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Recensione su , scritta da g.falconline il 2008-01-26

Cibo: buono Ambiente: carino Servizio: eccellente Prezzo pagato: circa 25 euro Parcheggio: se abitate vicino vicino alla Ghirlandina nessun problema! :) Piazza Roma e piazza Novi Sad non sono poi così lontane, non dico di più perchè questo è il "campo" di sangerro! :) :) Ho più volte sottolineato che andare al ristorante nel centro storico di Modena, così come nella mia Salerno e nei centri storici in genere, arricchisce di singolari emozioni il mio animo, attribuendo a tutto un significato particolare. In questa occasione, però, avvertivo sensazioni contrastanti. Certo le strade erano quelle antiche della città: via Falloppia congiunge la via Emilia a Via Taglio, ed è collocata quasi di fronte alla Ghirlandina, più di così… Eppure ad attenderci non erano “rezdore” o tortellini col lesso, ma pesce crudo da intingere nella salsa di soia con wasabi… Siamo andati ben due volte in questo ristorante in pochi giorni nella seconda metà di Gennaio. La prima volta per un approccio preventivo, visto che il “bimbo” partiva per la Thailandia con la ragazza, e io e mia moglie pensavamo di proporgli una serata “orientaleggiante”. Volevamo far loro pregustare il piacere della imminente partenza: così abbiamo fatto ed è stato come buttare olio sul fuoco…. :) La moglie cinese di un mio amico, bravissima cuoca e buona conoscitrice della cucina del Giappone, dove ha avuto modo di soggiornare più volte, ci aveva già iniziati a questi gusti molto particolari, e ancora ricordo il primo esplodere nel naso del frizzante-piccantino della famosa pasta verde. Il wasabi è ottenuto dal rizoma di una pianta, la Wasabia japonica (Wikipedia), anche se in Europa viene a volte realizzato con il rafano, sempre appartenente alla famiglia delle crucifere. Il locale è molto carino, arredato in tema, con alcuni pannelli colorati scorrevoli che ricavano alcune piccole salette più riservate. Inutile parlare della gentilezza del personale: ragazze e ragazzi giovanissimi, con un sorriso sulle labbra che trasmette grazia e serenità. Tra l'altro, avendo manifestato i miei problemi con il piccante, mi hanno servito appositamente (non richiesta) un salsina diversa... Abbiamo consumato, e non poteva essere diversamente, sushi e sashimi serviti in una capiente “barchetta” di legno, tipica portata della tradizione giapponese (attenzione! La porzione per uno basta anche per due…). Si tratta di pesce crudo con riso e alghe (sushi) e pesce crudo filettato, su letto di verdure (sashimi), da condire con salsa di soia e wasabi, il tutto servito insieme a filamenti di rapa: tonno e salmone a fare da padrone, ma anche gamberi e branzino, tutto buono, gustoso e rigorosamente crudo. Sulla freschezza, fondamentale per il pesce non cotto, possiamo tranquillamente spenderci senza ombra di dubbio, sia per il sapore senza retrogusti spiacevoli, sia per l'estrema leggerezza digestiva della cena, che non ha evidenziato alcun problema. Non è mancato un affondo alle altre loro specialità, come i ravioli di gamberi cotti al vapore (ne servono quattro piuttosto grossi) e l'antipasto giapponese (involtini fritti con ripieno di gamberi). Consiglio anche vivamente, a chi non vuole allontanarsi troppo dai nostri accostamenti, i piatti di spaghetti udon e riso saltati ai frutti di mare, che a signore e signorine della nostra compagnia sono molto piaciuti, sempre accompagnati dal tradizionale obolo a ristoro dei poveri recensori... :) Abbiamo annaffiato il tutto con vino bianco frizzante, Chardonnay e Souvignon accettabili, ma non è per le etichette che si va al giapponese… credo ;) . Molto singolari i dolci: io ho gradito l'accostamento gelato di riso e gelato al thè verde, con due gradi molto diversi di dolcezza. Devo dire che in generale sono rimasto molto contento, ed anche piuttosto incuriosito al pensiero di provare altri piatti del genere. Considerato che non ci siamo fatti mancare le portate, con bis di dolci (a scopo sociogastronomico s'intende), e che non abbiamo mai speso più di 25 euro, mi sento di consigliarlo vivamente anche per la loro onestà. Un parere personale per finire: nella cucina giapponese non esistono primi o secondi piatti, portano tutto insieme, e credo sia bello mangiare anche così, passando in contemporanea di gusto in gusto. Cosa dire della sovrapposizione di immagini creata dalle viuzze antiche della città su cui si affacciano volti asiatici freschi e sorridenti? A questo proposito riprendo ed innovo un mio pensiero già espresso nel forum. Mi è capitato spesso, nelle mie letture e/o studi, di scoprire come i luoghi della nostra memoria: piazze, case, mura, strade... testimoni apparentemente passivi della nostra vita, abbiano avuto straordinarie identità passate. Io credo che ciò dia un senso diverso alle nostre sensazioni e alle nostre vicende, anche solo al pensiero che altri, prima di noi, ne hanno avuto memoria e forse la nostra stessa nostalgia. Ed ora aggiungo: chissà se un domani, popoli diversi con nuovi sguardi, ne saranno partecipi.42008-02-09 00:00:002008-02-09 00:00:0025.001
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