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Recensione su , scritta da johnnybazoo il 2012-05-20

Probabilmente molti non lo sanno ma a Serramazzoni fino a vent’anni fa (forse anche trenta) c’era un’impianto di risalita e una pista da sci, corta con dislivello modesto ma più che sufficente per una giornata di sano divertimento senza dover fare molta strada; mi ci portava sempre mio padre quando ancora ero alle prime armi e muovevo i primi passi sugli sci, la discesa iniziava proprio nei pressi di Faeto e il rivedere quei luoghi mi ha riportato alla mente tanti bei ricordi Cà del Capitano è un grazioso locale situato nel borghetto di Faeto, un gruppetto di case in sasso finemente ristrutturate con una stretta viuzza che le attraversa; per entrare devi suonare il campanello e questo in un primo momento mi lascia un po stranito, poi varcata la soglia si accede in un’ambiente veramente accogliente, un mix tra elegante e rustico azzeccatissimo, il locale che avrà una capienza di circa 30 persone è composto da due stanze, con muri perimetrali in sasso mentre quelli interni sono verniciati in rosso terra bruciata, un colore molto caldo che richiama quello del soffitto in tavelle e travi di legno, finemente sabbiato e stuccato in bianco per far risaltare il rosa del cotto, ampie finestre donano lucentezza all’ambiente i tavoli sono apparecchiati con tovaglie in giallo paglierino che richiamano il raso delle sedie, calici in cristallo, sottopiatto di ceramica bianca con borbo smaltato in blu e sopra un centrino all’uncinetto completano l’elegante mise il Capitano è un’affabile signore con i capelli bianchi, simpatico e mai invadente, un’ottimo padrone di casa, prende gli ordini e serve ai tavoli con i tempi giusti per farti trascorrere piacevoli momenti questa volta tentiamo la fortuna e ci portiamo dietro anche l’erede, siamo fiduciosi, e a parte un po di insofferenza nel finale dovuta più che altro alla stanchezza ci lascerà pranzare con relativa tranquillità iniziamo con due antipasti del Capitano che comprendono 3 portate calde e tre fredde, si parte da quest’ultimi, ricotta freschissima con fragole cotte nell’aceto balsamico, morbido pecorino con marmellata di peperoncino e cipolla napoletana in agrodolce con grani di senape e pepe rosa; mentre per i caldi sformato di gorgonzola e pere, crostino con funghi e “nido” di spinaci (non erano spinaci ma non mi ricordo cos’erano) con uovo di quaglia, TUTTI e dico TUTTI veramente eccezzionali da bere una bottiglia d’acqua gassata e una mezza (0.375 lt) di Malbo Gentile IGT Terre D’Este di Boni Luigi, un rosso fermo proveniente da vitigni del Frignano da 12.5°, inizialmente avevo chiesto un calice di vino e anche se non sono nell’offerta del menù il Capitano era disposto ad aprirmi una bottiglia, ma ho declinato la gentile offerta proseguiamo con un bis di primi scegliendo tortelloni del Capitano, con pancetta tagliata a listarelle e crema di parmigiano, di buone dimensioni con pasta leggermente spesa ma cotta alla perfezione, tirati e amalgamati ottimamente; e risotto ai porcini e zafferano, funghi con leggero sentore d’aglio tagliati a piccoli pezzi, riso cotto ottimamente e zafferano che domina su tutto ma senza coprire gli altri sapori, SPETTACOLARI entrambe a questo punto saremmo già pieni, ma non si può conludere un’uscita senza dolce e inizialmente scegliamo un semifreddo di mascarpone ricoperto di cioccolato amaro fuso da dividerci, poi ci ripenso e mi faccio portare anche una millefoglie, composta da 3 biscotti stratificati con crema chantilly e amarene cotte a bagnomaria, la degna conlusione per un’ottimo pranzo 52012-05-21 11:32:1430.001
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