Recensione su
Sushi Tao
Modena
Visitato il
17.03.2011 Consigliato! Scritta da
golosona Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
22.25 Coperti:
1 6 commenti Anno 2000, autunno: la mia prima volta in un ristorante giapponese. Io e Mauro siamo fidanzati, io vivo ancora in provincia di Brescia dove da pochissimo tempo ha aperto un ristorante giapponese. Una mia amica, patita della cucina del Sol Levante, mi invita a una cena e io convinco il recalcitrante Mauro. Siamo due coppie, arriviamo e restiamo piacevolmente sorpresi e incantati dal contesto: l’ambiente è spazioso, curato, arredato in stile nipponico (almeno per come lo si vede nei film, non sono mai stata in Giappone). :) L’incanto finisce lì: ordiniamo una “barca” a testa e non ricordo più cosa ci fosse dentro, ricordo solo che non mi era piaciuto per niente tanto che ho lasciato quasi tutto. A Mauro poverino va anche peggio! :( L’incauto nota una pallina verde e se la mette in bocca, nessuno gli/ci aveva detto che si trattava di wasabi il quale va accuratamente sbriciolato e dosato al minimo, pena effetti spiacevoli! Vedo il mio fidanzatino di allora diventare di tutti i colori, cominciare a lacrimare e tossire, un disastro poverino!!! All’altro ometto non va meglio, anche lui aveva inghiottito la famosa pallina con effetti disastrosi, solo che, non volendo fare brutta figura con la mia amica (erano al secondo appuntamento, credo), ha finto noncuranza, ma ce ne siamo accorti lo stesso. Morale: nessuno di noi tre ha quasi toccato cibo e la mia amica si è spazzolata tutto. Il conto è stato oltretutto salato… Mauro ha giurato che non avrebbe più messo piede in un ristorante giapponese!
Anno 2011, 17 marzo: finalmente una bella giornata di sole, quasi calda e oltretutto festiva. :) Qualche giorno prima, ricevo dalla cara amica di GM Cioz l’invito a un giapponese dove lei e furzeina vanno spesso. Non rispondo subito, come faccio a proporlo a Mauro che si ricorda ancora la sua/nostra infelice esperienza? Da un lato io sono tentata, si fa un gran parlare di cucina giapponese, vorrei riprovarla e stavolta con esperti che possono consigliarmi. Inoltre, non vedo cioz e furz da tempo e mi fa piacere trascorrere alcune ore in loro compagnia. Un po’ a fatica, convinco quel sant’uomo di mio marito a dare una seconda possibilitàal Giappone e mi accordo con cioz su orario e ritrovo. Incrociamo le dita!!! ;) :)
Giungiamo in orario al ristorante, entriamo e… mi piace subito. Piccolino, nel senso che ha più sale (e quindi vari coperti) di piccole dimensioni, tutto in legno scuro e pareti bianche, arredato in stile minimal chic se mi passate il termine, con luci soffuse e tanta cura. Ci accomodiamo in una saletta simpaticissima: qui i tavoli sono quasi ad altezza pavimento perché di fronte alle gambe dei commensali c’è una “buca”, insomma è un compromesso di arredo e sedute tra Oriente e Occidente. Mi piace, ma non nascondo che mi accomodo con una certa fatica, roba da candid camera direi! :) Pensavo di restare intrappolata, invece con qualche titubanza esco e raggiungo i bagni, pulitissimi e graziosissimi. Io e cioz daremo una sbirciata anche al piano superiore, non ancora sistemato. Mi ripeto: l’ambiente mi piace, l’atmosfera è intima e raccolta, c’è silenzio…a parte la confusione fatta da noi 4! ;)
Sul tavolo ci sono piccoli asciugamani soffici e candidi per inumidire le mani, bei bicchieri e le classiche bacchette. Io e Mauro però chiediamo anche le posate, per stare sul sicuro. :)
La cameriera ci porta subito i menù. A pranzo, oltre al menù alla carta con prezzi credo medi, c’è una sorta di menù fisso da scegliere tra varie proposte, a prezzi decisamente più economici. Tutti optiamo per il menù fisso, in più cioz e furzeina propongono al titubante Mauro di assaggiare altri due piattini fuori menù di crudo in modo da capire se la cucina giapponese può piacergli o meno. Da bere, oltre all’acqua prevista nel menù, ordiniamo un prosecco di Valdobbiadene extra dry Col Vetoraz (euro 15 a bottiglia), che la cameriera ci porta, ci mostra, stappa al tavolo, ci fa assaggiare… ottimo! Ne prenderemo nel corso del pranzo un’ulteriore bottiglia, lasciando interdetta la graziosa cameriera. ;)
Da mangiare ordiniamo:
2 Susa Teishoku per cioz e furzeina (euro 13 l’uno);
2 Tempura Teishoku per me e Mauro (euro 11 l’uno);
1 Temaki California (euro 4);
1 Uramaki California (euro 7);
I tempi di attesa sono giusti e comunque resteremo a tavola a lungo, in piacevoli chiacchiere, senza che nessuno ci faccia fretta anche quando è chiaro che devono chiudere. Ci alzeremo noi, per rispetto. Il servizio si rivela attento, premuroso e gentilissimo, le ragazze che ci servono sono tutte orientali (non so se giapponesi o più probabilmente cinesi), sempre sorridenti e graziosissime!
I piatti sono bellissimi a vedersi, alcuni sono “costruiti” con vera arte, la cosa mi piace! Per cominciare, ci offrono un assaggio di involtino di surimi, gustoso; a seguire, ci portano il primo piatto del menù, uguale per tutti, consistente in zuppa di mizo, che a me non è piaciuta, l’ho trovata molto insipida; a Mauro invece è piaciuta. Di seguito, arrivano un’ insalata mista, semplice e fresca, ben condita, e il piatto che ho preferito tra tutti: udon alle verdure, cioè degli spaghettoni di riso cotti bene, sodi e conditi con tante verdurine diverse, una vera bontà.
Poi il menù si differenzia: per me e mio marito giungono, in apposito cestino di legno, la tempura, fritto di gamberi e verdure quasi delicato e comunque poco unto, sapore discreto; un Temaki california, ovvero rotolone con l'alga ripieno di riso, surimi, avocado e maionese, discreto; un piattino con tanti piccoli uramaki california, rotolini di riso, Sushi e sahimi con maki da condire a piacimento con la salsa di soia e il wasabi a nostra disposizione. Enrico ci spiega accuratamente come usare e dosare la malefica salsa verde, ma anche così, diluita nella salsina di soia in minime dosi, non ci piace; lui invece ne mangia in gran quantitàe tra le lacrime sorride soddisfatto, simpaticissimo! :) Fa assaggiare a Mauro anche una foglia di ginger rosa, buono a detta sua, di gusto pessimo a detta di cioz e di Mauro; io per prudenza non assaggio.
Ai nostri commensali portano piatti di crudo, molto belli e colorati e suppongo buoni: uromaki per Enrico di gambero, tonno, salmone e branzinosushi maki uromaki per cioz. Riporto questi nomi leggendo un po’ la ricevuta un po’ le indicazioni di cioz ma posso aver sbagliato qualcosa, perdonatemi, non me ne intendo assolutamente né di cucina né tantomeno di lingua giapponese!
Concludiamo il pasto con un rinfrescante e goloso gelato alla crema e limone, molto buono, e con un caffè niente male. Paghiamo un conto totale di 89 euro, sul quale ha inciso soprattutto il vino, per cui direi un buon prezzo; la sera però si paga un po’ di più.
Io e Mauro credevamo di uscire affamati, invece siamo talmente sazi che non ceneremo; quanto al gusto, si tratta di sapori diversi dai nostri, non ci siamo abituati e personalmente non ci vado pazza, a un rotolino di pesce crudo e riso preferisco una buona pizza! :) Tuttavia, una volta ogni tanto, per provare sapori nuovi in un contesto diverso e tranquillo, si può fare. Confermo inoltre la bontàdel servizio, la bellezza dell’ambiente e ringrazio cioz e furzeina per l’ottima compagnia e per averci guidato con pazienza nel mondo dei sapori orientali! Consigliato!
6 commenti
26/03/2011
Vi siete per caso informati di dove prendono la loro roba giapponese, specialmente quella cruda?