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Recensione su , scritta da tigellinaboilerdilardo il 2009-11-09

Dopo un sontuoso pranzo a base di crackers e Parmigiano Reggiano e una Coca (utilizzata per sturare l'esofago ancora impegnato a spingere giù le 40 cucchiaiate di ragù sopraffino fatto da mia mamma che ho mangiato ieri notte verso le 3 giusto prima di buttarmi nel letto, perchè sono una vera furbacchiona) arriva sera e mi viene una gran fame. L'esofago è di nuovo in forma, Gustamodena è sempre qui pronto, comincio a cercare un posto dove andare a cena. Memore del post di Funghetta su questo simpatico giorno della settimana, propongo a Mauro le sue due opzioni, bocciate subito perchè troppo impegnative "fichi nella carne??senape?nooo la zucca?formaggi?ma una roba normale non c'è?" Ricorro ai tag, Mauro chiede cotoletta, carne alla griglia, grigliata. Per una serie di motivi, tra cui anche il non voler andare troppo lontano, scegliamo "Da Felice". Partiamo e verso le 20.30 arriviamo al locale. Già dall'ingresso non mi piace, è un po' lugubre, nonostante la presenza appena entrati di una grossa griglia con vampate di fiamme che si fa benvolere. Seguiamo un cameriere che ci dice di accomodarci dove preferiamo. Quando entriamo nella sala principale mi sento proprio a disagio, c'è della musica da piano-bar che non mi va, crea un'atmosfera per me lofi, vanno delle basi dai suoni discutibili di pezzi per me altrettanto discutibili. Nel corso della serata poi ci canterà e suonerà sopra il violino un musicista di cui non voglio certo stare a fare la punta sulle qualità musicali, dico solo che il repertorio non era nelle mie corde ed ha contribuito non poco a non mettermi a mio agio. Appena seduti inizio a guardarmi intorno, per il poco che si riesce a vedere, l'illuminazione è bassissima, anche i volti dei camerieri sono solo intuibili, e leggere il menu non sarà un'impresa facile, nemmeno dopo l'accensione della micro-candelina al tavolo. Le pareti sono scure, il soffitto altissimo è spiovente simmetricamente, sembra di essere in un hangar o in una serra, il pavimento è tipo in cotto, ci sono delle piante in vaso in giro, qualche testa-trofeo di cinghiale imbalsamata, un pentolame di rame che spiove da ogni dove, tutto tira al marrone scurissimo, non mi va per niente, figuriamoci a Mauro. Oltre al nostro solo altri due tavoli sono occupati, e tra la musica e l'ambiente mi viene addosso un senso di desolazione che mi toglie l'appetito. Il cameriere ci versa un flute di prosecco, buono, e ci porta i menu. Mentre decidiamo entra una squadra,4 o più, di carabinieri (lo abbiamo capito all'uscita quando abbiamo visto nel parcheggio le macchine, mentre eravamo dentro non riuscivamo ad inquadrarli, avevano una divisa speciale tipo SWAT) che intuiamo essere amici del gestore, e si siedono in un tavolo vicino a noi. Ordiniamo poco perché non abbiamo voglia di lunga permanenza: 1 pizza margherita 1 filetto alla griglia (mi viene chiesta la cottura: media) 1 patata arrosto 1 bottiglia d'acqua gasata. Ci viene portato nell'attesa un cestino con della focaccia con dei pomodorini, non male. Il cameriere poi passa con un carrello con sopra una zuppiera e ci offre un assaggio di maltagliati coi fagioli in una scodellina. Mauro non la guarda neanche, io le finisco entrambe, perché comunque mi sento male a lasciare intonsi i piatti, soprattutto se sono un'offerta gentile come in questo caso. Questa zuppetta non era cattiva, anche se il sapore non era ben definito, però di fagioli ce ne erano davvero due in croce, i maltagliati erano un po' scotti, alla sufficienza ci arrivava, non di più. Una decina di minuti e arriva la margherita, cotta nel forno elettrico, sottile, ampia, un po' insipida, come voto per Mauro siamo sul 6 e mezzo. E qui arriva la nota dolentissima. Dico a Mauro di mangiare e non aspettarmi, fiduciosa che sarebbe presto arrivato il mio filetto. Invece campa cavallo! Nel mentre accade che continuano a portare piattoni e vassoi al tavolo dei carabinieri-amici, il che mi va benissimo, ci sta che si abbia un occhio di riguardo per i propri amici, non è certo l'unico gestore a farlo e non ci vedo niente di scabroso o ingiusto, tutto questo sempre dando per scontanto che non ci rimettano gli altri clienti. Però qui mi dispiace ma qualcosa secondo me a causa di questo ci abbiamo rimesso noi. Mauro è già a metà pizza e a me non è ancora arrivato niente. Al che lui fa una pausa, a me viene un po'di mal di stomaco per la rabbia e una faccia non molto cordiale, soprattutto perchè vedo appunto “gli amici” mangiare piatti su piatti di vivande (anche di carne) benchè fossero arrivati dopo di noi. Poi accade una cosa che mi urta ulteriormente, nonostante dovesse essere un bel gesto: mi portano una ciotola stracolma di pezzi di finocchio e peperoni, poi in un secondo giro olio aceto e le scodelline con granelli di sale grosso per fare il pinzimonio. Anche questo era un omaggio ma qui ha finito per darmi fastidio, perché mi sembrava che mi fosse stato portato per farmi mangiare qualcosa mentre anche il mio commensale mangiava. Ma a me non fregava niente del pinzimonio, stavolta non l'ho neanche considerato viste le circostanze, io volevo il mio filetto e volevo possbilmente mangiarlo col mio morosino che si mangiava la margherita. E' molto chiedere di mangiare UNA cosa a testa insieme? Io ci sono rimasta molto male, alla fine il filetto è arrivato quando Mauro finiva la pizza (ricordando che ha ben rallentato il suo normale ritmo nel mangiare, fino a fermarsi del tutto per qualche minuto) Per me una cosa del genere in un ristorante è pessima, oltretutto quando i piatti ordinati sono solo 2 di numero, il mio e il suo, non c'è motivo di accumulare sfasamenti, per me nel lavoro del ristoratore-cuoco e nella sua professionalità rientra anche il saper portare in tavola coi tempi giusti i piatti richiesti. Non come in questo caso che io ho guardato lui che mangiava la pizza per intero, e lui ha guardato me che mangiavo il filetto per intero. Riguardo il filetto e le patate: mi sono stati presentati in un piatto unico tondo grande da pizza, guarnito da fettine di peperone e da una carota intera avvolta da una fettina sottile sempre di carota..Il corredo non l'ho assaggiato, con quella luce non capivo nemmeno se fosse commestibile o meno, le patate erano tagliate a spicchi lunghi e ben insaporite dal rosmarino, morbide, buone. Il filetto era cotto bene, come richiesto, abbastanza tenero, come quantità non abbondante ma nella norma, sapore della carne più che valido, darei un 7. Finito il piatto, vedo che il gestore va a trovare i suoi amici, il cameriere va a trovare lo stesso tavolo, da noi non vengono a sparecchiare e a chiedere se vogliamo altro, ma da una parte penso che sia anche colpa della fatidica illuminazione, che magari da lontano dal mio piatto nemmeno si capiva se avessi finito o no. Mauro si alza e si mette la giacca, allora arriva il cameriere e chiede se siamo a posto così. Siamo a posto e andiamo in cassa dove il gestore ci fa il conto e fa per offrirci una grappa/amaro (anche se veramente la offre solo a Mauro visto che dice “il signore vuole una grappa o un amaro?” e io?) Decliniamo e paghiamo 28€ in totale 2 coperti 5€ 1 filetto 13€ 1 patate 3€ 1 margherita 5€ 1 acqua 2€ Tra le cose positive di sicuro la carne buona e il loro offrire degli extra. Tra le cose negative, direi di aver già ben sottolineato cosa mi abbia rovinato la serata, di sicuro l'ambiente e la musica non sono di mio gusto, ma i gusti sono gusti, però ritengo che obiettivamene l'illuminazione del locale sia inadeguata per godersi una cena, io voglio vedere a modo quello che mangio, i colori, le forme, le sfumature,gli spessori, i lucidi e gli opachi, così non si capiva niente. E il fatto che abbiamo mangiato completamente sfasati è una pecca del servizio clamorosa, qualsiasi sia stato il motivo, ma se è quello che ho avvisato io (quindi non certo un incendio in cucina o una catastrofe inaspettata) mi fa abbassare moltissimo il giudizio della serata e per questo motivo più gli altri elencati non credo che ci tornerò.12009-11-09 00:00:0014.001
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