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Recensione su , scritta da Assaggiatore il 2013-12-13

Dopo aver letto varie recensioni, avevo da tempo deciso di provare la Trattoria La Bolognese a Vignola. Finalmente! E mi rammarico di esserci stato solo ora. Venerdì con incombenze pomeridiane che ci distaccano dal lavoro. Stuzzico mia moglie che prontamente annuisce.

CHE SPETTACOLO!

Però sarebbe meglio che andassi con ordine. Avevo prenotato alle 12. Ben fatto, il locale era quasi completo.

Appena entrati veniamo fatti accomodare, siamo ancora in piedi che l'arzilla signora che gestisce la sala ci dice a bruciapelo: "...siamo famosi per le nostre tagliatelle. Vanno bene?" Diciamo un timido si. Ordinazione effettuata! Siamo un poco interdetti dalla rapidità. Nel corso del pranzo appare chiaro che la signora gestisce la sala assieme ad una cameriera ed il servizio è ottimo, ovviamente con un occhio di riguardo verso l'efficienza e meno verso la forma. Come d'altrone si addice ad una signora forse ottantenne.

Da bere lambrusco della casa "a consumo" e acqua naturale, che chiediamo fuori frigo. La signora prende una bottiglia, ovviamente chiusa, da un tavolo non occupato e ci dice in dialetto: "è qui sopra da stamattina, questa è calda!"

Ci siamo messi a ridere.

Pochi minuti ed arriva un piatto fumante ed enorme di tagliatelle, ben condite. Abbondante spolverata di parmigiano ed addento.

Sublimi. Il mio nuovo punto di riferimento per le tagliatelle! Pasta perfettamente al dente. Tirando le tagliatelle per avvolgerle sulla forchetta non si rompono (le uova ci sono) ed il ragù è eccezionale. Carne cotta a lungo al punto che gli odori sono sciolti nell'insieme e con solo un poco di concentrato di pomodoro per aromatizzare e non per dare colore.

Finito il primo piatto, mentre medito se fare un bis, assaggiare anche la pasta e fagioli, mi viene richiesto cosa desideriamo di secondo e ci vengono elencati: faraona, coniglio, zampone e purè. Entrambi scegliamo quest'ultimo, mentre la signora annuisce con un cenno della testa. Il piatto è composto da 2 fette di dimensioni ragguardevoli ma di spessore giusto. La cotenna è cucita col filo. Lo assaggio e la bocca si riempie di sapore intenso e persistente. Non è uno zampone precotto e posso dire che da anni non mangiavo una tale leccornia. Il purè di patate invece è il contraltare dello zampone: poco condito e scarso di sale. Perfetto per ripristinare il palato dalle sferzate di gusto dello zampone. Il lambrusco, non amabile, ora si sposa perfettamente.

Appena finito il piatto ci viene chiesto se gradiamo il dolce. E' rimasta solo la torta simil Barozzi della casa. L'anziana signora, sempre in dialetto, ci dice: "prendetela che è buona! Per me è anche migliore dell'originale. e poi la facciamo noi!" Non ce la faccimamo scappare! E facciamo benissimo. Anche quasta è di una bontà unica. Equilibrio tra dolce dello zucchero, amaro del caffè ed aroma della cioccolata. Partiamo con una porzione, che basterebbe per due, ma da veri maialini, ne ordiniamo un'altra.

Oramai il ghiaccio con l'arzilla signora di sala, che vedondoci gustare la torta con tanto gusto si offre di vendercene una. Non ce lo facciamo ripetere. Si immediato.

2 caffè ed una sambuca per chiudere, con bottiglia portata al tavolo!

Totale alla cassa 53.60€ comprensivo della torta, conteggiata a 8€.

La cordialità della signora alla cassa, il conto fatto a mano su un block-notes e poi regolarizzato col registratore di cassa. Due chiacchiere per farci raccontare che sono li dal 1945! I suoi genitori venivano dal bolognese (località remotissima) ma non si ricorda esattamente da dove ... ...

Questo pranzo è stata una esperienza di unica per qualità del cibo e per il calore umano che ci è stato trasmesso. In un mondo sempre più freddo e distaccato, queste signore, attraverso la loro gestione ed il loro cibo ci fanno capire come si potrebbe essere anche diversi. Per questo pranzo, 5 cappelli sono assolutamente pochi!

 

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