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Recensione su , scritta da golosona il 2010-06-03

Mauro è tornato a mangiare normalmente, anzi più di prima se è possibile, e visto che ci sono ancora i “giovedì gastronomici” ne approfittiamo :) Stavolta, dopo l'Antica Moka (semplicemente sublime!) e la Cervetta (un nome, una garanzia :) ) proviamo la Quercia di rosa. C'eravamo stati solo un'altra volta, ma anni fa, prima di sposarci. Era stato uno dei primi ristoranti che Mauro mi aveva fatto conoscere una volta arrivata a Modena, me lo ricordo bene… e mi ricordo soprattutto le rosette al forno e le pesche dolci, una bontà a me prima sconosciuta! Tranquilli, nonostante ciò non vivevo prima nella foresta amazzonica ;) Ci torno quindi volentieri. Il ristorante è facile da trovare, si trova sulla strada, anche se è circondato da un grande giardino e un parcheggio piuttosto ampio. Arriviamo, nulla è cambiato, o quasi, dall'ultima volta. Casa grande e rosa, giardino ben curato, interni divisi in salette ben arredate; si nota ovunque estrema cura e raffinatezza senza però troppi fronzoli. Quando fa caldo si può cenare in giardino, stasera però non essendo ancora stagione (qui la sera rinfresca, siamo in campagna per quanto alle porte di Modena) ceniamo dentro. Ci accomodiamo nella saletta riservata alle coppie (oltre a noi solo un'altra, per cui molto intimo) a un tavolo tondo con divanetto semicircolare. Comodo il divano, rosso con bei cuscini in raso; bello il tavolino, con tanto di candela con piccolo paralume, rosa nel vaso e posate in argento; particolare il sottopiatto in rame con centrino in pizzo. Dato che abbiamo chiesto il menù del giovedì gastronomico, non leggo i menù delle altre serate, per cui non posso sapere cosa propone la casa. Per noi invece è previsto: Antipasto Fiori di zucca fritti con gocce di aceto balsamico Primo Tagliatella classica con prosciutto e piselli di primavera Secondo Rollè di coniglio alle erbe aromatiche con patate al rosmarino Dolce Semifreddo all'ananas e pistacchi con mousse di fragole Da bere, prendiamo una bottiglia d'acqua e il vino proposto, ovvero il Lambrusco Opera 02, buono anche se preferisco i bianchi. Comunque va giù bene, si sposa con le portate e visto che Mauro è quasi astemio… ne berrò parecchio io :) Non ho finito la bottiglia, però alla fine della serata mi girava un po' la testa, lo ammetto. Ma non guidavo io :) Come pane, ci portano un cestino con ottimi grissini fatti in casa e, per entree, alcuni gnocchini fritti, buonissimi! Poi inizia la cena vera e propria. Tutto buono e ben presentato, porzioni giuste. Croccanti e non unti i fiori di zucca fritti, accompagnati da ottimo aceto balsamico; tagliatella divina, è il piatto che ho gradito maggiormente nella sua semplicità: ottima la pasta, condimento abbondante e saporito, avrei fatto volentieri il bis! Il coniglio invece mi ha soddisfatto meno, non perché non fosse buono, ma perché l'ho trovato “nella norma”, ovvero nulla di eccezionale; squisite e morbide le patate. Si conclude degnamente il pasto col semifreddo: fresco e “digestivo” il gusto dell'ananas, superlativa la mousse gelatinosa di fragola servita sopra il dolcetto. Non prendiamo altro, per cui paghiamo il conto di 62,50 euro, scontato a 62, cioè i 30 a testa previsti per il menù gastronomico e i 2,50 della bottiglia d'acqua. Per tutta la serata il servizio è stato molto attento e cortese, ma a mio avviso un po' troppo veloce, nel senso che avrei gradito un poco di pausa in più tra una portata e l'altra. La solerte cameriera, vestita rigorosamente in divisa scura, invece era troppo rapida a sostituire i piatti. Tuttavia siamo stati molto bene, mentre cenavo mi ricordavo della volta precedente e così sono andata indietro nel tempo, a quando entrambi eravamo più giovani e spensierati. Un pizzico di dolce malinconia mi ha sopraffatta!:) La Quercia di rosa è sicuramente un buon ristorante, lo consiglio. 42010-06-11 00:00:0031.001
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