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elenco completo recensioni Recensione su , scritta da carolingio il 2011-06-15
Ambiente semplice, vicino alla Rocca.
Siamo in tre.
3 tagliatelle al ragù, scarsine ( :) :) , ogni piatto era per circa due persone e mezzo, tre...!), eccellenti.
1 cicoria saltata in tegame, buona.
1 patate al forno, buone.
1 scaloppine all’aceto balsamico, molto buone.
1 bottiglia di Lambrusco Grasparossa, molto buono.
1 bottiglia di acqua minerale.
1 porzione di Torta tipo Barozzi (ma era almeno per due), buona.
2 caffè
1 bottiglia di nocino sul tavolo, offerto.
Servizio gentile e simpatico.
Conto totale di 51,60 euro.
E’ la storia della vita, per nulla stucchevole, anche la sua, che si porta dietro l’educazione avuta, le scelte, le qualifiche raggiunte ad un certo prezzo, le contraddizioni, gli obiettivi successivi, i sacrifici, le opportunità, le coincidenze, le contrarietà, le difficoltà... E’ il compleanno della mia bimba più grande e... lo festeggio qui...
Tutto inizia con una commozione che mi resta dentro... perché mia moglie mi telefona da scuola, quando da poco sono arrivato a Modena... in semilacrime... che la bimba è la da sola... e... distante distante... e... cosa possiamo fare?
La commozione sprigiona forze inconsapevoli, ingigantisce.
Il locale è arredato in modo semplice e tradizionale, muri sul rosa e tavoli, sedie, armadi, copripilastri, copritermo in legno, tinta noce scuro. La sensazione è di femminilità, si può dir così? Di un femminile d'altri tempi, potrei dire, ma in questo forse sarò anche condizionato dall'etàdelle esercenti.
Sono tre salette, non tanto grandi: quella del banco bar all’ingresso e poi altre due alla sinistra, forse un quaranta cinquanta coperti in tutto. A destra dell’ingresso, la cucina, con la cuoca, una signora di un’ottantina d’anni, indaffaratissima, seppur con un braccio fasciato.
Siamo arrivati un po’ prima della mezza... il locale è semivuoto, ma poi pian piano si riempie del tutto, e fa un gran caldo, anche con l’unica finestra spalancata.
Il menu ci vene recitato a voce, ma per cominciare non avevamo dubbi: tre tagliatelle al ragù. “O’ fato 150 km. più altretanti al ritorno, 300 km., par tastàr ste tajadèle...” “Ben condittte le tagliatelllle, che il sssssiggnnore ha fattto tanta sssstrada...!” urla la signora Luisa-cameriera in cucina...
Da bere una bottiglia di Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, da 10.5°, della Cantina Sociale di Formigine, che lo ha imbottigliato per la trattoria. Aroma fruttato, bello intenso, frizzante persistente, un ottimo vino, con il piccolo difetto che ci è stato servito un po’ troppo freddo, da frigo... solo la seconda parte, quando si è scaldato un po’, l’ho potuta gustare veramente a pieno. Un secondo difetto è che ci è stato portato in tavola giàstappato, però la signora Luisa è stata vista stapparlo :) (per restare alla sostanza... questo è solo un difetto di forma).
Abbiamo ordinato anche una bottiglia di acqua gasata, che è andata via quasi tutta, visto il caldo della giornata. Faremo mea culpa :)
Essendo in tre di GustaModena, la discussione verte ovviamente su quanto succede, sulle difficoltàdi gestione del sito, uno spazio, che diverta anche, per far condividere le proprie esperienze culinarie e non solo, per dare indicazioni e suggerimenti, per organizzare incontri come questo, per conoscersi... uno spazio lasciato alla libertàdi partecipazione, uno spazio lasciato all’autocontrollo finchè... eh... non siamo tutti uguali... ma, alla fine della fiera, tutto torna, siamo veramente noi, in positivo e in negativo, quelli che escono fuori dal quadro complessivo... quello che si legge dall'insieme delle nostre espressioni e anche dalle non espressioni... siamo noi veramente e semplicemente...
E arrivano... i tre piatti... di porzioni disumane... tagliatelle fatte in casa (“è dal 1945 che tiriamo noi la passssta per le tagliatelle!)... il ragù è straordinario, si attacca bene... cottura perfetta... sèmino parmigiano a più riprese, perché la porzione è talmente grande che non riesco a mescolare... Mi ci vogliono almeno venti minuti per mangiarle tutte... medaja d’argento... :) ... al Gi venticinque... :) ... la Luisa-cliente non si fa prendere dalla timidezza e, nonostante gli sforzi di morigerazione, finisce per prima... :)
Difficile ordinare tre secondi dopo tutto quel ben di Dio... così, quando la seconda signora cameriera ci chiede e ci richiede cosa vogliamo di “pietanza” (termine divenuto quasi inusuale... sarebbe, tradizionalmente, un po' come il “companàdego” nel dialetto veronese più arcaico), optiamo per due verdure e una scaloppina all’aceto balsamico, da dividerci ed assaggiare insieme.
Le patate al forno erano buone e bollenti, la cicoria (che da noi chiamiamo erbette), saltata in tegame con l’aglio e una giusta dose di peperoncino piccante, pure, anche se qualche erbetta era un po’ bruciacchiata (a me il nero del bruciato non gusta molto).
Molto buona anche la scaloppina, o, per meglio dire, le scaloppine, perché erano quattro bistecchine quadrate da circa 10 x 10 cm. con gli angoli arrotondati, cotte, mi sembra (anche se non posso giurarci), nel latte e nel formaggio mescolati all’aceto balsamico. Nonostante la bontàdel gusto, per l'ottima commistione di sapori, abbiamo fatto fatica a finirle.
Il dolce ci proponiamo di “assaggiarlo e basta” e quindi ne ordiniamo una, anzi, suggeriamo mezza porzione in tre... dovevamo dire ancora di meno, perché arriva un piatto con alcuni pezzi di torta tipo Barozzi, con cui potevano mangiare tranquillamente due persone. Buona la torta, ne assaggio solo un pezzo, dopo essermi accorto – forse me n’ero dimenticato – che contiene anche caffè, che io non bevo mai.
Seguono due caffè e una bottiglia di nocino lasciata sul tavolo, se non ricordo male, di marca Toschi. Ammetto le mie difficoltànel giudicare i diversi nocini, io trovo che sia buono.
La signora Luisa-cameriera ci fa il conto sommando a mano con la penna. Mi aspettavo che, ad operazione finita, mettesse la penna sopra l'orecchio, come faceva quarant'anni fa la moglie del mio salumiere, imitando il marito. “Fare i conti a memoria serve a tenere allenato il cervello” diciamo all’unisono.
Un importo di 17,20 euro ciascuno, per mangiare bene ed abbondante, mi sembra onestissimo, veramente... (varrebbe da solo le tagliatelle strepitose, che invece mettono a 6,50 euro il piatto... la scaloppina a 7,30... pochissimo)
Il locale offre una cucina semplice e tradizionale, con i sapori di una volta e qualche difettuccio qua e là, ma la grande vitalitàdella cuoca e la forte simpatia della cameriera, sommate ai loro anni, mi allietano, dico la verità, così come se vedessi una bellissima ragazza a far da cameriera e forse anche di più... loro son così... la Luisa-cameriera, con quella simpatica divaricazione dei due incisivi che le provoca una esse prolungata e sibilante, eccede in simpatia... o forse ero giàun po’ segnato io dall’inizio... non so...
Il giudizio finale, dico la verità, è un po’ abbondante, un punto sopra il semplice esame culinario, se qualcuno mi sgrida, magari non ha torto vedendo la cosa da un semplice punto di vista tecnico, ma, oltre ad un piacevole e particolare ambiente d'altri tempi, che recupera valori e modalitàespressive che vanno scomparendo, anche la compagnia è stata gradevolissima, si è parlato di GustaModena, di com’è... uno spaccato di vita... di come la vede ciascuno, veramente...
http://www.youtube.com/watch?v=i7Kwjq_NhbA&feature=fvsr
52011-06-16 17:32:1717.201