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Recensione su , scritta da Goloso il 2008-11-03

Salve a tutti gli amici di GM! E' un po' che non scrivo, ma solo per mancanza di tempo, ora ne approfitto per raccontarvi il mio ultimo "frugale" pasto. E' tardi, atmosfera umidiccia, piovosa, nebbiosa e novembrina, siamo in sei, e si decide di volata di lunedì sera, per non dir notte, ...in the cold november rain... di mangiare un po' di cuditèe di pesce... vista la tempistica voliamo al ristorante-pizzeria "Il Patriarca". Tardi... arriviamo all'una di notte, ultimi clienti. ;) Il cameriere è solerte e cortese, da buon napoletano ci terrà sempre d'occhio, non risparmierà sagaci battute... e proporrà professionalmente ed aziendalmente di integrare il nostro menu con qualche piatto e qualche bottiglia in più... Servizio buono, il ragazzo era sempre pronto ad inserirsi nei dialoghi della nostra allegra compagnia, ma sono sicuro che se fossi stato in più dolce compagnia non avrebbe mancato di cogliere la necessità di lasciar maggiore intimità. Il locale è grande, gli ambienti spaziosi, le sale pulite, le apparecchiate classiche e precise, forse un po' demodè l'impatto generale. Ci vengono offerte tre piccole strie: una rossa, un po' troppo pomodorosa, una bianca ed una con gamberetti, buoni, e alici marinate, pesanti. Ordiniamo sei cruditèe, accompagnate da una ciotolina di buon aceto con tropea, composte da: ostriche, buone, ma non vive, fresche comunque; gamberoni, molto buoni; piccoli gamberetti rossi, molto molto buoni; scampi, buoni, ma tagliati male, cioè poco aperti: mi sono punzecchiato dita e lingua più di quanto volessi, ma vista la velocità della preparazione e l'ora tarda, il personale di cucina è più che giustificato; cozze pelose, piccole, ma discrete; fasolari, idem come sopra; qualche altro mitile, buono; carpaccio di orata, discreto. In sostanza, una buona cruditè, anche se non memorabile, comunque sostanziosa. Certo che, non dico di un assaggio di tartare, ma qualche carpaccio in più... se ne è sentita un po' la mancanza. Il vino è stato uno "Sharis", blend di chardonnay e ribolla, della Jermann. La cantina è una gran cantina, la carta dei vini del locale è una delle migliori, se non la migliore, dei ristoranti-pizzeria, ma questa bottiglia, anche se era un magnum, 2007, non mi ha detto granchè. Si sentiva la prevalenza dello chardonnay, molta acidità, pochi profumi, in sostanza un vino poco armonico e slegato. E' sicuramente un base aziendale, come il "Vinnae" non mi entusiasma, ma "Were dreams, now it is just wine!" non è certo per tutti i giorni. Si ordina poi un sautè abbondante per due di cozze e vongole: vongole buone, cozze microscopiche e insapori, non vecchie/secche però perchè erano piccoli anche i gusci, nel finale non un granchè. A questo punto eravam tutti sazi, anche perchè avevam già tutti mangiato qualcosina ad ora di cena. Altre due porzioni di dolce della casa... cioè otto piccoli cornetti caldi da intingere in una molto buona crema bianca. Sei caffè, scarsetti, che fan pensare ad una mano, se realmente campana, quantomeno distratta, due acque Panna e SanPellegrino, niente amari o ammazzacaffè. Conto finale, "arrotondato" a quaranta euro a testa; rapporto qualità/prezzo abbastanza buono. Servizi igienici puliti, comodi e curati. In conclusione, un tre cappelli pieno per la simpatica cenetta marittima e grazie anche alla bella compagnia creatasi al tavolo, esco ristorato pensando che... ...so never mind the darkness we still can find a way cause nothin' lasts forever even cold november rain... 32008-11-04 00:00:002008-11-04 00:00:0040.001
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