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elenco completo recensioni Recensione su , scritta da mauribe il 2009-05-07
Andiamo, in tre amici, a mangiare da Leonelli, a Rodiano, piccola frazione sulla strada che porta da Marano a Serramazzoni. C'ero giàstato, ma saranno passati forse trent'anni che non capitavo qui.
E' una vecchissima trattoria, con arredamento adeguato ai tempi in cui nacque, all'entrata un piccolo banco-bar , due tavolini (su uno in quattro stanno giocando a carte) e il televisore, poi una saletta con qualche tavolo, la porta che da sulla cucina e su per una scala un'altra sala (oggi però non attrezzata a ristorante) e il bagno; ha però discreti spazi di parcheggio attorno, sufficienti per quella dozzina di tavoli di cui può disporre.
La gestione,la cucina ed il servizio sono assolutamente famigliari e direi ancora svolti dalle persone che c'erano trent'anni fa.
Ci sediamo all'ultimo tavolo in fondo alla piccola saletta in cui c'è solo un altro tavolo occupato da cinque persone, ci vengono a chiedere cosa vogliamo bere e mangiare (ma c'è anche un foglietto-menù sul quale sono scritti i primi e i secondi , tutti tradizionalissimi e di territorio, poi gnocco e tigelle ecc.): scegliamo gnocco fritto con affettato, tigelle con lardo, un qualche pezzo di formaggio e un assaggio di somaro in umido; beviamo acqua gassata e naturale e una bottiglia di pignoletto (buonino, ma forse un po' troppo sul dolce).
Dopo poco ci portano gnocco ed affettato: buono il gnocco, poco unto e stranamente in pezzi tondi di circa 15 cm di diametro (non ne avevo mai visti così prima di questa sera! Mi dicono essere una caratteristica della zona), discreti gli affettati, poi le tigelle: veramente ben fatte, non piccole e vuote, come solitamente trovi in quasi tutte le trattorie attorno a Modena, ma di discrete dimensioni e piene di mollica morbida e ben cotta, che si condisce magnificamente con il suo lardo e formaggio grattugiato.
Discreti anche i formaggi, e ben saporito e abbastanza morbido anche lo stracotto di somaro, che non era proprio un assaggio, ma almeno due porzioni!
Ci chiedono poi se vogliamo un po' di nutella per finire le tigelle, e rispondiamo: ASSOLUTAMENTE NO (non sia mai una cosa così barbara!).
Niente caffè ma bottiglie di Fernet, nocino e grappa sul tavolo: nocino (fatto dai gestori) veramente buono e di sapore ben calibrato, la grappa (direi di locale produzione) che ha una etichetta scritta a mano:”Acqua di Rodiano”, è discreta e piuttosto forte, ma ha una qualche parte di alcol metilico, il Fernet è Fernet. Ci mettono sul tavolo anche un piattino con pezzettini di crostata e di torta Barozzi.
All'uscita chiediamo il conto: il gestore chiede in cucina cosa ci hanno portato, e ci domanda 50 euro per tutti e tre: ottimo il rapporto qualità/prezzo e bene la cucina, il servizio è famigliare e non da grande ristorante, ma siamo in una trattoria di montagna: non ti devi aspettare più di così, ed è giusto così.
Esperienza validissima, da tornarci senz'altro per respirare un'aria di altri tempi e per assaggiare anche i primi e i secondi tradizionali; è solo un po' distante dalla città, ma faremo uno sforzo per vedere se confermare i quattro cappelli che mi sembrano giusti per questa serata.
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