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Recensione su , scritta da grog il 2010-01-16

Considerato che tutta la settimana spendo metà della mia vita dentro un'automobile, al sabato vado in giro con mia moglie dentro la stessa automobile. Mattinata trascorsa a Carpi a visitare la mostra di Giovanni Muzzioli che si tiene a Palazzo Foresti. Se siete interessati chiude il 24 Gennaio 2009, è consigliata a chi ama il genere, ingresso gratuito e assai interessante. Usciamo ed è ora di nutrirsi. Andrei volentieri da Giorgio, ma ho dimenticato di guardare su google maps dove si trova. Io sono ancora un “puvràt” che non usa il navigatore, vado a naso, memoria e intuito…… credo che di questo passo i nostri nipoti andranno a letto con morosa e navigatore per trovare la via giusta…. Riprendiamo la strada verso Modena e comincio a proporre alla mia metà alcune mete che si possono incontrare lungo strada. Non gliene va bene nessuna, è molto esigente e difficilina, come dire che ha delle gran balle…. Mi rompo e decido. Ok, alla Barchetta a Campogalliano. Ci sono stato una sola volta e so come arrivarci. Una volta che percorro una strada non la dimentico più…..altro che Tom Tom che va aggiornato ogni tanto, a me l'unica cosa che si aggiorna è la carta di identità e il peso…………… Arriviamo e siamo i primi. Dentro ingressino striminzito con tavolini per i conti, a destra tante bottiglie a fare bella mostra di se stesse, tutti bei nomi, una poltrona da barbiere di un secolo fa, un casco da parrucchiera di una vita fa, e altre cianfrusaglie di modernariato, carnissime. Ci sediamo nella sala, in fondo, alla sinistra della toilette, discreta e pulita con antibagno e bagni uomo donna separati, dò uno sguardo attorno, domino tutta la sala e, a proposito di modernariato, mi torna in mente il testo della canzone “Il volo” che cantava Francesco di Giacomo nel primo album omonimo del Banco del Mutuo Soccorso nel 1972, modernariato appunto: “……Da qui, messere, si domina la valle ciò che si vede, è. Ma se l'imago è scarna al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo…..” Sul tavolo oltre all'apparecchiatura classica, troviamo due flute, infatti dopo un attimo la cameriera ci versa un calice di bollicine, non sono riuscito a vedere cos'erano, ma fresche e buone. Arriva il giovin padrone e prende le ordinazioni. Mia moglie scorre i menù, uno per i piatti del giorno, uno per i piatti di tutti i giorni, uno per i vini a calice e un tomo per la cantina…… quanti vini, da non credere. Acqua gassata e bottiglia di Crede della Bisol, che ci viene portato con due calici nuovi e secchiello mantieni fresco. Raramente in una trattoria ti viene riservato un trattamento del genere. Complimenti. Intanto la sala si riempie completamente. Vedo passare sul fondo delle mini zuppiere con tortellini in brodo fumanti…… Ordiniamo: due tris, un antipasto, un secondo e un contorno. L'antipasto chiediamo ci venga consegnato insieme al mio secondo, e così sarà, veremente precisi. Mentre aspettiamo che i tris arrivino, difronte a me si siede una coppia, padre e figlia?, forse, dall'accento patavini. Li noto perché lei è molto bella e molto fine e faccio fatica a togliere lo sguardo dai suoi occhi azzurri, una bella distrazione direi, ma oggi come oggi è difficile vedere una bellezza così, bel modo di fare, timbro di voce suadente e accento veneto che mi fa impazzire (forse per i miei trascorsi). Lei se ne accorge e non batte ciglio, anzi, incominciamo un giochetto di sguardi diretti e sfuggenti che non si interrompe solo con l'arrivo del primo dei tris…. meno male…. mi sentivo a disagio. TRIS Il tris non viene portato in un piatto unico o con tre piattini dove uno deve servirsi, ma ti portano tre portate distinte, porzioni ridotte rispetto alla singola portata, ma sommati fanno una notevole quantità. Il primo ad arrivare ai nostri denti è stata la gramigna al ragù, pasta paglia e fieno, ragù quasi come quello della mamma, ottimi, veramente ottimi, a ruota spaghetti col guanciale e cipolla, in bianco e delicatissimi….grandiosi, infine orecchiette alle melanzane, con scaglie di pecorino e un delicato sugo al pomodoro, buonissime. ANTIPASTO Arriva questo antipastino che mia moglie consuma assieme a me che mangio il secondo. Si tratta di un pflam di spinaci con cremina al formaggio. Cotto perfettamente e delicatissimo, come delicatissima è la cremina, delicata perché non gratta il palato, come spesso accade. SECONDO Filetto di tonno al pepe verde. Siamo già al giorno dopo ed ho ancora in bocca il sapore del pesce……fate voi. Bel pezzo di filetto alto tre dita, appena me lo portano mi chiedono di controllare la cottura, è al sangue e a me va benissimo. Si taglia col un coltello lofi, di quelli normali, che è un piacere, non si sbriciola e mantiene il suo calore fino all'ultimo boccone. CONTORNO Patate arrosto, non ustionanti, non belle da vedere, ma molto buone. DOLCE Io e ma moglie facciamo un baratto, le concedo il dolce se mi fa finire il Crede……affare fatto. Le portano una bella e abbondante porzione di zuppa estense, che fatica a finire così sono costretto a darle una mano, e ho fatto bene. Era una vita che non ne sentivo una così. Mi ha ricordato quella che faceva la mamma di un mio compagno di scuola alle elementari…………era incredibile, e questa ci andava vicino. Forse potevano evitare di usare le uova “gialle” usando quelle normali che sono più “nature”….. Due caffè normali buoni e via, conto finale 68 €. Rimango sulla mia vecchia valutazione, 5 cappelli, e ci ritorniamo di sicuro, anche mia moglie è rimasta soddisfatta….. Due piccole considerazioni: 1) Peccato che io non sappia disegnare, ma la fatina bionda ce l'ho fissa in mente…. 2) La zuppa estense è la zuppa inglese. 52010-01-16 00:00:0040.001
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