Recensione su
IL Logo
Monteorsello - Guiglia
Visitato il
01.01.2011 Consigliatissimo!! Scritta da
LoZioFede Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
19.00 Coperti:
1 12 commenti La settimana scorsa avevo intenzione di dirigermi verso Levizzano per il sabato sera,
ma per un malessere di mia moglie stiamo a casa. Casa...il mio amico vulcanico Gabriele mi chiama,
viene a prendermi per andare a mangiare un Hamburger.
Hamburg? Gli Hamburger di Amburgo li conosco, sono ottimi, ma lontanucci da raggiungere.
Quando il mio amico arriva sta cominciando a nevschiare, ci guardiamo negli occhi ed esordiamo: Borlenghi!
Borlegno coincide con Guiglia, dunque si parte, mentre Gabriele guida io telefono ad un amico borlengaio della proloco di Guiglia.
Data l'estensione del comune chiedo ad un autoctono il toto ristorante, non vorrei girare da un locale all'altro invano,
mi comunica dunque che 'Il Logo' è aperto e che secondo lui fa i milgiori borlenghi di Guiglia.
'Il Logo'...dov'è?..a Monteorsello...ma certo! Sulla strada dopo la chiesa (la provinciale del passo brasa),
non so perchè pur essendoci passato davanti per andare a casa di mio nonno più o meno una vita di volte non mi sono mai fermato. Possibile?
Percorriamo le sette curve che ci separano dalla meta e parcheggiamo a fianco del Tre Monti (la locanda attigua),
il Logo, infatti, è anche affittacamere, nel caso non vogliate guidare con la neve fa al caso vostro!
Entriamo nel locale accolti dal caldo Bar di collina con bancone e panche di caldo legno. Ma certo!
Certo che ci venivo qui!!! Quando ero regazzetto e andavo alla Selva a bere l'acqua di fonte.
Non vi preoccupate di cercare l'acqua, quella cascatella è stata da tempo imbrigliata e non ne resta che un misero ricordo (un funtanein co'un spisai ch'al fa reder),
e nemmeno nel punto originario!
Una ragazza ci accoglie sorridente mentre chiedo se per due hanno abbastanza roba da mangiare.
Attraversando il bancone la giovane locandiera ci fa accomodare oltre la porta del bar, nella sala ristorante,
un ambiente come quelli di una volta, rustico ed accogliente, con tavolini e tavoloni ed un attaccapanni imperiale stile villino di caccia del principe ereditario,
il cuore di un albero intero, con le chiavi probabilmente composte da intere roverelle intagliate.
Il locale è quasi deserto, ci sono solo tre tavoli occupati, e probabilmente sono a fine cena. Dalla pila ti piatti su uno dei tavoli deduco che siano i piattini dei borlenghi.
Un ragazzone sorridente esce dalla cucina con due borlenghi in mano confermando l'ipotesi.
Ci accomodiamo ed un ragazzo esce dalla cucina con passo allegro. Ci elenca una serie di primi e di secondi tipici delle nostre colline, dai garganenli allo spezzatino di cinghiale,
ed io ho giàl'acquolina in bocca.
Stiamo leggeri, ci prendimo un bel pinzimonio ed una sola porzione di crescentine con affettato ed un poco di squaqquerone, nell'attesa dei bolrnelghi.
Da bere Acqua ed un bianco fermo delle nostre parti, vorrei scoprire qualcosa di nuovo a sorpresa.
Nell'attesa mi reco a lavarmi le mani, il locale dei bagni si apre su un accogliente antibagno con un tavolaccio che pare esser lì per farsi una briscola in attesa si liberi il servizio!
Il vino che ci viene servito è un Trebbiano del Rubicone i.g.t. della cantina 'I Diari' associata ad MGM mondo del vino di Forlì.
Bene, una bella sorpresa, non lo conosco, è un nostro vicino di casa, ed è proprio buono!
Questo trebbiano è giallo chiaro, dal profumo fresco e vivace, tanto vivace che al primo sorso appere mosso, brillante, detrogusto leggermente asciutto e persistente, con sentori di ribes.
Dopo aver ricevuto aceti, olii e ciotoline, e dopo un po' di attesa arrivano assieme crescentine e pinzimonio, una bella terrina di verdure fresche, dai pomidoro ai peperoni, dolci cipollotti, sedani e carote, qualche spicchio di finocchio e rossi rapanelli.
Per fotuna che le crescentine son oper uno, perchè sono un cesto colmo, calde e ben cotte, anche nei bordi, proprio come dovrebbero essere.
Indovinate un po'? Son buonissime.
Arriva anche lo squacquerone, fresco di giornata, morbido e cremoso.
Anche il piattino di affettati è abbondante, con prosciutto, coppa (quella vera), ciccioli, pancetta arrotolata (o pancetta coppata), e un ottimo salamino.
Questa è la differenza fra i locali alla buona, quelli di una volta, rispetto a quelli che, soprattutto in pianura, stanno diventando pericolosamente di moda, e costringono più e più volte a chiedere il bis di porzioni macrobiotiche di provenienza esotica.
Ci tuffiamo sulle verdure fresche e divoriamo le crescenti che sembrano non finire più, quando cominciano ad arrivare anche gli anelati borlenghi.
I borlenghi son proprio quelli del disciplinare, con l'uovo (si sente molto), belli spessi al centro e sottili ai bordi, croccanti ma non esageratamente cotti,
con un ottimo ripieno di grana e pancetta battuta, cotta con rosmarino e aglio.
Purtroppo data l'abbondanza delle porzioni e la consistenza dei borlenghi non riusciamo a finire tutto.
A due borlenghi io sono pieno, quindi ne prendo un'altro per dolce, ovviamente con pancetta e grana! (non scherziamo!!)
Gabriele si pulisce la bocca con una terza porzione di pinzimonio.
Non abbiamo tempo di chiacchierare troppo con i ragazzi della cucina, che son sempre indaffareti ad andare avanti e indietro con i borlenghi, facciamo comunque in tempo a gradirne cordialitàe simpatia.
Alla fine due bei caffè.
Fine, no, passiamo alle chiacchiere al bancone, facendo il conto la locandiera ci chiede conto della cena e da lì partiamo con le chiacchiere.
Ovviamente ci viene offerto un Grappino barriquato (Il Grappino) che ci godiamo venendo a scoprie che da poco è giunta per amore a Guiglia, ed il ragazzo che ci ha servito è il giovane che ha preso in mano le redini della gestione dell'antica trattoria e locanda.
Il conto:
- 1 Acqua
- 1 Trebbiano i.g.t.
- 3 pinzimoni
- 1 cesto di crescentine
- 1 vassoio di affettati misti
- 1 piatto di squacquerone
- 2 caffè
- 2 amari offerti
39 euro
Considerando le porzioni,
Facciamo ovviamente i complimenti per questa bella serata, condita con un servizio cortese ed affattuso, convinti di on far più passare anni prima della prossima visita.
Il locale non è da meno di tre cappelli, la cena è stata limitata dal nostro "star leggerini" e la mancanza di quei primi e quel cinghiale che devo al più presto venire a provare, il servizio e la cortesia meritano almeno 4 cappelli,
le porzioni e la qualitàdelle cotture anche, dunque, tanto di cappello!
12 commenti
02/02/2011
Eh bravo LoZioFede, bel localino che hai riscoperto!!! Interessante, con la tua recensione mi hai mosso un pò di curiosità.... ;) :)