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Recensione su , scritta da golosona il 2013-09-20

E’ da tanto tempo che non torno a Valle a gustare le loro famose, buonissime crescentine montanare, ed è da altrettanto tempo che desidero tornarci, ma per un motivo o per l’altro ho sempre rimandato. Ora l’occasione arriva, inaspettata, per salutare forse per l’ultima volta una coppia di amici che purtroppo sta per trasferirsi molto lontano. Andranno all’estero e desiderano trascorrere una serata in nostra compagnia e mangiare probabilmente per l’ultima volta le crescentine. Mio marito propone Valle, a sorpresa, proposta accettata, telefono per sicurezza e nel giro di 40 minuti arriviamo a destinazione.

Il locale è identico a come lo ricordavo, una casetta di montagna, tutta in pietra e legno, piccolina e rustica, ma calda e accogliente, l’atmosfera piace subito a tutti e quattro.

Ci accomodiamo e subito la cameriera/titolare ci porta i menù. Qui fanno pasta fatta in casa, grigliate di carne, su prenotazione polenta, ma siamo qui per le crescentine e quindi le ordiniamo insieme a un vassoio di salumi misti, a un piatto di formaggi, a uno piccolo di verdure grigliate e a un contorno di funghi; non mancano, ovviamente, il lardo col parmigiano e le cipolline all’aceto balsamico che qui fanno molto bene.

Da bere ordiniamo solo acqua, che ci viene portata in caraffe, alla fine saranno tre caraffe.

Il servizio è cortese e rapido, in poco tempo arriva un cestino contenente 20 crescentine, insieme a tutte le altre ghiottonerie, il tavolo si riempie, i sorrisi si allargano sui volti e anche lo stomaco si apre!

Le crescentine sono di forma irregolare, più piccole di come le ricordavo, ma ugualmente alte e spesse, croccanti fuori e piene e soffici dentro, come piacciono a me; sono ottime, piacciono molto anche ai nostri amici che non avevano mai assaggiato le vere crescentine di montagna che ben poco hanno a che vedere con quelle sottili e secche di pianura (e mi perdonino coloro che prediligono queste ultime).

I salumi, ovvero salame, prosciutto e pancetta, sono molto buoni, come anche i formaggi (parmigiano, stracchino e un altro formaggio tenero); squisite le cipolline, tanto che una tira l’altra come le ciliegie, buono il pesto, poco agliato, e ottimi i funghi che hanno un delizioso sughetto rosso; non male le verdure grigliate.

La signora che ci serve chiede a più riprese se va tutto bene e se desideriamo altro, ma rinunciamo ad ulteriori crescentine e ordiniamo i dolci, anch’essi fatti in casa e ottimi: una panna cotta alla fragola, che non ho assaggiato, due zuppe inglesi, semplicemente divine, e palline al cocco e al biscotto, tenere e sode, molto gustose.

Concludiamo la cena con tre buoni caffè e un conto di 65 euro complessivi. Ho notato che anche qui è arrivata l’usanza, che non amo, di far pagare le tigelle a pezzo, e anche gli altri prezzi sono un po’ più alti che in passato, forse un po’ troppo essendo un locale sperduto di montagna; però siamo stati bene, abbiamo mangiato benissimo ed è questo quel che conta. I nostri amici sono stati molto soddisfatti e io ho avuto molto piacere di trascorrere un’ultima bella serata con loro… ma che tristezza il salutarsi; per sempre? Chissà, la vita è piena di sorprese!

 

 

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