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Recensione su , scritta da pelle2005reg il 2010-03-26

Venerdi 26 marzo sono tornato a mangiare in uno dei ristoranti da me preferiti. Purtroppo trovo il tempo di redigere la mia relazione solo ora, quindi la memoria non mi aiuterà nell esprimere i particolari.. Eravamo in 5, da bere dico subito che abbiam preso solo una boccia di campanone (ero con gente astemia..) quindi il vino a poco da essere descritto in questo caso. Beh, ovviamente 4 bottiglie di acqua anche.. Da mangiare abbiam fatto un vero misto. Abbiam preso tre antipasti che ci siamo divisi in modo variegato. Un cremino di formaggio con mele campanine (cremino di parmiggiano reggiano, uova, e latte o panna, con la mostarda di mele campanine, metà piccante e metà no), un antipasto "da ov e da lat" (anche quì è tipo un tortino con aringhe e la cipolla rossa carmellata, appoggiato su un letto di Paneda, uovo sbattuto con pane: quindi anche una ricerca del gusto visivo), un antipasto di salumi misti (da ricordare la ricerca che hanno nelle materie prime: la mortadella ad esempio è presidio Slow Food. Il recupero di prodotti o ricette del nostro territorio che si sono andate perdendo in quanto veramente di nicchia, è una prerogativa dello chef, come la saba e la salsiccia gialla. Il cremino servito con qualche grissino, i salumi con della focaccia, e poi il classico cestino di pane, ma..con 4 o 5 varieta differenti di pane fatti da loro stessi: una leccornia per un amante del pane. In tre han poi preso dei primi: una tagliatella (fatte a mano) con salsiccia gialla che non potuto assaggiare, ma a detta della commensale era decisamente ottima, e in due han preso le penne al barolo, sotto mio consiglio visto che le avevo già mangiate e sapevo essere..notevoli. Quelle per fortuna, non dico che ho potuto assaggiarle, ma ho potuto mangiarle visto che un mio amico era pieno (si era mangiato mezzo secondo della morosa). Fantastiche, a uno come me che il rosso fermo garba poco perchè troppo corposo, trovare un piatto che conserva il gusto del vino, ma senza eccedere, e in compagnia di un po di salsiccia, è come per un ciliaco poter mangiare una pizza normale (con la condizione che la pizza sia uno dei suoi piatti preferiti). In due han preso il secondo: costine (costina di maiale cotta al forno servita con involtini di pasta), che non ho potuto sentire, ma giudicate diverse (in senso positivo) dalle classiche che si mangiano ovunque, e io rotolo di coniglio con fagioli cannellini. Coniglio rotolato con un po di pancetta e qualche erba per arricchirlo di sapore, ma senza offuascare il gusto della carne. E di contorno mi son preso il caro radicchio coi bruciatini, che non è altro che radicchio con pezzetti di pancetta rosolata e aceto balsamico. Un mix di gusti, dal dolce dell aceto, al salato della pancetta, all amaro del radicchio, ben equilibrato. Infine una torta alle noci (di cui un mio amico, invano, ha tentato di strappare la ricetta), una torta di cioccolato, (entrambe non fo potuto assaggiarle, ma a detta degli amici, very good) e per me una grappa barricata accompaganta da croccante di semi di zucca. Il tutto per 110 euro, 22 a testa. Consiglio questo ristorante a tutti, perchè come l avevo presentato ai miai amici, è "un posto dove puoi mangiare pietanze classiche presentate in modo o con smussature particolari, oppure abbinamenti insoliti ma azzeccati, vedere piatti preparati in modo raffinato, usufruire di un servizio professionale e cortese, senza l'imbarazzo di un grand hotel, quindi sententodi sempre a casa tua." Nondimeno, essendoci rimasti fino a tardi, e essendo che un pochino conosco chi ci lavora, a fine cena prima di uscire, lo chef è venuto a scambiare quattro chicchere con noi.52010-03-30 00:00:0022.001
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