di furzeina che finalmente ho conosciuto alla cena di ieri!
Il product placement e' una delle tecniche di marketing che (per quanto fuorilegge in tv, teoricamente, in italia – http://it.wikipedia.org/wiki/Pubblicità_indiretta – ) si prevede generi una bella carriola di fatturato nei prossimi anni (14 miliardi di dollari nel 2010 – http://www.key4biz.it – )
Mi hai fatto venire in mente i vecchi film anni 80 (pozzetto e compari) quando ad ogni inquadratura l'etichetta della bottiglia era sempre girata a favore della telecamera 🙂