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Recensione su , scritta da Giò il 2008-05-10

Le origini dei miei “avi” svariano dal nord al sud dell'italia, in uno strano intreccio pavul/ferrar/napoletano, ma io sono nato e cresciuto a Modena! Sono chiuso, ho una “esssse” da far impallidire Sandrone, sento il bisogno di passare almeno una volta a settimana sotto la Ghirlandina (sperando che ce la restituiscano al più presto), ringrazio sempre Nostro Signore di non essere bolognese e via discorrendo... Insomma, per farla breve, mi sono sempre ritenuto un Modenese d.o.c.! C'era però un'ombra che velava la mia anima giallublu. Beh, da sabato 10 Maggio questa macchia è stata lavata: finalmente sono stato a mangiare da Ermes!!! Lo so, lo so, mi starete già tutti offendendo per questa mia grave mancanza, ma credo che dopo aver letto il racconto del mio pranzo capirete che ho messo davvero tutto il mio impegno nel cercare di rimediare. Dunque: ritrovo con tre amici (due uomini ed una ragazza) alle ore 13:15 in Pomposa per arrivare, seguendo i consigli delle altre recensioni, giusti giusti per il turno delle 13:30/40. Arrivati all'ingresso ci ritroviamo davanti ad una marea di gente in attesa. Noi però non ci perdiamo d'animo e convinti al 100% della nostra scelta rimaniamo indomiti in via Ganceto in attesa del nostro turno. Allo scoccare delle 14:20 (evidentemente i turni il sabato sono un po' elastici...) Ermes, che aveva già comunque dato prova del suo carattere mandando un avventore (immagino abituale) a comprare del pane perché era rimasto senza, ci fa accomodare nel suo piccolo, ma allo stesso tempo grande locale. Non vi annoierò nel descriverlo perché, innanzitutto è già stato fatto ottimamente altre volte e poi per incentivarvi ad andare a vederlo di persona. Vi dirò soltanto che tra le tante cose appese alle pareti c'è una specie di orologio che indica l'umore dell'oste, che quel giorno era pericolosamente segnalato come “manesco”. Avremmo dovuto dargli maggiore importanza… Ma veniemo al cibo! Non appena seduti ci viene portato al tavolo un bel piattino pieno di fettine di salame (buono) e ciccioli (estremamente buoni), mentre un gentile signore (non me la sento di chiamarlo cameriere) ci chiede cosa vogliamo bere. Neanche da chiedere, lambrusco di Modena (chiaro e bello fresco)! Dopo i convenevoli, tenuti dal salame e dai ciccioli, Ermes arriva da noi e ci elenca i primi del giorno. In tre (i maschietti) ordiniamo tortellini in brodo, mentre la rappresentante del gentil sesso che ci accompagna opta per le tagliatelle asciutte, beccandosi anche un paio di rimproveri misogeni dopo aver chiesto delucidazioni sulla risposta dell'oste: “asciutte non sono in brodo”… Quando giungono i piatti al nostro tavolo (si fa per dire perché ovviamente siamo in una lunga tavolata con almeno altre dieci persone), scopriamo che le tagliatelle sono al ragù e funghi, ma soprattutto che i nostri tortellini sono eccezionali! Finiti i tortellini uno dei miei amici non resiste alla tentazione e chiede se si può avere anche un piatto di tagliatelle. Il signore gentile risponde subito affermativamente e poi guardando me e l'altro maschietto ci chiede cosa doveva portare a noi due. A quel punto sembrava brutto non prendere niente, quindi per buona creanza (da sempre i miei genitori mi hanno insegnato che la buona educazione è importantissima) decidiamo di bissare l'ottimo brodo, ma questa volta con i passatelli. Niente da dire, anche questi strepitosi! Finiti i primi io sarei anche stato a posto, ma come resistere alla tentazione delle quaglie al forno? Morale, tre quaglie, una scaloppa all'aceto e due cavolfiori in besciamella per contorno. E' a questo punto che avrei dovuto dare maggiore peso all'indicazione dell'umore giornaliero dell'oste. Mentre estasiato dalla bontà delle mie due quaglie ero tutto intento nel cercare di pulirle, mi sento colpire alle spalle da un sonoro scappellotto! “Mo' t'sa fet?!?!? Adovra al man!!!” Prontamente mollo le posate e mi avvento con ferocia sugli indifesi e cotti a puntino volatili, ricevendo allo stesso momento una pacca di approvazione ed un generoso sorriso. I miei due amici, evidentemente molto più fogne di me, bissano anche i secondi con delle costine con peperoni , guadagnandosi le lodi del gentile signore e del figlio di Ermes. Una volta finiti i secondi la sala inizia a svuotarsi e compare improvvisamente la cuoca. Parte spontaneo da parte dei commensali rimasti un caloroso applauso per la signora Bruna, la quale ringraziando imbarazzata, torna a nascondersi nel suo regno di pentole e fornelli. Una volta sparecchiata la tavola ci viene portato da Ermes un piattino con crostata e bensone ed una terrina con un po' di fragole, purtroppo le ultime rimaste. Tutto era ottimo, ma la crostata era veramente speciale! Sul tavolo ci vengono poi lasciati anche la terza o forse quarta (il fatto che tutti non ricordiamo bene quante ne abbiamo bevute porta decisamente a pensare che siano state quattro…) bottiglia di lambrusco (per pucciare il bensone), limoncino e nocino. Nel frattempo al tavolo dietro al nostro si accomoda “lo staff” al completo, che finita la fatica giornaliera, si gode il meritato pasto. Doppio giro di nocino per me, tre caffè, e decisamente soddisfatti, all'alba delle 16:40, ci alziamo da tavola. Salutiamo e ringraziamo tutta la brigata ed andiamo al bancone dove per: -antipastino -7 primi -6 secondi -2 contorni - dolci -3/4 bottiglie di lambrusco ed una mezza naturale -3 caffè -amari paghiamo esattamente 20 euro a testa!!! So che a questo punto mi attirerò antipatie per non aver dato cinque cappelli, ma quando mi sono iscritto a GM mi sono ripromesso che avrei dato il massimo solo a locali possessori di determinati requisiti e, seppur nella sua eccellenza, purtroppo Ermes alcuni di questi requisiti non li ha. In ogni caso è decisamente consigliatissimo!!! 4CAPPELLI SUPERIOR!!! 42008-05-29 00:00:002008-05-29 00:00:0020.001
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