I suoi figli lavorano nel mondo della ristorazione, lui lavorava in quello della pesca.
Dovevo andare là , a Pollica e ad Acciaroli, per passare gli ultimi tre quattro giorni di vacanza, poi abbiamo optato per Valdobbiadene, più vicino.
“Veniamo messi sulla cartina geografica solo quando sparano. O quando si deve scegliere dove andare in vacanza” dice un amico cilentano di Roberto Saviano, che oggi ha scritto un lungo articolo e che ha fatto cadere le mie illusioni su quella zona. Del resto, quello che sta succedendo a Milano con l’andrà ngheta non lascia molto spazio a miraggi territoriali.
Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, è stato ucciso dalla camorra, gli hanno distrutto il viso a colpi di pistola. Leggo che si batteva per la legalità e per il rispetto dell’ambiente, che aveva fatto un Piano Regolatore per frenare la speculazione edilizia.
“Non hanno ucciso solo un uomo – ha detto il sostituto procuratore della zona – hanno ucciso una speranza per il Cilento.”
Da qui, dico che non sono per niente d’accordo.
Mi viene da piangere. La rabbia cresca per cambiare la gentaglia che uccide. Il ricordo permanga. Ce ne siano altri dieci che comincino a fare quello che stava facendo lui.
Un pensiero commosso.
10 risposte
Sì, mi ricordo…
Non ho visto il servizio su RAI 3, ho letto articoli e viste altre interviste in TV.
L'ho visto anche io a spezzoni; quel programma è fatto talmente bene nella ricerca, descrizione e testimonianza riguardante la malavita e altre magagne italiche che dopo non si può non incavolarsi e porsi delle domande, chiedersi almeno un perchè..
“Dopo aver visto decine di morti ammazzati, imbrattati del loro sangue che si mescola allo sporco, esalanti odori nauseabondi, guardati con curiosità o indifferenza professionale, scansati come rifiuti pericolosi o commentati da urla convulse, ne ho ricavato una sola certezza, un pensiero tanto elementare che rasenta l'idiozia: la morte fa schifo” Roberto Saviano
Per me la voce degli eroi di questi tempi.
Ci vorrebbero tanti commissari Montalbano 🙂
carolingio, grazie per aver condiviso questo pensiero commosso. sono molto toccata anche io da questa orribile notizia: è una realtà di cui è facile dimenticarsi finché si vive guardando solo il proprio piccolo orto, ma che inquina tutto. è importante sforzarsi di andare sempre avanti con onestà, e lottare per cambiare questo Paese (eh, scusatemi, “bel” non mi viene) con la cultura, col voto politico, con il lavoro, con il supporto per l'importantissimo lavoro altrui.
è morta una speranza del Cilento. spero ne nascano mille.
Sì, c’entra.
Di morire, quasi nessuno ha voglia, certamente non chi sta vivendo la propria vita intensamente. E’ un po’ una frase fatta, quella del morire da eroi, ed è dettata, credo, dal fatto che uno prosegue a fare le cose in cui crede, anche se è consapevole del rischio per la propria vita.
Io non so se lui aveva questa consapevolezza, certamente però, in un ambiente difficile, da quanto leggo, ha portato avanti idee giuste, e le ha portate avanti seppur contrastate.
Per questo, non so se si può definire un eroe (a giudicare da quanto riferiva a magistrati e colleghi amministratori, penso di sì), ma è stato certamente una grande persona per come ha vissuto, per quello di cui sono a conoscenza.
Per questo non vorrei sentire frasi pessimistiche come quelle del Giudice: tutte le persone sensibili dovrebbero trovare il coraggio di diventare come lui, a questo deve servire il ricordo, a migliorare, a trasformare le persone.
Ho detto “da qui”, perché un conto è dirla da qui…
Mi ha colpito molto, perchè anch’io da decenni porto avanti battaglie simili nella mia zona, ma tranne qualche bulletto, che crede di far paura con le minacce, a nessuno viene in mente di prendere in mano la pistola (per fortuna). Là, purtroppo, è diverso.
C’è da sperare che finisca questa storia. Ma se non si trova il bandolo di una reazione forte e coesa, il rischio è che, invece di finire, si espanda.
Ops… la finale accentata vicina alla parentesi dà come risultato la faccina che strizza l'occhio, me n'ero dimenticato, io qui non volevo strizzare nessun occhio.
… e aggiungo: una forte reazione civile dovrebbe anche costringere alla resa chi pensa di risolvere le cose ammazzando la gente… dovrebbe costringerlo a ragionare, anche solo per opportunità… cosa si mette, ogni giorno col mitra in piazza ad accoppare tutti quelli che incontra perchè non la pensano come lui, perchè non gli lasciano fare i suoi loschi traffici?
Sono anch'io fortemente scosso da questo accadimento e mi unisco a questo tuo (nostro) pensiero, commosso, appunto.
Io penso, Roberto, che la realtà cambi, ma cambia talmente tanto lentamente che spesso non abbiamo percezione di questo cambiamento in una o anche due generazioni. Noi vorremmo tutti che le cose si mettessero a posto con uno schiocco delle dita, ma non è così che succede di solito. Se guardi a settant'anni indietro penso che sia cambiato molto, anche nel sud Italia. Per questo bisogna cercare di essere positivi e non lasciarsi andare e non abbandonare la speranza e non mollare, anche se è difficile, è difficile, anche per me.