Recensioni
Recensione su , scritta da Assaggiatore il 2015-03-11
Altra serata dedicata agli Appuntamenti Gastronomici e, con la Signora, ci rechiamo alla Campagnola.
Premetto che non ci ero mai andato ma che ne avevo sempre sentito parlare ed ero molto incuriosito.
Evito altre disquisizioni ed entro nel vivo della recensione:
Antipasto costituito da un borlengo, specialità del locale. Pasta estremamente sottile e friabile, si è praticamente sbriciolato quasi tutto, tranne una piccola zona che era la parte condita. Al momento penso che si sia trattato di un incidente di percorso.
Tris di primi costituito da gramigna alla salsiccia, garganelli speck e rucola e tortelloni rosa. Porzione abbastanza generosa contenuta in un piatto a tre scomparti. Gramigna discreta, garganelli buoni. Tortelloni con un ripieno di ricotta ed altro formaggio (forse caprino o forse Philadelphia?) che dà un gusto troppo deciso, quasi forte. Siamo rimasti molto perplessi.
Completo di gnocco fritto, tigelle, affettati, pesto e formaggi accompagnato da verdure grigliate. Gnocco fritto con crosticina croccante ben unta ma nel complesso sufficientemente appetitoso. Tigelle piccole, vuote all'interno ed impasto gommoso. Le mordi e strappi. Coi denti incisivi non riesci a tagliarle. Affettati e pesto discreti. Piatto di formaggi composto da 3 fette di 3 stagionature diverse ed al decrescere della stagionatura decresce anche gusto, sapore e qualità percepita. Verdure grigliate cotte fuori e crude dentro e non mangiate. Come quantità, tutto abbondante.
Dolce: scegliamo un mascarpone che viene simpaticamente presentato in un piccolo contenitore di vetro con coperchio in vetro e macchinetta di chiusura, guarnizione in gomma rossa, tipo quelli che le nonne usavano per le marmellate. Peccato che il dolce sia particolarmente compatto e sodo e dabbia un marcato sapore di burro. A questo punto lo lasciamo.
Non commento il caffè, arrivato al tavolo freddo.
A parte un paio di primi piatti, della serata si salva ben poco. Abbiamo speso poco ma, al nostro palato, la qualità di quanto servito era commisurata al valore economico. E dire che ero partito tanto speranzoso....
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