Recensione su Armàn Farra di Soligo
visitato da carolingio il 08.03.2011

Recensione su
Armàn
Farra di Soligo

Visitato il 08.03.2011
Imperdibile!!!
Scritta da carolingio
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 45.00
Coperti: 1
11 commenti
Vedo un contadino in tuta blu arrampicato su un albero, con sotto un altro che gli tiene la scala... Siamo in mezzo al niente, o meglio, circondati dai vigneti in mezzo alle colline di Valdobbiadene, ma senza case intorno... "Scusate... la cantina Armàn?"... ... "Son mi...!" mi grida quello sull'albero... Io e mia moglie ci guardiamo... “...chissà cos’ha capito quello là...” Quello là comincia pian piano a scendere e quando è giù dall’albero mi fa: "Son mi la cantina Armàn... piacere Giuliano..." e mi dà la mano. Difficilissimo da trovare. Si prosegue dopo Col S.Martino fino a Farra di Soligo. Il Tom Tom ti costringe a girare verso le colline e ti spedisce in fondo ad una piccola lottizzazione con la strada che diventa stradina e si inerpica verso i vigneti. Poi ti dice che sei arrivato, invece non è così. Non c'è nessuna indicazione che segnali la presenza di questa cantina sulla strada principale, non c'è nessuna segnalazione o insegna sul posto. Giuliano, 40-45 anni, simpatico e disponibile, fa quasi tutto lui: contadino, enologo, vinificatore, aiutato da un rumeno all'occorrenza, perchè la pendenza dei vigneti è paurosa... circa il 50%, anche il 60... tutto da fare a mano... non è cosa da poco... E' lui la cantina Armàn. Il campanile aveva appena suonato mezzogiorno, orario di chiusura... paura che mi saltasse la cantina... Subito mi scuso per l'orario, ma nello stesso tempo mi rendo conto, dal gesto della mano del Giuliano, di essere arrivato in un posto particolare, dove l'orario è un optional molto elastico ed adattabile alle esigenze. Volevo proprio testarla sta cantina segnalatami da Corpicino l'anno scorso, la conoscevo solo di nome per essere stata premiata al Vinitaly, alla loro prima partecipazione. La moglie gli tiene i conti e provvede, con una squadra fissa di conoscenti, alla vendemmia. I vigneti di glera sono disposti rivolti verso sud sulla costa della collina tutto attorno, una localizzazione eccezionale, difficile trovarne di migliori... Stiamo lì quasi un'ora, a chiacchierare, condividendo molti discorsi... in particolare sulla burocrazia che ossessiona eccessivamente chi lavora in Italia ed ossessiona di più chi svolge un lavoro manuale... o sulla normativa che, mediamente, ogni cinque sei mesi viene cambiata, e non solo nel campo agricolo... non c'è mai certezza di niente...). E tra una chiacchiera e l'altra sbevazziamo gradevolmente. Si comincia con un "glera", che non so neanche come chiamarlo, perchè è un prosecco non lavorato in autoclave, cioè senza spumantizzazione. Lui (Armàn) lo chiama "prosecco fermo", ma in realtà non è neanche fermo, perchè è leggermente mosso in modo naturale, come piace a me... Colore chiarissimo, quasi come l'acqua, fondo congruamente salinato, si tratta di un vino eccezionale, mai bevuta una cosa così, un "prosecco fermo" s’era mai visto? ... costa 4,50 euro! Ne prendo tre bozze, senza etichetta (non importa, durerà poco a casa mia), imbottigliato la sera prima. Proseguiamo con il brut bollicinato, buonissimo anche questo, ha un profumo di erba e di sole (ha un profumo il sole?) che ti ricorda la bontà di questa terra e dell'esposizione dei vigneti. Costa 5,00 euro... via con altre tre bozze... Quindi l'extra dry, squisito, lovely, costa 5,50 euro, continuiamo con il sistema delle tre bozze. Curiosità: e il Cartizze? Armàn non lo fa perchè non ha terreni in zona Cartizze. E poi ci dice una cosa che può far storcere il naso agli intenditori, ma che sarà senz'altro condivisa dai neofiti o dai bevitori occasionali: il Cartizze o anche il Millesimato (che costano il doppio o quasi, del Prosecco DOCG) in che cosa differiscono realmente dall'extra-dry? Micro gradi zuccherini, quasi impercettibili ai più. La cantina è un piccolo capannoncino con il tetto in legno lamellare, nascosta alla vista da un promontorio. Per non farsi vedere troppo, Armàn ha anche pensato bene di non avere nessun sito Internet. Come fa a vendere, allora? Prodotto di altissima qualità, prezzi bassi (non avendo grandi spese aggiuntive) e passa parola. Loro stanno bene così. Secondo me, un grande. Al pomeriggio tocca ancora a Col Vetoraz, che non recensirò nuovamente, non avendo nulla da aggiungere a quanto già descritto nella recensione fatta a suo tempo, uno dei top, cui si aggiunge adesso anche Armàn.

11 commenti

joy
14/03/2011
Interessante e curioso produttore vinicolo !!!!! Bella recensione e ben dettagliata. A quando una recensione su qualche sorgente d'acqua? :) :) :)
carolingio
15/03/2011
Acua bona lavare piedi... :rock:
carolingio
15/03/2011
A ripensarci, una sorgente sensazionale ce l'avrei... siccome io bevo sempre acqua gasata (poca poca :) giusto per "muovere" il vino nello stomaco)... c'è una sorgente ferrugino-carbonica vicino a Rabbi, in Trentino, con la cui acqua, gasata naturalmente, vengono fuori degli sciroppi di lamponi paradisiaci... Ed è tanto che non ci vado... Bravo joy, me l'hai fatta tornare in mente :) si sa mai... ;) :)
corpicino
19/03/2011
Carol mi fa piacere che ti sia piaciuto...concordo su quello che avete discusso cosa c'e' di diverso tra Cartizze e Extra dry???...il prezzo!!!!..poi il loro prosecco "quasi" fermo se ne beve a secchi!!!!
carolingio
20/03/2011
Oggi il "prosecco fermo" ce lo siamo bevuti a pasto e... sono stato pesantemente apostrofato da mia moglie perchè "ne abbiamo preso troppo poco"... :)
Gerry
22/03/2011
Che dispiacere non avere più l'età (e il fegato, soprattutto) per seguire consigli non dati, come questo. M'intrigherebbe moltissimo il prosecco (quasi) fermo. A rischio di apparire pop, confesso la mia fedeltà ai vini "vivaci" (son nato col Lambrusco che allungava persino il brodo dei "caplét"). Però da mante fedele, vivo la contraddizione di sognare il tradimento. E un prosecco fermo è un mezzo tradimento. Da viversi con pochi sensi di colpa se non, va là, nessuno.
carolingio
22/03/2011
... anche perchè non è proprio fermo... ma ha un "movimento" naturale che me lo fa apprezzare parecchio... Poi, basta berne poco poco :) ... non come mia moglie...! :) :)
corpicino
22/03/2011
Orcocan Carol a me capita esatto contrario ...anche se ne prendo una sola bottiglia e' sempre troppa :-)...ma faccio finta di niente @Gerry anche io sono nato con i lambro e i vini mossi...pero'sto prosecco appena mosso merita davvero...poi mi piace anche un sacco un lambrusco grasparossa fermo fatto appassire come amarone:-)
carolingio
22/03/2011
Su mia moglie... era una battuta :) lei beve parecchio meno vino di me, di sera quasi mai, però quando scopre che è buono non baderebbe a spese... :) Cos'è sta roba del Grasparossa fatto appassire come Amarone? Informami meglio.
Gerry
22/03/2011
Corpicino, anch'io son curioso! Immagino sia uva di lambrusco che non "subisce" alcuna rifermentazione (in autoclave, s'lé dal cantinoun!) Ma oltre questa ipotesi non riesco ad andare!
corpicino
22/03/2011
Si chiama Ubi Maior e' prodotto da Tenuta Pederzana...le uve grasparossa del vitigno vecchio diradato a luglio vengono messe in cassette ad appassire in apposita atmosfera e poi vengono finite in barrique e nn filtrate....se nn sbaglio Carol e' simile al metodo di produzione x Amarone... Carol mia moglie e' astemia e quando apro na boccia ...mi tocca sempre finirla :-)
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