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Recensione su , scritta da ice il 2010-06-26

Ero stato al Belvedere oltre 6 anni fa e avevo l'impressione che fosse in una fase di transizione per trasformarsi in un agriturismo-ristorante come ormai siamo abituati. Ci sono tornato ieri è ho scoperto che nulla è cambiato L'atmosfera è la stessa con la cucina del ristornate che è a tutti gli effetti la cucina di casa, con la nonna che sta ai fornelli, mentre il resto della famiglia occupa il tavolo piu vicino alla cucina L'ambiente è una via di mezza tra un mesto ristornate di un paesino dell'appennino stile anni '80 e un ambiente domestico Ma credo che sia da apprezzare la veracità del locale che come dimostrano i campi circostanti e le facce segnate dal sole dei famigliari, mantiene tutte le caratteristiche di un vero agriturismo e non è un ristornate che usa quell'appellativo solo a fini fiscali. Certo non è adatto a pranzi di lavoro o cene romantiche, ma per una cena tra amici credo sia perfetto. Il servizio è semplice, ma estremamente cortese. Ho prenotato il venerdì per telefono e mi è rimasto impresso come alla mia richiesta di prenotare per sabato sera mi venisse domandato se x dormire o per mangiare. Avevo prenotato per le 21:30 che in appennino sono già sufficienti per sentirsi rispondere:"ci dispiace a quell'ora la cucina chiude" Come se non basasse x imprevisti vari siamo arrivati addirittura alle 22:00 Per esperienza personale qualunque altro locale gestito da "montrucci" (termine dialettale per “montanari”) lo avremmo trovato con la porta chiusa alla faccia della prenotazione. E invece erano ancora tutti lì. La famiglia a tavola a discutere e la nonna pronta a cucinare per noi. I tortelloni ricotta con panna e noci erano ottimi, certamente perfettibili, ma erano i tortelloni della nonna....stupendi nella loro semplicità Le pappardelle al cinghiale sembravano un po delle lasagnette/maltagliati, ma il cinghiale non era quello surgelato ungherese a cui ci hanno abituato ristoranti che fanno numero. Si sentiva il selvatico smorzato da una forte dose di chiudi di garofano e ginepro Il menu offriva anche altri formati di pasta anche pasta al torchio, e un paio di condimenti (burro e salvia, ragù si salsiccia, ragù di cinghiale), ma vista la tarda ora non volevamo esagerare, sia per noi sia sopratutto per la nonnina. Poi abbiamo assaggiato un po di gnocco fritto fatto piu alla maniera della crescenza bolognese: piccoli pezzi a forma di rombo. Comunque ben cotto, non troppo unto. Solitamente in montagna capita molto piu spesso/panoso Si vedeva che mancava l'esperienza e la malizia di un cuoco professionista. E non c'era nemmeno la voglia di ostentare sgraziatamente una cucina innovativa. No, la nonna ha sempre cucinato così e continua a cucinare cosi Mi ha fatto venire in mente mia nonna che a mia memoria (quindi direi da quando ha passato i 60) non ha mai nemmeno assaggiato quello che cucinava, MAI Abbiamo accompagnato il tutto con una bottiglia d'acqua (ci hanno portato una bottiglia di plastica di Brio-Blu da 1,5lt) e un rosso sfuso che direi fosse un malbo gentile (vitigno abbastanza diffuso nella zona pedemontana tra MO e RE, usato in purezza per vino novello, o per tagliare altri vini ed aumentarne la gradazione zuccherina) Sicuramente un posto da provare consiglio appunto di visitarlo in compagnia numerosa per smorzare l'effetto mesto del salone prezzo: bis di primi, acqua, vino in caraffa, gnocco fritto (senza salume, solo per assaggiarlo e averne per la colazione della domanica ;P ) no dolci, no caffè speso 12E a testa 32010-06-28 00:00:0012.001
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