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Recensione su , scritta da tranzollo il 2012-04-25

Da Leonelli il tempo sembra si sia fermato. Il locale è rimasto tale e quale a quando lo frequentavo con la banda di diciottenni di allora : stessi muri, stesso arredamento, pare addirittura di vedere le stesse facce di allora tra gli avventori del bar che stanno di fianco alla sala ristorazione a giocare a carte o a vedere la televisione. Anche le rezdore che armeggiano in cucina ricordano quelle di allora, come se avessero fatto un patto col diavolo per fermare il tempo. Questo è un posto del tutto particolare, una delle poche riserve indiane dove ancora ti propongono una cucina vera, ruspante, che difficilmente ti tradisce. Per riprovare le sensazioni di allora, ho portato mia moglie da Leonelli, per una serata informale di gnocco e tigelle. Non c'era molta gente, così ci hanno fatto accomodare nella stanza a piano terra, ma è ancora perfettamente agibile anche quella al piano superiore. Ordiniamo naturalmente gnocco e tigelle (i puristi storceranno il naso ma faccio fatica a chiamarle crescentine come sarebbe corretto, ormai il termine tigelle ha sostituito quasi completamente l'altro). Gnocco bello gonfio, non unto, buono, anche se per me troppo spesso come pasta. Tigelle alias crescentine invece ottime, non secche, senza avere troppa mollica, leggere. Il tutto è stato accompagnato da : - affettato misto (prosciutto, coppa, coppa di testa, mortadella, salame), buono - mix di formaggi : un mix a onor del vero un po' troppo da crisi, buoni ma scarsi (stracchino, grana ed una specie di robiola, mancava però una bella fetta di pecorino) - costine e salsiccia in umido : deliziose, cotte alla perfezione, tenere e per niente pesanti. Come vino abbiamo scelto un Grasparossa Rosso Fosco della Cantina Formiginese Pedemontana, che si è lasciato bere senza troppi patemi. Per terminare due caffè e due nocini, questi ultimi con troppo alcol e poche noci. Venti euro a testa sono un conto più che accettabile con buon rapporto qualità-prezzo. Il locale è ancora dotato di un suo fascino, anche se il ritornarci dopo tanti anni ha lasciato un po' di malinconia. Avessi avuto ancora diciotto anni avrei dato, sulle ali dell'entusiasmo, cinque cappelli. Oggi invece ne dò quattro, perchè col tempo Tranzollo è diventato più critico, più pignolo,forse più noioso e pretenzioso, sicuramente meno adattabile, ma soprattutto perchè certi posti che vedi da giovane con gli occhi di adesso li vedi in modo diverso, ma non perchè questi siano cambiati, ma perchè, purtroppo, con gli anni siamo cambiati noi.42012-04-26 18:32:2820.001
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