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Recensione su , scritta da Alfi il 2010-10-24

Amo molto i cibi naturali, realizzati con ingredienti di produzione propria o comunque genuini. Domenica dunque decido, per verità all'ultimissimo minuto, di partecipare alla recente interessante iniziativa "GM in Tour" di GustaModena approfittando di quest'occasione in cui la meta designata è un agriturismo. Stante l'assoluta imminenza dell'evento, telefono direttamente al locale. E' rimasto un unico posto e me lo faccio riservare (purtroppo in 4 in realtà poi non si presenteranno: se fossimo stati in due persone magari ci avrebbero detto che non c'era posto, e non saremmo potuti intervenire...) facendomi pure spiegare l'itinerario. Chiamo per correttezza anche gi, che gentilmente mi dà il benvenuto, e mi affretto alla volta di Vignola. Superato il ponte a fianco del Castello, proseguo in direzione di Zocca, e, superato di poco l'abitato di Garofano, frazione di Savignano sul Panaro, noto con insperata facilità il cartello indicatore dell'agriturismo del quale mi avevano preavvisato e mi inerpico per la stradina ghiaiata che conduce al locale. Lo troverò? Non lo troverò? Normalmente sono solito frequentare questi locali quando sono in trentino, e lì, per trovare un agriturismo occorre spesso... "saper già e dove si trova"... Per fortuna nel presente caso nei punti nevralgici si viene guidati da cartelli indicatori. La stradina è attorniata da diverse case di campagna piuttosto isolate, finchè si svolta, a destra, per una breve carreggiata che sale all'azienda agricola ora adibita a ristorante, dalla quale si gode un bel panorama sulla vallata sottostante. I prati non più coltivabili che l'attorniavano sono stati abbondantemente piantumati ed ora si presenta immerso in un bosco. Colloco l'auto nell'area su due livelli che attorno al casale è adibita a parcheggio. Per reperire l'entrata giro attorno al caseggiato, che per verità non dà assolutamente l'idea di un locale, ma sembra piuttosto una tipica casa da contadini ripristinata in maniera molto semplice e non invasiva (dove trovano posto anche alcune stanze per il pernottamento), salgo la scala di accesso e vengo subito accolto dal proprietario, un signore molto gentile, che mi indica la tavolata di GM. L'interno è ovviamente rustico, semplice, ben ristrutturato ed ordinato, ambiente caldo e confortevole, ripartito in una grande sala a forma di ferro di cavallo prospiciente l'ingresso e una saletta molto piccola ed intima con una stufa d'epoca in cotto rosa un po' più piccola delle classiche "Becchi" . Il variegato menù che ci viene servito è lo stesso, mi dicono, della sera prima, ma oggi, per noi, le bevande, che ci verranno copiosamente servite, sono comprese nel prezzo. Il gestore è titolare, con la moglie, anche di un'azienda agricola a Spilamberto, in cui viene effettuata la produzione effettiva per l'agriturismo, oltre che di marmellate, miele, prodotti di cosmesi, dolciumi, e ... "erbe antiche". Il variegato ed originale menù è interamente realizzato senza glutine e quindi adatto anche per celiaci: il gestore ci spiega che, se le vivande sono cucinate bene, la mancanza di glutine non è avvertibile: Antipasto, così composto: . Rosa di prosciutto di Mora Romagnola (si tratta di una razza particolare di maiali di colore nero o grigio-scuro allevata nelle province di Forlì e Ravenna ) stagionato 36 mesi, buono, delicato . Coppa di Parma, buona anch'essa . Crostino con paté di fegato sempre di Mora Romagnola, molto buono (l'unica portata dell'intero pranzo con glutine) . Schegge di parmigiano reggiano e pecorino di fossa (molto buono) . Cipolla e zucca al forno con crema al balsamico, veramente buonissime entrambe, servite in grande abbondanza, la zucca (questa di origine mantovana) è squisita, molto particolare, dolce e (mi semrba di ricordare, cotta al forno) dalla consistenza assolutamente particolare e gradevole. Primi piatti: - Polenta bianca con tartufo nero dell'appennino modenese, molto buona, il tartufo, tagliato a scaglie, ha un sapore ben definito: forse un poco troppa la quantità di polenta rispetto al condimento. - Zuppa di lenticchie, castagne e funghi. Questa è la portata forse in assoluto più interessante dell'intero pranzo: squisita, originalissima nella scelta degli ingredienti e degli accostamenti, la preparazione semplice ed accurata, assolutamente naturale - Risotto ai funghi di bosco di stagione: un buon risotto mantecato, cotto appena un po'più di come piace a me, con funghi neri (trombette da morto) e gialli (finferli). Secondo e contorno: - Lombo di Mora Romagnola con noci e tartufo nero, questa volta sminuzzato entro l'ottima salsa che cosparge una carne tenerissima, molto buono. - Cavolo nero stufato, broccoli e cavolo nero ai capperi. Semplicissima la preparazione, squisita la realizzazione, particolari e sapide le tre verdure. Una di esse in realtà è finocchietto, che non avevo mai assaggiato, molto ma molto particolare, gustoso e saporito. Dolce e frutta: Un tris di desserts: . Torta di castagne, buonissima . Ballotte, ovvero castagne lesse, buone. . Pere speziate, ovvero pere cotte tagliate a grandi pezzi in un sugo delicato e speziato, molto buone. - Caffè dal vago sapore di "vecchia moka", in realtà a cialde (personalmente non mi è tanto piaciuto) - "Nocino aromatico alla modenese", molto particolare: spicca, tra gli altri, un aroma singolare, quasi di mentolo, dovuto a certe spezie che il gestore ha desunto da un'antica ricetta trovata in un vecchio libro. Non ci si deve aspettare il classico nocino delle nostre zone, ma un prodotto differente, come del resto ci mette sull'avviso la definiziona stessa di nocino "aromatico". "Vini in abbinamento tra cui scegliere" recita il menù convenzionato. In realtà i primi quattro ci vengono serviti tutti, e in abbondanza: - Lambrusco Grasparossa di casa nostra, azienda agricola Lino Pini, molto buono - Lambrusco reggiano della Corte Santo Stefano, meno denso e più, come dire, secco del precedente, ma dal sapore ben spiccato, molto buono anch'esso - Sangiovese superiore riserva 2005 Sigismondo delle Rocche Malatestiane colli riminesi, buono. - Pignoletto della Corte di Santo Stefano, appena assaggiato in quanto il bianco non è il mio forte. Debbo assolutamente porre in particolare evidenza l'ottimo pane (o forse dovrei dire gnocco? Insomma una specie, se possibile, di fase intermedia...). Nonostante fosse domenica era freschissimo e morbidissimo, con una consistenza naturale e perfetta, naturalissimo e semplice come del resto tutto quanto ci è stato servito: ritengo anch'esso di produzione propria. Prezzo pro capite, come previsto, 25 euro, comprensivi di un biglietto della lotteria di GM solidale (ho pure avuto la fortuna di essere uno dei vincitori del ricco cestino di prodotti dell'azienda agricola ...) Cibi buoni e nel complesso abbondanti, preparazione semplice ed assolutamente naturale, realizzazioni originali, diverse qualità di vini serviti con abbondanza, prezzo adeguato. Servizio estremamente cortese e familiare. Valutazione di 4 cappelli.42010-10-25 00:00:0025.001
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