Recensioni

int(0) int(12258) elenco completo recensioni

Recensione su , scritta da Ducaconte il 2012-03-31

Telefoniamo sabato alle 21, quindi fuori tempo massimo. Dopo quattro-cinque ristoranti pieni, proviamo la Redecocca e troviamo posto subito. Buon segno? Brutto auspicio? Mah. Ci sediamo in quattro, ma ceniamo in tre e lo diciamo subito: nessun problema. Vorremmo mangiare gnocco e tigelle, per tre, con un po' di tutto: leggiamo sul menù formaggi, affettato, pinzimonio, fagioli grassi, guanciale all'aceto balsamico. Ottimo! Ma i fagioli grassi non ci sono. E nemmeno il guanciale. Allora per avere un po' di cibo sostanzioso ad accompagnare le tigelle, ripieghiamo ordinando una tagliata e una battuta di Fassona. Due secondi, ma chiesti per sostituire gli intingoli che pur essendo a menù non sono disponibili. Una bottiglia di Vecchia Modena Premium (poi diventate 3, a 13 euro l'una), e una di acqua. Arrivano le tigelle: sono 4-5 a testa (non le abbiamo contate, ma non sono tante). E il gnocco: due pezzi a testa. E questo è il resto: pinzimonio (5 euro): una terrina grande come una tazza da caffelatte, o poco più. Insomma verdura per uno. Un cipollotto, due gambi di sedano, una mezza punta di cavolfiore, 8 julienne di carota, 4 rapanelli. Non mi ricordo altro, ma magari mi sfugge un finocchio o mezzo cetriolo. Affettato: un vassoietto da due (10 euro) con 10 fette di salamino (mi dicono non buono, ma non l'ho assaggiato), 3 di prosciutto (e non è da nobel), 2 di ciccioli, 1 di mortadella, 5 di coppa. Abbiamo dovuto chiedere un altro vassoio, da uno (5 euro) per integrare. Formaggi: un piatto tondo con 4 fette di stracchino e una porzione di robiola con le noci. I secondi invece (16 euro l'uno) sono di quantità e qualità ottima. Integriamo con un'altra porzione di gnocco fritto (4 pezzi) perché la fame non è passata. Ordiniamo anche una bruschetta mista, sempre perché la fame è tanta: sono tre fette di pane una al sugo di pomodoro, una al paté di olive e melanzane, una con il lardo. Fine della cena. Il resto che ordiniamo è: un sorbetto (c'è solo alla fragola, quindi alla fragola) un caffé un nocino tre grappe. Totale conto: 147,30 euro. Ci è stato segnato tutto minuziosamente, e tutto fatturato a prezzo di menù. Per carità, i ristoranti fanno così, ma le trattorie da gnocco e tigelle normalmente fanno cifra forfettaria. E nel nostro caso sarebbero 49 euro a testa. Mi alzo, scontrino alla mano, per manifestare le mie rimostranze. (Nessuno mi ha mai potuto accusare di maleducazione o inciviltà in queste discussioni, perché sono abituato a riconoscere dove stanno i problemi e a non fare di ogni erba un fascio. Per di più sono giornalista di professione, quindi capisco il peso delle parole. Fine della personale apologia). Insomma faccio notare che è legittimo fatturare ogni singola voce, ma che alla fine viene un conto spropositato che non si giustifica in nessun modo. Il margine c'è su ogni singola portata, (e anche alto, ma questo nemmeno l'ho detto), quindi alla fine potrebbero venirci incontro e farci non dico un forfait, ma uno sconto. La prima risposta del gestore è “siete rimasti fino quasi all'una di notte, e comunque è la roba che avete ordinato. Io la merce la pago”. Non capisco se ci ha voluto bastonare perché siamo rimasti fino a tardi (l'orario di chiusura riportato è 00:30, abbiamo sforato di 15 minuti, ma nessuno ci ha chiesto di alzarci. E' stato gentile non farcelo notare sul momento, ma invece è diventata la prima argomentazione di difesa del gestore). Continua la discussione, da entrambe le parti nei toni della civiltà, ma resto fermo nel chiedere almeno un po' di sconto. Consegno 150 euro, e il gestore torna con cinque di resto. Ovvero, 2,30 euro di sconto. Chiedo almeno di fare altri cinque euro, ma non c'è verso. La co-titolare dice “avete visto quello che avete bevuto??” Certo, e lo stiamo anche pagando profumatamente e per intero. 13 euro per un Vecchia Modena Premium prevedono sicuramente un ricarico dignitoso. E ne abbiamo pagati tre. “Io ho la coscienza pulita”. E ci congedano così. Naturalmente sul finale ho alzato la voce, ma sia chiaro che capisco il confine fra rimostranze e offese personali. Ho cercato solo di fare valere le mie ragioni, perché oltretutto in periodi di crisi trovo offensivo ricaricare così tanto sulla ristorazione. Aggiungo che ho diversi amici che gestiscono ristoranti, e leggendo la ricevuta con tutte le singole voci, si sono notevolmente stupiti per il rapporto quantità/prezzo e sono rimasti allibiti nel vedere un posto storico e tradizionale per i modenesi come la Redecocca applicare un trattamento da ristorante di lusso. Una volta, sotto la vecchia gestione, la Redecocca era un riferimento in centro per mangiare gnocco e tigelle. Questa esperienza mi lascia con le seguenti impressioni: quantità e qualità dei companatici assolutamente inadeguata prezzi alti Trattamento che ci ha fatto sentire offesi. E' un peccato, un altro posto storico di Modena che rischia di precipitare.12012-04-01 15:29:3949.001
[wpuf_form id="14284"]