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elenco completo recensioni Recensione su , scritta da grog il 2010-05-06
Oggi fino alle 12 sono a lavorare a Bastiglia, poi alle 14 ho un appuntamento un po' più in làdi Albareto, per cui, visto l'orario, decido di fermarmi per un boccone qui senza rientrare a casa e dover tornare sui miei passi. È vero, sono a dieta, e a dieta intendo restare. Il fatto che uno stia mangiando meno, non preclude il fatto che non debba pranzare o cenare fuori casa, basta contenersi e consumare poca quantità, come se fosse a casa propria.
Dunque, eccoci qua.
Il sunto di questa recensione sta tutto nell'intera esperienza vissuta a quel tavolo da due dove mi sono seduto, perché quando sono uscito dal locale, nonostante il parchissimo pranzo, mi sono sentito felice….. sì felice, perché mi sono reso conto che sono stato coccolato, sì coccolato. Ma non solo io, tutti quelli che erano lì. Perché Gianni e Claudio, non solo servono ai tavoli, recitano il menù, consigliano vino, ascoltano i clienti…… li coccolano, li fanno sentire a casa. Premurosi come non mai, il sorriso sulle labbra e pronti ad esaudire ogni desiderio, nei limiti del possibile.
5 cappelli, e sono pochi.
Alla fine ho speso 20 € per una boccia di lambro e una di gassata, una entrecote ai ferri (al sangue come da richiesta), un po' di formaggio e un caffè deca ottimo.
Ma quello che mi ha dato il senso delle coccole e mi ha allietato l'intera giornata, sono state anche le chiacchiere con Gianni seduto al tavolo di un cliente abituale ferrarese, le battute con Claudio al volo, ma soprattutto un episodio tra la carne e il formaggio….
Entro e mi accomodo subito a fianco del muretto che conduce in cucina restando nella saletta principale, muretto che mi nasconde alla vista di chi entra, un po' per rimanere isolato, un po' per occupare un tavolo piccolo, visto che sono solo. Subito arriva Gianni, nella sua bella tenuta bordeaux, e mi chiede cosa voglio da bere. Acqua gassata e….
“Ce l'hai una piccola di Lambro?”
“Macchè, ma non preoccuparti, ti porto una boccia nuova, un Sorbara di una piccola cantina che a noi piace molto…. Quello che resta lo usiamo per cucinare…. E la ciurma dove l'hai lasciata?”
”Oggi sono qua da solo, la ciurma naviga per altri lidi, ero da queste parti ed ho pensato a voi….. sentiamo questo Lambro, vah…. ”
Arriva un vassoietto con due panini comuni piccoli, quelli da 30 grammi, e qualche pezzettino di gnocco, e insieme un piatto con fettine sottilissime di pancetta arrotolata…………. Lo guardo, non dovrei, sto per richiamare Claudio (lui invece tutto in nero) e farglielo portare via, ma l'astinenza è micidiale, ormai sono due settimane di pura castitàe il richiamo delle buone cose è intenso……. micidiale…… osservo le quattro fettine sottilissime, rosee, che emanano un profumo sensuale e afrodisiaco….. non resisto, sono preda dei sensi e me le mangio, con calma serafica, godendo ad ogni boccone che infilo in bocca…… sublimi……. Due miseri pezzettini di gnocco come companatico, che buoni i carboidrati…….
Intanto Gianni mi porta il Lambro, Sorbara come avevo chiesto.
“Ecco, ti faccio sentire un vinello che a noi piace moltissimo”
…… POPPPP
“E' un'azienda nata da poco, conosciamo il titolare e sembra avere molto successo”
Me ne versa un goccetto nel calice, subito una bella e morbida e rosea schiuma lo riempie, poi sotto compare, finalmente, il nettare rosso chiaro, classicamente sorbarese….. come mi mancava, ormai ovunque si consuma solo lo scuro Grasparossa e ci siamo scordati della meraviglia e dei profumi del vino della bassa.
Lo assaggio. Mmmmmmmmmm, che buono. Chiudo gli occhi mentre lo sento scorrere in bocca, il suo intenso perlage mi frigge dentro e pervade tutte le mie cavitàfacciali, che bella sensazione, ormai quasi sopita.
Me ne riverso un altro copioso goccio e lo ingollo senza tanti complimenti, e mi sembra di rotolarmi in un campo fiorito…………….. una lacrimuccia di gioia mi esce da un occhio, gioisco contemplandolo mentre con due dita stringo lo stelo del calice e faccio roteare il bicchiere.
Azienda Agricola Tusini Giuseppe, Tenuta Alessandrini. Un lambrusco d'altri tempi che mi ha evocato ricordi d'altri tempi.
Mentre mi beo, Gianni ripassa e mi chiede cosa prendo. Io chiedo un pezzo di carne ai ferri e Claudio, passando al volo, mi comunica che mi fa cuocere un'entrecote, al sangue, come richiedo. Tempo di cottura poi Gianni esce dalla cucina col piatto…..”Mi sono permesso qualche patatina arrosto, non penso ti facciano male….” Apprezzo moltissimo il gesto. La carne è cotta come piace a me ed è giàtagliata a fettine. Mi guardo attorno e ho solo il coltello di ferro, sto per girarmi ma Gianni mi anticipa “Lo so cosa cerchi, ogni tanto leggo le recensioni, ma vedrai che non ne avrai bisogno….” E così è stato, tra che era giàtagliata, tra che era “burro”, sono riuscito a utilizzare il comunissimo coltello di ferro senza sentire assolutamente la mancanza della mia lama Mauser. Carne oltre che tenera, buonissima, condita con poco olio, di quello giusto, e foglie di rosmarino per insaporirla. Le patate invece saltate con rosmarino e timo (quando le rifarò a casa devo ricordarmi il timo), conferiva loro un chè di classe.
Mangio con calma, non ho fretta, il tempo passa bene e lento, la carne buona, il vino ottimo, la compagnia discreta e simpatica, il cliente abituale ferrarese è un ottimo conoscitore di Modena e un grande amante della nostra città, parliamo amichevolmente.
Finito il tutto, mi resta ancora una quarantina di minuti di libertà. Allora mi rivolgo a Gianni…”Non hai per caso un quotidiano di oggi, se non l'hai va bene anche vecchio, non ne leggo uno da un mesetto….” “Certo, torno subito….” E sparisce, dopo un minuto ricompare e mi sembra che venga da fuori. Certo che veniva da fuori, è andato all'edicola a fianco a comprarmelo….. se non è una coccola questa……. un po' mi sono vergognato confesso. Leggo qualche notizia, faccio due ciacole, avanzo col vinello….. poi chiedo un pezzettino di formaggio, per pulirmi la bocca, e mi portano un bel piattino con tre spicchi bianchi, un ottimo pecorino sardo giovane. Tenero, saporito, piccantino e molto buono, spizzicava leggermente la punta della lingua. Lo gusto con calma e finisco la boccia.
Se dovessi seguire lo stomaco avrei mangiato un bue, ma rifletto e prendo un ottimo caffè e me ne vado di corsa per non cadere in tentazione.
Coscienza
La riflessione
e' la coscienza
dell'istinto.
By GROG
A-v salut magnadôr bóss, arváddres….
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