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Recensione su , scritta da g.falconline il 2008-06-04

Chi poteva mai immaginare che il 4 di Giugno 2008 sarebbe stato un giorno buio e piovoso? Se per il tempo atmosferico non sempre le previsioni sono attendibili, almeno per le serate organizzate da GustaModena le aspettative vengono sempre coronate dal successo. A ripensare a questo pazzo clima a sorpresa, è giusto aggiungere che il freschino che ci ha accompagnato dall'aperitivo del Bar dell'Orologio alla Cervetta ha di sicuro favorito l'appetito e con esso il buonumore. Solita allegra compagnia, arricchita da nuove amiche e nuovi recensori, che si sono trovati subito in sintonia con i “veterani”, e non poteva che essere così, visto che ci accomuna il piacere, sempre conviviale, della buona tavola. Il fascino del centro storico ha ceduto qualcosa alla pioggia, ma la cornice di Piazza Grande ci ha accompagnati con la consueta confortante presenza, comune a tanti appuntamenti musicali e culturali della vita modenese. La Trattoria Cervetta è proprio nel cuore del centro antico della città, ricco di storia e tradizioni, argomento che ho affrontato con emozione, e piacere della ricerca, nel resoconto della mia precedente esperienza presso l'Antica Trattoria Cervetta, in un viaggio alla ricerca delle identità perdute dei luoghi usati. Chissà se, prima di entrare nel ristorante, occhi senza tempo ci hanno osservato ripercorrere lo stesso tragitto dei viandanti di una volta, alla ricerca di riposo e ristoro. Ho tanto parlato nelle mie recensioni del desiderio di serenità che accompagna il tempo libero del weekend, ma devo riconoscere che l'appuntamento organizzato da gi, nel cuore della settimana lavorativa, ha di certo portato nell'animo aria di festa, rinnovando il piacere della compagnia. Il gestore del locale ci ha accolti con grande cordialità, e in breve si è nuovamente ripresentata quella che da questa recensione battezzerò come la “GustaModena way of life”, ed ancora una volta è sembrato che tutti ci conoscessimo da sempre. Una grande tavolata ci aspettava all'interno del locale: lindo, ordinato ed accogliente. La cena è iniziata con abbondanti gnocchini fritti, per niente unti, accompagnati da ottimo prosciutto crudo, un antipasto fuori programma che ha allietato il palato, giustificando i primi bicchieri di lambrusco versato e sparito al momento del nostro arrivo, senza perdere un secondo più del necessario, come fossimo tanti astemi pentiti, ansiosi di dimostrare la bontà del nostro ripensamento….. I tortelloni di zucca conditi con burro e salvia, seguiti subito dopo, li ho trovati davvero molto buoni. Ripieno eccellente, a testimonianza dell'impegno svolto dal ristorante nella ricerca di ingredienti di qualità, visto che per la zucca siamo ormai fuori stagione. Il bis di primi è stato completato dalle lasagne, anch'esse di buona qualità, poco grasse e gustose, anche se personalmente preferisco una maggiore prevalenza del ragù nei confronti della besciamella. Il secondo merita un discorso particolare, perché al di là di ogni possibile osservazione, non si può certo dire che non si tratti di un piatto fuori dal comune in tutti i sensi! La “Cotoletta Cervetta” a prima vista sembra preparata per essere divisa tra più persone. Una grande porzione di carne di maiale, tanto da richiedere non un piatto, ma un vassoio, che si riceve sollevati dal pensiero che il costo non sia calcolato a metro quadro! La dimensione non è la sola nota caratteristica della portata: la cotoletta cervetta, infatti, si presenta come il punto di incontro tra due diverse culture gastronomiche: quella nordica mitteleuropea, cioè la cotoletta, e quella mediterranea e colorata tipica del sud, rappresentata da rucola, cipolla e pomodorini, il tutto impreziosito da un tocco di modenesità: l'aceto balsamico. Personalmente l'ho trovata molto appetitosa, con i vari sapori che di volta in volta si sommavano con risultati di gusto diversi, a seconda del prevalere dell'uno o dell'altro ingrediente. Bellissima la presentazione del dolce di cioccolata, su una base di crema e trafitto da una composizione di zucchero caramellato, ma è stato ancora meglio averlo divorato! Non poteva mancare un buon Lambrusco, per l'occasione rappresentato dal Sorbara della cantina Vezzelli e dal Prà di Bosso reggiano. In coerenza con la mia prima recensione, e da nostalgico del gusto, ho chiesto di assaggiare nuovamente il lambrusco in caraffa della Trattoria Cervetta, che è stato gentilmente offerto, dandomi l'opportunità di confermare il mio primo giudizio: il migliore che io abbia mai bevuto! Trenta euro il conto finale, come concordato. Vorrei ringraziare coste66 per la cortesia, la compagnia e per il servizio impeccabile, oltre naturalmente al grande gi che ha organizzato l'iniziativa. Una bella serata, che mi ha dato la possibilità di conoscere nuovi amici e nuove amiche, amanti del vivere sereno e conviviale. Lascio la compagnia, sopraffatto dal pensiero del domani lavorativo, pur avendo cercato salvezza nel lambrusco. Mi allontano così nel buio, come un ladro, sapendo di aver sottratto un po' di vita alla sorte, un po' di gioia alla tristezza, e cammino pensando al grande Fabrizio de Andrè, mentre osservo i protagonisti della serata che “rubano ancora al sonno l'allegria”. 52008-06-08 00:00:002008-06-08 00:00:0030.001
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