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elenco completo recensioni Recensione su , scritta da Rainman il 2009-05-06
Uscendo da scuola, intravedo subito il luccicante riflesso della moto di Piggo, che mi attende solerte da giàdieci minuti.
Avvicinandomi leggo nei suoi occhi la tipica espressione "Qualcosa bolle in pentola" :), che sempre adotta in circostanze culinarie.
Quel sorrisetto furbo e compiaciuto, che spunta velatamente dalla sua barba paterna, mi fa capire che ci attende un'altra missione culinaria, stavolta ancora più pericolosa delle precedenti :).
Mentre la moto sfreccia verso casa, egli mi informa sui dettagli del caso, spiegandomi che un tavolo per tre ci attende all'Antico Borgo di Albareto.
Passiamo a prendere mia madre e partiamo verso il locale.
Mentre l'aria fresca entra dal finestrino, contribuendo a svegliarmi da quel tipico stato catalettico post-scuola :), mi chiedo cosa mai avràda offrirci Claudio quest'oggi.
Finalmente arriviamo sul posto ed entriamo.
Il locale è molto pieno, nonostante l'ora tarda, ma, avendo prenotato, ci siamo garantiti un tavolino per tre, proprio nell'angolo della prima sala.
Mentre lo staff si destreggia abilmente, portando qua e làgli ultimi ordini, ci viene offerto un ricco piatto di salumi, per ingannare l'attesa.
La pancetta, tagliata a fette finissime, è dolce e delicata,tanto da sciogliersi in bocca, ed il prosciutto crudo (affettato fresco, di stagionatura sopra ai 24 mesi) si sposa perfettamente con i fragranti gnocchini al forno, adagiati nel cestino del pane.
Claudio torna con due bottiglie d'acqua ed un rosso da lui stesso consigliato (un Gutturnio dei colli piacentini " Costa dei Salina", di annata 2007, dell'azienda Perinelli), ed inizia ad elencare i piatti.
Quando ci propone, con un orgoglioso cipiglio, le tagliatelle alle spugnole (che non avevamo mai provato prima), cogliamo l'occasione per ordinare questo primo, anche perchè è una specialitàmolto rara da trovare nel ristorante.
Dopo pochi minuti di attesa, ciò che abbiamo ordinato arriva, brillante di genuina magnificenza :).
Al bordo di un elegante piatto, scorre un lineare filo di olio d'oliva toscano, che funge da recinto ad una copiosa quantitàdi tagliatelle al dente, coperte da funghi freschissimi e da qualche macchia di prezzemolo tritato.
Inutile dire che, in presenza di sfiziositàdel genere, i cinque cappelli sono riduttivi: le spugnole sono di prima scelta e sono sapientemente immerse in una pasta all'uovo tirata sul momento.
Spazzoliamo estasiati questa delizia, continuando a sorseggiare l'ottimo Gutturnio e pensando al da farsi per i secondi piatti.
Vediamo passare Claudio con un enorme vassoio, su cui troneggia una meravigliosa tagliata con patate arrosto.
Carpe diem, si dice? :)..ecco ordinato il secondo :).
Il gestore torna, con un soddisfatto sorriso sulle labbra ed apre un ripano nascosto del tavolino, dove saranno deposte le spoglie di quel povero manzo (pace all'anima sua :) ).
La "regina" tagliata arriva dopo una breve attesa, circondata da decine e decine di nobili patate arrosto :).
La carne (ce ne sono più o meno otto fette a testa) è tenerissima e prelibata nella sua impeccabile cottura al sangue, e lascia un sapore fine e succulento al palato.
Anche le patate sono ottime, gustose e croccanti.
Il secondo viene sgrassato da due buoni piatti di insalata, conditi egregiamente da Piggo con l'olio toscano, il sale e l'aceto della casa.
Finiti i secondi, il locale si è svuotato del tutto, e Claudio si siede a fare due chiacchere, mentre nel sottofondo suona una tenue e gradevole canzone rock.
Aprofittiamo per chiedere anche i dolci: l'immancabile budino di latte di mandorla con Chartreuse, la tarte tatin ed una bonnet al cioccolato con Rhum.
Il budino, come al solito, è assolutamente sublime, ed il profumo del latte di mandorla addolcisce sapientemente lo spirito forte dello Chartreuse.
La tarte tatin è una superba rielaborazione in chiave moderna del famoso dolce: accanto ad un canestro di pasta sfoglia, con una pallina di gelato alla crema, si erge un bellissimo sformato di mele (prima saltate in padella con cannella e zucchero, poi messe al forno in appositi stampi).
Anche il bonnet (che in francese dovrebbe significare "berretta", se non vado errato) è un vero peccato di gola, bagnato dalle rinfrancanti gocce di un ottimo Rum.
Ad accompagnarci nei dolci è una melliflua (qui è il caso di dirlo :) ) bottiglia di passito Capitelli, che mi ha fatto capire cosa si intende con l'espressione "nettare degli dei" :).
Tre caffè chiudono il pasto, con un onestissimo (visto e considerato il prezzo del vino) conto di 105 euro, ottimamente spesi per un pasto così valido.
La cordialitàe la grande gentilezza del servizio, il gradevole ambiente casalingo, la bontàe la ricercatezza dei piatti offerti e l'ottimo rapporto qualitàprezzo, determinano il mio meritatissimo voto di 5 cappelli.
A presto :) ;)
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Rainman
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