Buono Scritta da
tranzollo Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
32.67 Coperti:
1 1 commenti Per il pranzo del lunedì di Pasqua decidiamo con tutta la famiglia di andare nel ristorante "A Casa da Beppe".Lì non c'ero ancora stato ed ero curioso di provarlo. Un vecchio caseificio ristrutturato nella campagna tra Lesignana e Ganaceto, vicino all'AltàVelocità, arredamento rustico con pavimento di cotto e tetto di travoni in legno,una sala grande da una ventina di tavoli ed altre due più piccole. Scegliamo il menù di Pasquetta che viene servito a 28 euro escluse le bevande. La conduzione è famigliare,la cameriera fa quello che può ma i tempi sono un po' troppo lunghi. L'antipasto è a buffet, ma non è particolarmente invitante, per cui lo prende solo mio figlio. Si continua con un fritto misto all'italiana (cavolfiori,carciofi, zucchine, mozzarelline, olive ripiene, manca purtroppo la crema, il pezzo forte del fritto misto)purtropo surgelato, tuttavia passabile. Ci portano poi i primi, tagliatelle tricolori alla salsiccia, fatte in casa, belle spesse e ruvide come piacciono a me, peccato per il ragù decisamente troppo salato, seguite da megatortelloni di ricotta, anche questi fatti a mano, decisamente buoni, la cosa migliore del pranzo. Si prosegue con la grigliata mista, desolatamente triste come quantitàe qualità: costaiole, salsiccie, coppa (o quello che sembrava un suo surrogato, una sorta di rotolo di arrosto piuttosto grasso) e,come scritto sul menù, agnello (ma dov'era? Non ce ne siamo accorti). Come contorno patate arrosto,come da menù,non buone,unte, senza consistenza, sembravano addirittura al burro. Come vino abbiamo scelto un Lambrusco Grasparossa delle Cantine di Castelvetro accompagnato da due bottiglie di minerale. Terminiamo con il dessert, un composè di striscioline di colomba, crema Chantilly, cioccolata fusa, fragole, panna, decisamente mattonoso,e troviamo infine posto per due caffè e tre limoncelli.
Pranzo un po' pesante, senza infamia e senza lode, a parte i tortelloni; la grigliata poi, striminzita come quantitàe qualità: è vero che siamo arrivati tra gli ultimi e forse la carne la stavano finendo, ma non è un buon motivo per presentarti un piatto che non corrisponde del tutto a quanto scritto sulla lista.
Peccato, a volte questo è il dazio che si paga quando si va ai pranzi con la formula tutto compreso nell'occasione di qualche ricorrenza festiva. Mi spiace dirlo ma penso che qui non tornerò più.
1 commenti
26/04/2011
E' stata un'esperienza davvero triste, forse dovuta al giorno di festa. Magari in altre giornate va meglio (io ad esempio mi sono trovata bene in altre occasioni).