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Recensione su , scritta da Frittella il 2010-02-05

Congiunture nefaste addensano il cielo di nuvole scure. Probabilmente il mio nuovo dopobarba, troppo alcolico, ha irritato le suscettibili narici del Dio Topinambur, che ha reagito sguinzagliando i suoi pianeti prediletti, Sfigator XNZ e Scamummium 2000, che si sono allineati in trigoni, bigodi e trigliceridi e soprattutto si sono messi in opposizione sia in parlamento che alla mia famiglia..... "Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? Voglio dire, ti succede mai di aver paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa?" da Il Giovane Holden La paura ce l'ho, soprattutto dopo una notte, quella di giovedì, passata al settimo piano del Policlinico. Periodo nero. Così, entro in casa alle sette del venerdì sera, mi spoglio dalle scorie dei bla bla bla quotidiano ed inizio a cercare i pennarelli per colorare un pò il nostro mondo. Cazzarola, non trovo più il blu..eppure l'avevo lasciato lì l'ultima volta! "Ele! Sai dov'è il rosso?" "Dev'essere nel secondo cassetto di destra in cucina!" mi urla dalla doccia. Ah bene......azz...finito anche il rosso! Pure il verde e il fucsia non ci sono più. E non sò come fare a colorare il nero di questi giorni. Ma non mi do per vinto, e decido di andare a cercare i colori direttamente dove nascono, sottoforma di natura e nettare d'uva. "Io e le mie tante sere chiuse, come chiudere un ombrello  col viso sopra il petto a leggermi i dolori ed i miei guai ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento e dentro un senso di inutilità e fragile e invecchiato mi son detto tu vedrai..." Io e l'ele entriamo allo Strada Facendo alle otto e quaranta circa, Pistolino Vomitino è dalla nonna. L'ambiente è sobrio, elegante ma con misura, retrò ma per niente vecchio e sicuramente non banale. I tavoli sono ben distanziati (l'ele deve usare tutto il suo superudito per sbraghirare i discorsi degli altri :) ) e apparecchiati con gusto e belle stoviglie. Ci accomodiamo nella saletta di sinistra e dopo averci presentato un simpatico burro al rosmarino coadiuvato da emeriti panini mignon, ci viene portata una bottiglia di naturale ed i menù. La scelta non è ampissima ma molto stuzzicante e dopo qualche minuto di attesa gli exit poll danno in netto vantaggio la quaglia come antipasto ed un testa a testa tra l'agnello e l'anatra come secondi. Bruno Vespa dà i risultati definitivi: Alla Camera degli Antipasti prendono due seggi il petto e coscia dorata di quaglia su millefoglie di patata e foie gras con funghi e ristretto di mirtilli. Al senato dei Secondi invece si dividono i seggi un bel carrè di agnello con sformatino di carciofi e animelle, su composta di prugne e senape, al cru xopili(cioccolato speziato non zuccherato) e un'anatra in crosta di mandorle con strudel di pere I:G:P:dell' Emilia e ristretto di mosto d'uva. Wow! Per accompagnare la piccola entree a base di branzino, ci vengono offerti due calici di bolle che saranno rimpinguati leggermente per gli antipasti, poi ci lasciamo guidare dalla gentilissima Rita Ronchetti, professionista esemplare, nella scelta del vino giusto. Dopo una piacevole conversazione la scelta cade su un Valpolicella superiore Campi Magri 2005 di Corte Sant'Alda ottenuto con il metodo del ripasso. Mai scelta fù più azzeccata. Il vino in questione presenta quasi tutte le prerogative di Sua Maestà Amarone, senza tuttavia essere così egocentrico ed importante da togliere la scena ai due deliziosi secondi piatti. Vino meraviglioso e abbinamento degno di uno stilista del gusto. La quaglia è molto gustosa e saporita, ben spalleggiata dal fois gras che le dona quel gusto leggermente aspro e pastoso che ne esalta la tenera carne. Sicuramente un buon piatto. I secondo invece sono qualcosa di più che buoni piatti! L'anatra dell'ele rimane in perfetto equilibrio danzando tra le note sapide della carne e quelle dolciastre delle pere, per poi approdare al molo acidulo del ristretto d'uva. Buonissima! Per l'agnello invece c'è l'unica nota dolente della serata....era troppo poco!! Ne avrei mangiato un vagone merci! :) Strabiliante, fenomenale, entusiasmante. Carne tenerissima e vellutata, nessun sentore di "capra", lo sformatino è una bomba controllata di gusto ed il sughino ha sul pane lo stesso effetto che ha il miele per Yoghi, irresistibile! Lo sbrano letteralmente ;) La serata è già da ricordare ma ci sta il posto anche per due dolci che si presentano molto scenografici. Zabaione ghiacciato e amaretto con fettine di salame al cioccolato e salsa al caramello e Cestino di pasta con mandorle e crema  pasticcera alla vaniglia di Tahiti, fragole e frutti di bosco. Eccezionali entrambi per gli splendidi accostamenti e l'altalena di consistenze e temperature. A questo punto la cena sarebbe da quattro cappelli pieni pieni, ma la sorpresa è dietro l'angolo e solo strada facendo potrai assaporare tutti i gusti del viaggio ;) . Il caffè è assolutamente di prim'ordine, anzi, qualcosa di più! Una miscela superiore di Haiti :) che necessita di temperature dell'acqua inferiori allo standard a cui siamo abituati e che si rivela di una bontà che ritengo ineguagliabile da tutti i caffè assaggiati fin'ora. Favoloso. Io poi che il caffè lo bevo amaro, ho potuto immergerci a pieno tutte le mie papille gustative senza ustionarmele! Se non bastasse, il tutto è accompagnato da piccola pasticceria, dove si innalzano altissime le Lodi a delle minuscole millefoglie formidabili e a dei maestosi e minuscoli amaretti di pasta di mandorle! Cena conclusa da un dieci e lode e da un conto di centoquaranta euro totali, che possono sembrare tanti ma sono meritati in ogni molecola di cibo e vino. Le ultime chiacchere con Rita ed Emilio, un ringraziamento alle ragazze in sala per l'ottimo servizio e ce ne torniamo a prendere Pistolino con in braccio la bottiglia di Valpolicella con ancora in grembo un paio di bicchieri. Bel gesto ;) Posso dire di aver scoperto un'altra piccola perla della ristorazione modenese. Non da tutti i giorni, ma da certi giorni....quelli giusti. Bravi. Adìo Zèmian. 52010-02-10 00:00:0070.001
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