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elenco completo recensioni Recensione su , scritta da Heinrich-von-Trotta il 2011-07-09
Oggi è andata così.
Mia moglie se ne è andata al mare con le amiche.
Io, ho passato ieri e ieri l’altro in casa con una stranissima e fastidiosa febbre anche alta.
Ero indeciso ma poi ho risolto: doccia purificatrice, abiti puliti e via, sono uscito…
E volutamente ho puntato verso Rodiano, alla Trattoria Leonelli.
Arrivo verso le 12,30, dopo aver fatto una capatina alle salse di Ospitaletto ed una rapida visita al magnifico borgo di Denzano.
E’ sabato ed il locale è ancora deserto…
Ma la nonnina ed una giovane, carina e simpatica aiutante sono comunque in cucina intente ai lavori preparatori soprattutto per la serata.
Il locale è rimasto immutato! Questa è la straordinaria novità!
Sono decenni che periodicamente vengo a fare un salto quassù apposta per verificare ciò. Mi hanno rassicurato due aspetti: il piccolo televisore nella zona bar (ancora CRT), e la toilette che poi è l’ex bagno di casa (ancora con il piatto doccia).
Bene, rassicurato da tutto ciò, scelgo i maccheroncini al torchio al ragout.
“Con funghi o anche solo con carne” mi precisa la nonnina… ed io rispondo “solo carne”.
Il fatto è che non sono proprio sicuro di essere guarito ma decido di giocarmela a tavola: o rinsavisco o mi faccio un altro paio di giorni a letto!
Mi arriva un vassoio di maccheroncini (in parte gialli ed in parte verdi) perfettamente tirati ed amalgamati al ragout di carne; sono tanti, due porzioni abbondanti almeno, e fumanti!
Ne verso la metàdal vassoio nel piatto e spengo i vapori con abbondanti cucchiaiate di formaggio.
Brandisco la forchetta ed attacco: sono perfetti di cottura ed il ragout di carne e salsiccia saporito al punto giusto. L’amalgama è, come sempre del resto, ottima.
Spazzolo via anche l’altra metàrimasta nel vassoio, senza ritegno, quasi fosse una buona e necessaria medicina…
Il fresco lambrusco “Il Cantalupo” secco, Igp della Cantina di Formigine, è il giusto sciroppo necessario alla terapia.
La nonnina notando il vassoio ed il piatto vuoti mi guarda e, soddisfatta, trova pure la forza di chiedermi se sono stati di mio gradimento… ;-).
“Non ho le tigelle oggi a pranzo, perché le prepariamo solamente per la sera…”, mi dice.
“Però il gnocco sì, per quello non c’è problema, la padella è sempre sul fuoco”, continua.
Che faccio, gnocco sì o gnocco no?
Ci penso, ma poi neanche più di tanto…
“Va bene il gnocco, due o tre pezzi e qualche fetta di prosciutto…”, le dico.
Lo ricordo molto bene il gnocco di qui.
E’ rotondo, dal diametro di una quindicina di centimetri, bello gonfio da sembrare una palla!
Lo pregusto…
Il tempo di friggerlo e ne arriva un cestino con sei pezzi, esattamente come lo ricordavo: bollenti, belli gonfi, non unti. Le palle sono talmente gonfie e compatte che appoggiandola nel piatto e forandola con la forchetta sfiata il vapore in esse contenute… esattamente come i piccoli vulcani visti poco prima alle Salse di Ospitaletto.
Le due fette di prosciutto crudo si sono, nel frattempo, moltiplicate in almeno otto e, senza che me ne accorgessi, fanno la loro comparsa sul tavolo anche alcune cipolline all’aceto balsamico.
Sbafo tutto ai quattro palmenti, gnocco, prosciutto, cipolline, il lambrusco e la mezza di gasata…
I complimenti della nonnina e della giovane cameriera me li sono proprio guadagnati!
Chiudo con un doppio caffè.
Sono stato bravo: nessuna sambuca o amaro di sorta.
Avrei preferito qualche marasca sotto spirito… ma non ho avuto il coraggio di chiederle!
Chissa perché… ;-)
Ah, già, ero ancora un po’ malaticcio…
Ora, non più!
Ah, l'aspetto qualità/prezzo... non sto nemmeno a discuterne!
42011-07-09 21:04:5318.001