Recensione su
La Bassanella
Peschiera del Garda
Visitato il
24.06.2011 Buono Scritta da
carolingio Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
15.50 Coperti:
1 12 commenti
Locale nuovo e bellino.
Siamo in due.
2 tris di antipasti di pesce, molto buoni
2 bis di primi di pesce, abbastanza buoni
2 grigliate miste di pesce, insomma...
2 dolci, così così
3 calici di Lugana, non tanto buono
1 bottiglia di acqua gasata
Servizio abbastanza veloce e puntuale.
Conto totale di 31 euro.
Detto fatto, colti da entusiasmo per l’eccellente esperimento della settimana prima, riprenotiamo un’altra cena a prezzo stracciatissimo in questo ristorante tra S. Benedetto di Lugana e Sirmione.
Il posto è in una vecchia casa colonica ristrutturata recentissimamente: un high tech sul grigio-bianco nelle parti orizzontali inferiori (pavimento, sedie e tavoli), sormontato, quasi bloccato, dal caldo di pilastri arancio carico maculato e da un gran bel soffitto con travoni nuovi in lamellare chiaro. Inspiegabilmente elettrico (ma è una scelta), un bellissimo forno in acciao inox, centrale, rotondo, par fare le pizze. Inspiegabilmente accesa (questa è una piccola caduta nazional popolare) una grande televisione a schermo piatto, a parete, con un volume non proprio bassissimo. Bagni nuovi e puliti.
Con una bottiglia di acqua gasata ci vengono portati due calici di... “Lugana” scelgo io... ma non vedo la bottiglia... i calici ci vengono riempiti (molto molto scarsi) al banco bar nascosto alla nostra vista.
“Carlo Damiani” è la cantina, risponde il cameriere a mia richiesta, “una piccola di qui, vino locale”. A me sconosciuto, sarebbe stato meglio vedere la bottiglia nel versare il vino... era comunque parecchio strasso... boccato amarognolo, non un filo di movimento, come un tappo corona degli anni settanta-ottanta.
C’è un cormorano, a Paperissima, che becca ripetutamente un canguro nelle parti basse... lo becca tanto ripetutamente che il canguro ad un certo punto gli dàuna spataccata in faccia con una delle due zampone posteriori. Tempo di vedere il volo all’indietro del cormorano, che ci arrivano i primi due antipasti: piovra lessata e tagliata sottilissima, pesce spada affumicato, pure questo tagliato sottilissimo. Tutto servito con un filo di olio e limone. Entrambi deliziosi direi, quantitàgiuste in estensione anche se lo spessore era di circa mezzo millimetro, però... li vendono identici all’Esselunga. Da una parte è un buon viatico per la qualità, secondo la mia esperienza, dall’altra mi fa storcere un po’ il naso per la professionalitàculinaria (semprechè la mia supposizione corrisponda al vero).
Non è una novità, dal palco spesso si cade, si mette un piede in fallo, si prendono sculate pazzesche... loro... ma soffro anch’io a vederli, bambini e adulti, imbranati e super fighi...
Terzo antipasto: impepata di cozze la chiamano, ma mancava il pepe. Arriva una terrinetta ricolma di cozze semplicemente bollite, forse preventivamente saltate in aglio, con due crostoni di pane. Sono buone, sono fresche, ma l’impepata è un’altra cosa. Quantitàgiuste anche in questo caso.
Tra un cane e gatto che stanno “viscini-viscini” (ne succedono di tutti i colori), e un cavallo che plana di muso contro il culo del cavallo davanti... non si può fare a meno di seguire ogni tanto lo schermo della TV... arriva il bis di primi in un vassoio abbondante: spaghetti con le vongole veraci e una specie di garganelli al sugo di granchio. Ottime le vongole veraci, fresche. Il sugo di granchio, privo di un qualsiasi accenno di chela o scheggia di corazza, dava l’impressione di essere quello che si compra in scatola... all’Esselunga :) Era buono, però slegato dai simil-garganelli, cioè unito in fretta in qualche maniera.
La cosa che più mi ha deluso dei primi è stata però la pasta parzialmente precotta. O almeno questa è stata la nostra netta impressione... come chi la cuoce per tre quarti e la mette da parte con un filo d’olio per motivi organizzativi. Poi la riprende alla bisogna e conclude la cottura: il risultato è l’eliminazione totale del “dente” interno e la sensazione di una pasta omogeneamente gommosa.
E’ difficile anche trovare una novitàper un programma che si ripete, però quella del natante o del surfista che finiscono di slancio sulla terraferma, potrebbero anche proibirle ormai...
Grigliata di pesce recita il menu al penultimo piatto: un gamberone (ottimo e freschissimo), una mezza coda di orata (come quelle che vendono... all’Esselunga), forse desurgelata, con un leggero fondo ammoniacale, un paio di seppiette impanate, buonine. La grigliata era fatta chiaramente su piastra elettrica (si sentiva) ed era accompagnata da una fettina sottile di zucchino e da due fettine di melanzane letteralmente immangiabili, perché erano tutte a strisce bianconere e io con la Juve ho dei crediti di nervoso. Il nero poi non veniva via neanche raschiandolo col coltello, e a me il nero non piace.
Il servizio è stato molto gentile ed abbastanza svelto. La cameriera, una moretta tra il salentino e il serbo-bosniaco (non ho decifrato bene), su mia richiesta, mi ha portato un terzo calice di vino. Siccome le ho gentilmente fatto presente che... melius abundare quam deficiere... mi ha portato, con un doppio sorriso, un calice ricolmo da circa 33 cl.! Il vino era strasso come quello dell’inizio, ma lei è stata gentilissima e poi ce lo hanno fatto pagare 2 euro, cioè poco (ma l’era strasso). Io comunque l’ho ricambiata con un sorriso sincero.
Dessert: una specie di meringata industriale racchiusa in gelato alla vaniglia e ricoperta da gocce di cioccolato caldo. Non siamo arrivati a metà... e ci siamo alzati.
Il prezzo pagato on line era stato di 14,50 euro a testa, più il terzo calice di vino che ci siamo un po’ diviso.
Se il prezzo è “troppo stracciatissimo” bisogna stare su con le antenne, perché il pesce ha un suo costo e anche farlo bene ha un suo costo.
Ecco... io preferirei pagare qualcosina di più e mangiare con uno standard qualitativo un po’ più alto, però occorre anche non generalizzare e dire che, se si conosce giàil locale (non era questo il caso), con questo sistema si può andar bene, prova ne è stata l’esperienza precedente in un posto bellissimo, da alta cucina.
Sono incerto tra il due e il tre. Anche se apprezzo la scelta dello store del gestore (semprechè fosse veramente un aficionado dell'Esselunga), stavolta ascolto la mia accompagnatrice, più carognetta, anche perché non mi sento di consigliarlo, e torno a casa, sperando che Paperissima sia finita, per buttarmi sul divano a sorseggiare un whiskaccio.
12 commenti
25/06/2011
Non sempre si ruzzola bene.... :mmm: :mmm: