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elenco completo recensioni Recensione su , scritta da mauribe il 2010-03-20
Sabato sera, solo per due , prenotiamo un tavolo in un antico ristorante modenese in cui non capitavo da almeno quarant'anni!
Voglio provare se è ancora tutto come me lo ricordavo: no, il locale è stato totalmente trasformato, ripulito e ampliato: il gestore mi dice che l'ultima ristrutturazione è stata fatta sette od otto anni fa e da allora risale anche la chiusura con vetri di una vasta veranda che viene usata solo d'estate, praticamente equivalente alle due sale di cui dispone ora il ristorante; tutto attorno c'è un vasto spiazzo asfaltato adibito a parcheggio, e la strada principale (Canaletto) è stata deviata ed allontanata dalla costruzione con una ampia curva.
All'entrata un piccolo banco bar con la cassa (visibile la cucina), poi nella prima sala muri rivestiti in legno fino a due metri di altezza, alle pareti alcuni quadri raffiguranti fotografie seppia di montagne, tavoli rettangolari (anche solo per due) abbastanza spaziosi, tovagliato bianco, doppie posate e bicchieri a calice piccolini, come una volta si usava nelle nostre campagne. Altri tavoli, multipli anche, nell'altra sala, direi probabilmente per 70 o 80 coperti in totale. L'arredamento è abbastanza moderno e pulito e comunque classico da trattoria di campagna.
Una signora ci accompagna al tavolo prenotato, e poi il gestore ci “racconta” il menù di questa sera: tortellini in brodo e alla panna, rosette, crespelle agli spinaci, cannelloni, maccheroni al pettine, risotto con salsiccia e funghi, poi i secondi: arrosto di maiale, vitello, faraona, coniglio, costate di manzo, braciole di maiale, grigliate miste di carne e contorni di insalata, patate al forno ecc. ecc.
Scegliamo un piatto di crespelle con spinaci e besciamella, un tris con rosette, cannelloni e crespelle; per secondi due arrosti misti con maiale, vitello, faraona e coniglio e una sola porzione di patate al forno, acqua gassata e una bottiglietta di prosecco (solo due bicchierini), discreto.
Dopo pochissimi minuti arrivano i primi: le crespelle un po' troppo salate, le rosette veramente buone e il cannellone, con besciamella e ragù direi a base di salsiccia, nella norma.
Poi i secondi: benissimo il coniglio (da sempre specialitàdel ristorante), buona la faraona e normali gli arrosti di vitello e di maiale (ma solo una fettina ognuno), buonine le patate al forno.
Soprassediamo ai dolci, essendo stati tutti i piatti non sicuramente scarsi, anzi.
Ripensando alla velocitàcon cui ci sono stati serviti i primi, ci viene il dubbio che possano essere congelati e scaldati al microonde, ma non indaghiamo.
Andiamo alla cassa a pagare: 40 euro in totale, veramente popolare, valido il rapporto prezzo/qualità, benino anche il servizio, abbastanza sollecito, e più che accettabile la coreografia del locale in generale.
Mentre il gestore ci fa il conto, gli chiedo per curiositàda quanto tempo esiste la trattoria del Cantone: precedentemente all'attuale famiglia che lo gestisce da 43 anni, il locale, giàconosciuto col nome della località(il Cantone, appunto), e posto sul confine nord del comune di Modena, c'era giàda prima della guerra come trattoria, e prima ancora, da qualche secolo addirittura, funzionava anche come stazione di posta o cambio cavalli, in corrispondenza della curva secca della strada che qui si dirige proprio verso l'argine del Secchia.
A parte le note storiche, valuterei la cena complessivamente con tre cappelli, e ci si potrebbe anche ritornare, vista la comoditàalla città.
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