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Recensione su , scritta da Kava5150 il 2008-12-17

UN BOLOGNESE A MODENA Scrivo questa recensione dopo essere andato a mangiare da Ermes almeno 6 volte negli ultimi mesi, e la scrivo ora per un semplice motivo: Ermes va vissuto per esser capito in pieno, soprattutto se non si è di Modena come me. L'ho provato di martedì, poi di giovedì, poi finalmente il mercoledì, poi il sabato e di nuovo altri mercoledì, come lo scorso. E in tutte queste volte ho imparato ad apprezzarlo, a capire piano piano il perchè Ermes sia così amato da tutti e soprattutto perchè, arrivati a questo punto, consiglierei a qualsiasi amico passasse per Modena di provarlo senza ombra di dubbio. E' chiaro che in un posto del genere non ci si va solo per la cucina, comunque genuina, ma per tutto quell'insieme che un locale come questo può offrire: il piacevole convivio che nasce da un pasto rigorosamente tradizionale e genuinamente classico, in compagnia di altri avventori con i quali ci si ritrova a dividere tavolo, pane e vino, in un'atmosfera nella quale si rivivono i ricordi dei "pranzi dalla nonna", il tutto condito dalla sanguigna simpatia del padrone di casa Ermes. E, ultimo ma non meno importate, ad una cifra irrisoria. Sta di fatto che comunque il mercoledì, anzi, mi correggo, LA COTOLETTA del mercoledì, da sola, vale il viaggio. Mercoledì scorso arriviamo intorno alle 14.15 sperando di trovare ancora da mangiare. Fuori sono in 5 ad aspettare, quindi nessun problema. Nel giro di una decina di minuti (durante i quali vediamo uscire sindaco, studenti, professionisti e compagnia bella) veniamo fatti accomodare e serviti prontamente da Aldo. Oggi il tavolo lo dividiamo con tre ragazze di Napoli che forse nemmeno loro sanno come sono capitate in questo posto, ma che di sicuro non sanno bene come funziona. Levissima da mezzo litro, lambrusco, pane, salame e pancettina calda per tutti ed Ermes è subito pronto a prendere le ordinazioni. Maccheroni al pettine all'unanimità, chi con il ragù semplice, chi (come me) con quello ai funghi. Porzione abbondante come sempre. Ermes passa e chiede se qualcuno di noi gradisce una scodella di gramigna fatta in più e, con non poca perplessità da parte mia, mi preoccupo sentendo rispondere in maniera affermativa le tre grazie, che stavano mangiando a fatica i maccheroni. Difatti, non appena la scodella arriva in tavola, nessuna delle 3 si azzarda a toccarla. Nessun problema, ci pensa Aldo che comincia a versare nel piatto di tutti e guai a lasciar lì qualcosa (come diceva sempre mia nonna). Come secondo, ci mancherebbe che il mercoledì non si mangi la cotoletta! Vado a colpo sicuro prima che Ermes cominci ad elencare, e lui mi fa bonariamente cenno con l'occhio. Altre due, vista la mia decisione, mi seguono a ruota. E qui devo dire che non c'è nulla da dire, che già non si sappia. Una cotoletta fatta come Dio comanda, eccellente, con un'impanatura perfetta ed un sapore unico (proprio come la faceva mia nonna - e due!) Finiamo in bellezza con un paio di dolcetti di Natale e caffè per tutti. Aldo, che nel frattempo si è messo a sedere di fianco a me, mi passa un paio di noci che prontamente rispedisco al mittente, vista la mia intolleranza. Ma ringrazio e soprattutto apprezzo il gesto. Rimaniamo a respirare un altro po' questa bella atmosfera, guardando divertiti la bagarre che è nata nel tavolo dietro al nostro, fra vecchie e nuove generazioni, fino a quando non pensiamo sia ora di tornare a lavorare. Alla cassa troviamo la Bruna, alla quale Ermes dice di offrirci due grappe. Usciamo felici e pieni dopo aver lasciato sul bancone 35€ in due, cifra assolutamente incredibile raffrontata al pasto che abbiamo appena consumato. In strada ci fermiamo un altro po' a chiacchierare con Aldo prima di tornare felici al lavoro. E' proprio questo sorriso (non sempre dovuto al lambrusco di Messori) che ci accompagna verso la macchina che ci fa capire il perchè Ermes sia davvero imperdibile. 52008-12-23 00:00:002008-12-23 00:00:0015.001
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