Recensione su , scritta da vejo il 2017-04-08
Diversi anni fa Dean Martin cantava:
“When the moon hits your eye like a big pizza pie
That's amore
When the world seems to shine like you've had too much wine
That's amore
Bells will ring ting-a-ling-a-ling, ting-a-ling-a-ling
And you'll sing "Vita bella"
Hearts will play tippy-tippy-tay, tippy-tippy-tay
Like a good tagliatella”
No, direte voi, la strofa finiva con “Like a gay tarantella” !!!
Beh, dico io, se Dean Martin avesse assaggiato le tagliatelle della Trattoria Secchia, il testo di Thats’ Amore avrebbe confermato la rima tra “Vita bella” e “good tagliatella”….
Questo sproloquio iniziale (comincio ad essere un esperto in materia) per dire che ieri siamo stati a pranzo dalla Melnetta, ehm, volevo dire alla Trattoria Secchia, da dove mancavamo dalla sera del 24/12/2016.
Da allora è cambiata solo una cosa, peraltro non da poco: ora la Trattoria apre solo a pranzo dal martedì al sabato. Questo perché la rezdora comincia a sentire il peso degli anni e deve dosare le energie, che comunque vengono messe a dura prova dalla fedeltà degli avventori (ieri siamo arrivati alle 12.30 e la sala non ha tardato a riempirsi completamente, poi è cominciato il turn-over....).
Per chi non ci fosse mai stato dirò (senza estrarre il cartellino giallo….) che il locale è accoglievolmente vintage, con le pareti rivestite di legno perlinato, sul quale campeggiano fotografie e pagine di giornali riguardanti la storia motociclistica modenese (Francesco e Walter Villa, Luca Cadalora, ma anche Cristiano Corradi, figlio della rezdora ed ex pilota Ducati), alternate a “opere pittoriche” che Ezio Greggio – nel mitico show televisivo “Drive In” (ricordate?) avrebbe attribuito a Teomondo Scrofalo.
Comunque, l’importante è che ci siano le Tagliatelle al ragù e quelle ci sono !!!
Ne ordiniamo subito tre porzioni che si materializzano sul tavolo appena sparisce – ad opera di mio figlio – l’ultima fetta del salame che tradizionalmente viene offerto per ingannare l’attesa.
Dicevo, le Tagliatelle: non a caso sono proposte come la specialità della casa e sono favolose. La pasta è più sottile che altrove, il ragù più pomodoroso (passatemi il termine), servite sempre molto calde e in porzioni generose: mia moglie non è riuscita a finirle, volendo assaggiare anche qualcosa di secondo, e ho dovuto toglierla dai guai…
Di secondo una porzione di coniglio arrosto (moglie) e due di costine di maiale al forno (figlio e sottoscritto), contornate da cipolline tipo agrodolce e da patate fritte.
Tutto ottimo: il coniglio saporito e per nulla asciutto, le costine ben dorate e con la carne che si staccava agevolmente dalle ossa, a riprova di una lunga e lenta cottura. E in più, cosa che ristoratori più fighetti (stavo per scrivere “blasonati” ma ritengo che “fighetti” sia più appropriato) dovrebbero imparare: pietanze servite in piatti ben caldi !!!
Volendo strafare, ordiniamo anche due porzioni di ottima zuppa inglese, palesemente casalinga (identica a quella che faceva mia nonna…) e per concludere due caffè e un nocino (di cui mi viene portata una caraffina da ¼ ….).
Con una bottiglia di Sorbara della cantina di Settecani e una minerale frizzante, il totale è di 70 euro, cioè 23,33 a cabeza: la prova che esistono ancora locali dove si mangia benissimo a prezzi umani.
Ovviamente 5 cappelli.
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Da qui in poi la lettura è facoltativa, visto che sono stato ancora più prolisso del solito.
1) non riesco ancora a stilare la classifica definitiva delle migliori tagliatelle: credo che dovrò tornare ancora alla Trattoria Bolognese di Vignola, poi ancora alla Trattoria Secchia, poi (di nuovo...)
2) a fronte di un costo economicamente contenuto c'è però un costo in termini di calorie: la giornata si è quindi conclusa con una pedalata Modena-Castelvetro-Modena e una "cena" rappresentata da due arance (esatto, ho detto "arance" non "arancini di riso" dell'Inferno del Pollo...)
3) un plauso alla simpatia e alla professionalità di Cristiano Corradi che, grazie anche a validi collaboratori, gestisce ottimamente la sala.
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