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Recensione su , scritta da Rainman il 2009-05-17

Ancora una volta ci tuffiamo fiduciosi nel classico pranzo domenicale alla Trattoria Bolognese, che è sempre stata un pilastro ed un punto fermo nelle nostre mete gastronomiche, vuoi per l'ottima cucina, vuoi per lo squisito ambiente familiare delle simpaticissime rèzdore e vuoi per l'onesto rapporto qualità/prezzo. Arriviamo, dopo aver prenotato, alle 12:30, entrando dalla pittoresca porta di legno scuro, e ci accoglie subito un meraviglioso profumo di arrosto e cucina tradizionale. Mentre aspettiamo che una delle gestrici della trattoria ci scorti al tavolo, ci concediamo un momento di reverenziale contemplazione del locale, i cui soli arredi trasmettono una sensazione casalinga intensissima. L'ambiente è permeato da un colorito senso di protezione domestica, ed anche gli arredamenti, assieme al sorriso costante delle signore, conferiscono all'animo un senso di pace e placidità, che si può trovare solo tra le mura di casa propria. La sorella più giovane, con un garbo ed uno zelo unici, ci conduce in un ampio e ben decorato tavolo, ed attacca subito con una impeccabile recitazione dei primi piatti. A dire il vero l'elenco dei piatti è sempre uguale (ormai l'ho imparato a memoria anche io :)), ma è un tocco in più, ed ha la importissima funzione di "proemio", di "sigla del telefilm" e di pezzo di apertura di un coinvolgentissimo "concerto gastronomico". Stavolta "ripudiamo" le tagliatelle al ragù, per orientarci sui sempre squisiti spaghetti all'Amatriciana. I piatti arrivano dopo pochi minuti, avvolti da una profumata "coltre di fumo", e sono come al solito abbondantemente riempiti, come una cornucopia di tradizione e gusto. La pancetta, dolcissima, tagliata a tocchetti irregolari, si scioglie nei delicati e non invadenti pezzetti di cipolla, che nuotano placidi in un freschissimo sugo di pomodoro. Inutile dire che anche la cottura della pasta è perfetta, e che il sublime condimento impone una "maleducata" quanto necessaria scarpetta :). Mentre la bottiglia di Lambrusco della casa inizia a svuotarsi, per riempire con il suo contenuto i nostri bramosi bicchieri, arriva la "seconda sorella", a chiederci cosa desideriamo come pietanza. La scelta ricade sul fegato alla veneziana, la faraona al forno e le costolette di agnello alla griglia. Questi sfiziosissimi piatti sono accompagnati da dei testimoni di nozze d'onore: patate arrosto, cicoria saltata in padella con peperoncino ed insalata mista. Il fegato è veramente di prima scelta e non stanca assolutamente, nel suo profondo e ricercato sapore e nella sua morbida e succulenta consistenza. La faraona, sapientemente arrostita, è anch'essa una delizia per il palato, e si sposa perfettamente con le fragranti e saporite patate arrosto, condite con una sottile spolveratina di origano tritato. Anche l'agnello, a giudicare dall'espressione di apprezzamento di mia madre, è sublime. Finiamo anche le stuzzicanti cicorie e la genuina insalata, e presto giunge la sorella "numero 3" :), che ci chiede se desideriamo un dolce. Siamo così piacevolmente tentati, e cediamo sfrenatamente al vizio della gola, ordinando un Crème Caramel ed un Gelato al Fior di Latte. Anche i dessert, che arrivano dopo breve attesa, sono gustosi e freschi. Tre caffè chiudono questa meravigliosa esperienza gastronomica, allietata anche dagli immancabili e piacevolissimi siparietti delle giovanilissime sorelle, che ci offrono gentimente tre nocini di loro produzione. Il conto, assolutamente coerente rispetto al trattamento offertoci, alla qualità e alla quantità del cibo, è di 25 euro a testa. La Trattoria Bolognese è un inestimabile reperto di "archeologia gastronomica", che illumina di uno splendente e sincero colore d'altri tempi le stradine di Vignola. Entrare da quella porta è un'esperienza toccante, in quanto, sedendomi in quegli ameni tavolini di legno, dimentico per un pò il frenetico ed assassino ritmo di una vita moderna, criticabile e frettolosa. Così io, uomo moderno, cerco rifugio nei lidi della tradizione passata di questa stupenda terra, e mi rendo conto di come purtroppo il mondo esterno abbia un'identità sempre più vaga e dispersiva. Questa trattoria non svolge la semplice funzione di locale, ma è una poetica isola di tradizione. Un grazie per l'esperienza. Ovviamente 5 cappelli. ____________ Rainman 52009-05-17 00:00:002009-05-17 00:00:0025.001
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