Recensione su Ziryab - Taberna Gastronomica Cordoba
visitato da carolingio il 14.07.2011

Recensione su
Ziryab - Taberna Gastronomica
Cordoba

Visitato il 14.07.2011
Imperdibile!!!
Scritta da carolingio
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 21.00
Coperti: 1
7 commenti
Il clima a Cordoba è pesantissimo: alle undici e mezza di sera, quando usciamo da questo locale ci sono 38 gradi. Un vento caldissimo ti prosciuga le narici e ti toglie il respiro. Per fortuna il locale è ben climatizzato... A me non piace l'aria condizionata, ma in queste condizioni sarebbe molto dura vivere senza. Lo Ziryab è tutto moderno ed impostato sui bianchi e sui grigi, che ultimamente in giro – vedo - vanno molto. E' all'interno di una piccola calle, nel labirinto di viuzze strettissime e di case bianche che caratterizzano la città vecchia attorno alla Mezquita. Pulitissimo, ci siamo solo noi, siamo gli unici ad andare a mangiare alle otto e tre quarti, gli altri avventori cominceranno ad arrivare dopo le dieci di sera. Per ingannare l'attesa ci portano subito delle olive schiacciate in salamoia con erbette aromatiche... buone. Saranno una mise en bouche caratteristica in tutta l'Andalusia. Il vino che ordiniamo è semplicemente perfetto: un Enate Rosado del 2010, fatto con uve cabernet e sauvignon, da 14 gradi. Vino nordico di Huesca, vicino a Saragoza. Fresco a temperatura giusta, versato nel bicchiere per l'assaggio (chissà perchè vengono tutti da me a far assaggiare), ha un boccato fruttato, ricorda lontanamente le fragole e un po' anche il pepe: eccezionale. Poi un'acqua gasata Fonte Forte della Sierra Nevada. La giornata è stata segnata dalla visita della Mezquita di Cordoba, un'opera di architettura che non ha uguali al mondo, moschea e cattedrale insieme, come succede anche da altre parti in Andalusia, per la presenza araba durata circa ottocento anni, a congiungere forti tradizioni cattoliche del periodo precedente e di quello successivo. Una presenza pacifica, interculturale ed operosa: furono gli arabi a fondare a Granada la prima Università spagnola nel 1400, duecento anni dopo l'Italia peraltro. Mi chiedo perchè non potrebbe essere così anche adesso. Ci dividiamo le varie portate, tra tutti e sei i presenti. Non sono per niente in vena, ma questo ristorante è superlativo. Ci torneremo anche la seconda sera, sempre dividendoci i piatti. Jamòn iberico selvatico su letto di patate saltate assieme al prosciutto, a due scaloppe di fois gras caldo, con sopra un uovo rotto al momento della cottura e cotto col calore dell'altro cibo (ma rimane morbido, o almeno questa è la nostra interpretazione di cottura). Ottimo. Flamenquìn: un unico involtino lungo di maiale fritto con crosticina croccante, tagliato a pezzi obliqui, su un letto di patate, carote, peperoni lessati e triturati, ripieno di carni miste, tra le quali spiccava la salsiccia locale charritzo. A lato, misticanza d'insalata. E' il momento del dessert. I camerieri sono gentilissimi e sono lì praticamente solo per noi, dandoci tutte le spiegazioni del caso. Zuppa di yogurt greco con biscotto di cioccolato bianco (che sapeva da caramella mou), affiancato da un gelato al mandarino, con lamponi e fragole annegati. Squisito. Alfambra: è una base di biscotto al cioccolato con fragole caramellate alla vaniglia, contornato da una spuma alla menta (che io assaggio appena, essendo un po' allergico alla menta). Una vera delizia. Presentazione molto fantasiosa dei piatti, cucina ricercata. Seconda sera. Dopo la stessa mise en bouche (della sera prima) offerta dalla casa, il barman ci ha anche presentato in tavola (e offerto) il cocktail “mandarina kiss”: gin, campari, liquore di mandarino, selz, ghiaccio, scorzetta lunga e sottile di mandarino, un goccio di angostura). Mmmmmm... che bontà! Quindi: cochinillo. Sono pezzetti di maialino da latte, con crema al formaggio, accompagnati da misticanza e serviti su un piatto rettangolare di ardesia con bordi lavorati. Bacalao: è un trancio di baccalà fresco, morbidissimo, appoggiato su un letto di purè di piselli e accompagnato da una formina di capelli d'angelo con verdure miste concassèes. Abbiamo preso lo stesso vino della sera prima, perchè era troppo buono. Poi, altra offerta del barman: sorbetto digestivo con mela verde e menta. A me, per via dell'allergia, è stato offerto in alternativa un altro cocktail in bicchiere Martini con crema al cioccolato, liquore al caffè (me l'hanno detto dopo, perchè subito non si sentiva), rhum, panna, briciole di amaretto. Buonissimo. Devo dire che il GustaBook funziona benissimo: quando vedono che prendiamo appunti, cominciano ad offrirci di tutto e a trattarci particolarmente bene. Come dolce, la seconda sera ci siamo divisi con la Marta un brownie al cioccolato fondente con pezzetti di noci, servito con gelato alla crema, salsa al caramello e praline di mandorle. Conto di 21 euro a testa, come la prima sera, avendo suddiviso tutto assieme agli altri nostri quattro amici. In questo caso, "imperdibile" è proprio l'aggettivo che calza giusto. Per fortuna, all'uscita della seconda sera, alle 23,15 l'aria si è fatta un po' più fresca, c'erano solo 33 gradi.

7 commenti

Magnanima
26/07/2011
Gran bel questo posto Carol! Cordoba è una delle mie mete future e non mancherò di provarlo. Sono stata a Sevilla in agosto e ho lo stesso ricordo climatico: aria irrespirabile ma la bellezza di questi luoghi vale la pena di essere goduta anche in mesi meno propizi, se non si può scegliere un periodo diverso. Quanto alla cucina, davvero interessanti le descrizioni dei piatti.
johnnybazoo
26/07/2011
Veramente un localino interessante, prezzo bassissimo e cucina di alto livello; devo ammettere che la Spagna l'ho sempre considerata solo Paella e Chupito, infatti la maggiorparte delle volte che ci sono andato ho fatto fatica a trovare posti degni di nota, vorrà dire che la prossima volta mi impegnerò di più :-) ottima anche la mossa del GustaBook :lol:
carolingio
26/07/2011
Ciao Arianna, per fortuna il caldo c'è stato solo a Cordoba per due giorni e poi il primo giorno a Sevilla. Dopo, per fortuna, è arrivato un vento forte dall'Atlantico e la terza sera di Sevilla abbiamo addirittura mangiato fuori con il pullover, nonostante il cielo limpidissimo... Se devi ancora andare a Cordoba, oltre al centro storico, un labirinto di viuzze molto belle con casette bianche e "teterie" arabe (patio interno dove ti danno il the in tantissime versioni), vale la pena di vedere la Mezquita che è straordinaria, ma poi, poco altro... l'Alcazar non è un granchè, molto meglio Sevilla e ancora meglio Granada (straordinaria), e anche Ronda, pueblo blanco, non è male... vicinissima al mare e al Marocco... Senza impegnarti tanto, Johnny, basta che vai dove ti indico e vedrai che non resterai deluso... ma naturalmente non voglio privarti della soddisfazione di trovarne altri... se riesci a trovare un posto non turistico, si mangia benissimo in Spagna, ad un prezzo che è la metà della Francia e due terzi dell'Italia (mediamente).
Magnanima
27/07/2011
Grazie per le informazioni carol!Sei sempre una miniera di suggerimenti preziosi. Johnny ma come paella e chupito??!! La gastronomia spagnola è entusiasmante a mio avviso, calda e avvolgente come la sua Terra. Nel mio corazon sono rimasti in particolare Galizia e Paesi Baschi, ma tornerei volentieri in Andalusia, preferibilmente nel pieno dei festeggiamenti pasquali. Ho sentito parlare di un'atmosfera difficile da vivere in altri momenti. Speriamo! :sun:
johnnybazoo
27/07/2011
A dicembre sono andato una settimana a Barcellona, mi ero fatto una lunga lista di ristoranti da provare ricercando su internet e chiedendo a conoscenti (all'epoca ancora non conoscevo GM), ma di tutti questi solo un paio ho trovato soddisfacenti, El Rey de la Gamba nel quartiere della Barceloneta dove ho mangiato un'ottima paella al nero di seppia; e il ristorante Cal Boter (nei pressi della Sagrata Familia) dove ho assaggiato il Jamon Serrano, 4 fette di ottimo prosciutto iberico tagliato a coltello servite su pane abbrustolito (al modico prezzo di 10-12 euro); probabilmente avrà contribuito anche il fatto che la maggiorparte gli "indigeni del posto" non è molto ben propensa a farsi capire da chi il Catalano non lo mastica, ma io preferisco di lunga la cucina emiliana :sun: la città però è stupenda e merita sicuramente una visita :inlove:
Magnanima
27/07/2011
Beh Johnny..io di Barcellona ho un'idea che a onor del vero condivido con pochi. E' una città che attira tantissimi turisti e piace anche molto. A me no. E' una metropoli multiculturale caotica, che non è riuscita a catturarmi minimamente. Oltre a Gaudi', che ritengo far parte dell'Olimpo dell'Arte. L'unica cosa che mi è piaciuta davvero è stato il lungo festeggiamento dell'Epifania: "la cabalcata de los reyes magos".. Sembrava di essere in un girone dell'inferno, una bolgia surreale. Io adoro gli spagnoli festanti, non c'è che dire. Quanto al cibo in entrambe le mie visite abbiamo sostato più volte al Museo del Jamon, dove puoi apprezzare l'iberico a prezzi abbordabilissimi. In genere però amo il loro cibo di strada, venduto alle feste. Più divertente. Comunque Barca ha poco a che vedere con la Spagna, quasi nulla. Ho sempre più nostalgia canaglia :guitarplayer:
johnnybazoo
28/07/2011
Dipende sempre uno che cosa và cercando, io personalmente ho visitato La Pedrera, Casa Batlò, Parc Guell, La Sagrata Familia che mi ha veramente stupito per l'imponenza esterna ed interna, ma Barcellona è per un 70% Gaudì, quindi se togli quello non ci rimane tantissimo; però della città mi è piaciuto anche La Boqueira, il Montcjuc, San Creu i San Paul, e tutta la parte antica per il resto concordo con te, è una metropoli con tutti i suoi prò e contro, mi ricordo all'uscita dalla metropolitana il giorno d'arrivo un tentativo di borseggio da parte di un vecchio che aveva inscenato una caduta dalle scale, seee credici che mi faccio fregare :rock: se poi vuoi parlare di feste popolari, su questo argomento non posso aprire bocca, io non sopporto neanche quelle che fanno da noi, figurati se me le vado a cercare all'estero; il mio massimo è la Sagra del Tortellone di Levizzano, e anche lì...... :mad:
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