Consigliato! Scritta da
Heinrich-von-Trotta Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
21.30 Coperti:
1 0 commenti Val Sarentino, Valdurna (Durnholz).
L’occasione è la visita alla Chiesa Parrocchiale di San Nicolò in Valdurna; Valdurna è sia il nome della valle che della frazione posta al termine della stessa al cospetto di un laghetto alpino.
La ricchezza di assoluto pregio della chiesa è costituita dai numerosi affreschi raffiguranti le leggende di San Nicolò e San Vito come pure alcune scene della passione di Cristo. Sono databili ai primi decenni del XV secolo e la loro estensione si aggira complessivamente intorno ai 200 mq..
La chiesa stessa, col suo campanile, rappresenta l’edificio più imponente di tutta la frazione ed è eretta su un pendio erbose dominante il fiabesco laghetto; una sessantina di case, con alcuni masi da lacrime agli occhi, ospitano le più o meno 300 anime di questo luogo incantato.
Terminata la visita ed essendo quasi le ore 12 è ovvia la sosta per il pranzo.
Proprio a fianco la chiesa la gasthof con un ambiente che funge anche da bar.
Una sala, quasi totalmente finestrata e per il resto foderata in legno in perfetto stile tirolese, è dedicata per il pranzo e per la cena.
La valle, essendo molto appartata rispetto ai flussi turistici, non ha ancora permesso ai gestori del locale di acquisire quelle caratteristiche di spigliatezza e positivitànei confronti dei pochi turisti, soprattutto “italiani”; la cosa non mi dispiace a dire il vero, però, almeno in questo caso, mi pare decisamente esagerato nonché fuori luogo.
Un semplice foglio con pochi ma sufficienti piatti da scegliere (3 antipasti, 3 primi e 3 secondi) ed un cartoncino un po’ più articolato riguardante i soli canederli (Knödel).
Pasta reale in brodo, fegatini di milza in brodo e ravioli agli spinaci sono i primi.
Würstel con patatine fritte, piatto di speck e formaggio e cordon bleu sempre con patatine fritte sono i secondi.
Come primo piatto scelgo, tra la lista dei numerosi canederli, quello tradizionale allo speck.
La sorpresa è che nel piatto, annegato nel brodo di magro con un’immensitàdi erba cipollina, me ne trovo uno soltanto anche se avente un diametro di almeno dieci centimetri. Ed è di colore giallo...
Di norma ne vengono serviti due molto più piccoli. Vabbè, non sarebbe questo il problema se non fosse che al palato il canederlo appare davvero poco piacevole, molto gommoso, con poco speck chiamato a dare sapore ma, soprattutto, con un accentuato gusto del pane forse eccessivamente raffermo unitamente a quello dell’uovo chiamato a compattare il tutto.
Mai, nella mia lunga ed intensa frequentazione alto-atesina, mi è capitato di non gustare i canederli, ma oggi è andata così. Peccato…
Come secondo scelgo un altro classico: cordon bleu con patatine fritte.
Le cose volgono decisamente al meglio! Ottima la carne di maiale farcita con prosciutto e formaggio, la panatura leggermente pepata e, soprattutto, l’eccellente frittura... un piccolo capolavoro.
Le patatine, anche queste non unte, sono l'ideale contorno a questo sempre stuzzicante secondo.
Due bustine confezionate (qui forse ci starebbe una critica!), una di maionese ed una di ketchup, aiutano nello spazzolare senza grossi problema l’abbondante secondo.
Mezzo litro di vino rosso vernaccia (Grauvernatch) della Cantina Produttori di San Paolo (Sankt Pauls) ed una mezza d’acqua gassata sono le bevande. Un caffè.
Questo il conto finale:
- vino - 4,80
- acqua - 1,50
- 1 primo - 3,80
- 1 secondo - 10,00
- caffè - 1,20
totale - 21,30
Tutto sommato accettabile, ma siamo abbastanza lontani dai livelli di ristorazione che l’Alto Adige, anche nei locali più semplici, sa proporre. Sono indeciso tra due o tre cappelli… eccedo a tre.
Auf wiedersehen…
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