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Recensione su , scritta da tranzollo il 2014-07-12

Nel biglietto da visita trovi scritto : "Locanda, Stazione di Posta e Cambio Cavalli fin dal 1752". Però! Qui si serviva da mangiare ancor prima della Rivoluzione francese! Il posto è una delle osterie storiche più famose di Modena, ricordo che la frequentavamo da ragazzi e spendevamo poco mangiando molto bene. Ieri sera ci sono tornato con mia moglie e mio figlio, fresco di maturità classica, che ha deciso, bontà sua, si passare per una volta la serata coi genitori.Il posto è in campagna, vicino al Secchia, è dotato di un orto che è come un campo di calcio ed è arredato in modo molto particolare, rivestimento in legno tipo baita e dappertutto posters, quadri, fotografie. Non mancano le immagini dei personaggi che hanno frequentato l'osteria, un vero parterre des rois, da Enzo Ferrari ai suoi piloti continuando con attori italiani e stranieri, uomini politici, giornalisti. Ci accomodiamo e come primo segno di distinzione ci portano il loro lambrusco, il Fragolone, ricavato da un vitigno che cresce vicino alle rive del fiume, dotato di un buon carattere, poco acido, gradevole. Poi cominciamo con la "paneda", piatto poverissimo sconosciuto ai più, simile all'acquacotta toscana e composto da pane, pomodoro, fagioli "denti di vecchia" : molto buono, e soprattutto suggestivo perchè ti riporta al tempo dei nostri nonni e bisnonni, quando mettere insieme il pranzo con la cena poteva essere un problema. Di seguito tagliolini all'ortica, uno dei must del locale,un piatto riproposto da decenni e sempre ottimo. Di secondo arrivano il maialino da latte arrosto con purea di patate, notevole, tenero e di ottimo sapore e poi le famose polpette della Cervetta, quelle delle due famose sorelle ricordate da più di un autore di storia locale : polpette speciali,in un bel sughetto di piselli, e gua, dicono le cronache del tempo,i se qualcuno chiedeva alle due sorelle se erano fatte di avanzi di carne, c'era il rischio di prenderle...Come dessert arriva la burrata, torta di granoturco calda da inzuppare in un bicchiere di malvasia dolce : una piacevolissima sorpresa,tutt'altra cosa rispetto alla tanto decantata sbrisolona mantovana. Per il gran finale ci portano un caffè alle erbe ed un liquore all'amarena. Direi proprio tutto bene, bello e caratteristico il posto, ottima la cena, vulcanico e di grande simpatia il gestore che sa mettere a proprio agio i clienti passando da un tavolo all'altro per scambiare due chiacchiere. Da ritornarci.

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