Recensione su Schillerhof Nova Levante - Welschnofen
visitato da carolingio il 05.07.2011

Recensione su
Schillerhof
Nova Levante - Welschnofen

Visitato il 05.07.2011
Consigliatissimo!!
Scritta da carolingio
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 11.65
Coperti: 1
10 commenti
Jausenstation tradizionale altoatesina Siamo in due 1 tris di canederli della casa, molto buoni 1 uova speck e patate, abbastanza buono 1 hefeweizen da 0,30, molto buona 1 Forst chiara da 0,20 buona, normale 1 mega fetta di torta di grano saraceno, superbuona Servizio celere e gentilissimo Panorama superbo 11,65 euro a testa. Comincio dal fondo, senza problemi per le prime visite di due giorni fa, perché ho inaugurato il GustaBook e quindi ho tutto memorizzato :). E’ l’ultima camminata di una tre giorni memorabile, come ormai ci succede da parecchi decenni, per più volte all’anno. Siamo sull’altopiano tra il Catinaccio-Rosengarten e il Latemar, uno spiazzo enorme, tra boschi e pascoli, che viaggia tra quota 1.550 e 1.700. Però, per arrivarci a questa quota, occorre scarpinare per un’oretta e quaranta circa dalla quota 1.150 di Nova Levante. Più è dura la salitaccia, più aumenta la soddisfazione quando si arriva. Lo Schillerhof è un tipico punto di ristoro dell’area dolomitica di lingua germanica, con i tavoloni e le panche di legno fuori, ombrelloni beige per ripararsi dal sole di una giornata limpidissima. Ci fanno da cornice le rocce dei due gruppi montuosi sopra citati, uno ad est e l’altro a sud: spettacolo! C’è una bella bionda teutonica che ci serve, di una quarantina di anni portati bene, assieme a suo figlio di quindici sedici. Conoscendo come butta da quelle parti (per quanto riguarda, di solito, le quantità) e anche in considerazione del tratto di ritorno, che prevede un venticinque minuti di leggera salitella finale, moderiamo le nostre ordinazioni. Tempo di cambiarmi la canottiera e arriva la hefeweizen (Weihenstephan) per me e la Forst chiara per la Marta. Per i non conoscitori, la hefe è una birra di frumento chiara, ma torbida, perché il lievito in sospensione non viene filtrato. “Nature” insomma, e molto buona, a temperatura giusta, che per me non vuol dire ghiacciata, ma fresca. Il primo è una porzione molto abbondante con tre canederloni asciutti (cotti in brodo), serviti con il burro, il grana grattugiato e l’immancabile erba cipollina. Di contorno c’è proprio un contorno di insalatina verde dell’orto e di carote juliennes, su tutto il bordo del piatto. Naturalmente ce lo dividiamo, come ci divideremo poi tutto il resto. Un canederlo è a base di rape rosee, squisito e particolare, non ricordo d’averlo mai mangiato così. Gli altri due sono uno al formaggio e l’altro a base di speck. Molto, molto buono il tutto. C’erano anche dei dadini di peperoni gialli crudi, che noi abbiamo prontamente spostato da una parte per evitare pericolosi effluvi pomeridiani. Di secondo, avendo visto passare qualcosa di simile che attirava, non abbiamo resistito a riordinare (lo avevamo fatto già due giorni prima) il mio piatto preferito quando sono in zona: uova, speck e patate rosolate, con qualche fettina di pomodoro a guarnire. Questo piatto l’ho mangiato meglio da altre parti: c’era parecchia cipolla bruciacchiata e nera (e a me il nero, per tradizione, non sconfinfera molto), le uova erano solo due, buone, normali, lo speck secco e tagliato grosso, poco curato nel “rivestimento” superiore, buone le patate anche se un po’ untine. Infine, su consiglio della teutonica, prendiamo una fetta di torta di grano saraceno, con ripieno di mirtilli rossi e rivestimento di graniglia di noccioline. Le dimensioni erano quelle di mezzo quarto di torta. Ne abbiamo mangiato tranquillamente una in due: deliziosa, fatta in casa da loro. Il conto è onestissimo, 23,30 euro con l’offerta di una grappa alla genziana (una, perché l’abbiamo chiesto noi, se no erano due), sempre fatta da loro in casa, amarissima, saporitissima, digestiva per sua caratteristica. Quindi, dopo una brevissimo sospiro e qualche foto, giù di corsa per il sentiero tra gli abeti, a completare il dessert con smanate di fragoline di bosco, dolcissime. Nell’incertezza di giudizio, preferisco abbondare un po’, per la grappa offerta, per la gentilezza e per il panorama, che ti fa guadagnare giorni di vita.

10 commenti

gi
05/07/2011
bravo carol, bellissima come sempre :) mi fa piacere che il GustaBook sia venuto utile ! ;) :yes: :yes: :yes:
joy
05/07/2011
Bella recensione, con una bella passeggiata :super:
carolingio
05/07/2011
Grazie gi e joy :) che roba! Viste le frequenze... i GustaBook saranno esauriti in breve :)
carolingio
05/07/2011
Rape rosee... ehm... volevo scrivere rosse... :) (anche se il colore del ripieno era più sul rosa che sul rosso, ma è stata la tastiera ;) :) )
golosona
05/07/2011
Un pranzo con un panorama tanto bello dopo la fatica della salita, cosa volere di più? Più uova ad esempio, perchè SOLO due? ;) :chuckle: :marameo:
Reginalulu
06/07/2011
Ah che nostalgia delle uova con patate e speck che mi mi fai venire :) Non so perchè non riesco ad averne altrettanta delle scarpinate ;) Bellissima, i paesaggi altoatesini + i Gustabook non possono che ispirare capolavori ;) :) :)
carolingio
06/07/2011
Perchè solo due, dici? Perchè qui il piatto costava 6,50 euro e dove ci sono 3 uova costa 7,50... non potevo nemmeno lamentarmi di questo... :)
carolingio
06/07/2011
Grazie Luisa :) le scarpinate creano dipendenza (come GustaModena :) :) ) se ti abitui, fai invece fatica a starne senza :)
tata
06/07/2011
mi sta venendo una fame!!! e una malinconia ....adoro la montagna, :cry:
carolingio
06/07/2011
Orco can, mi dispiace... comunque, per le malinconie sul cibo puoi fare così: ti vai a comperare dello speck (lo trovi buono anche qui), un paio di formaggi stagionati (qui sono addirittura più buoni di quelli altoatesini... monte veronese, asiago, vezzena, per non parlare del parmigiano...), un barattolo di cetrioli in agrodolce (quelli di Zuccato sono simil altoatesini, ottimi), ti prendi una weizen e sei a posto. Quindi puoi mangiare, intanto guardando Google Immagini... :) :)
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