Recensione su
Da Gianni
Santa Teresa Gallura
Visitato il
06.07.2011 Consigliatissimo!! Scritta da
g.falconline Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
30.00 Coperti:
1 9 commenti I colori della Sardegna non si insegnano a scuola, ne libro segreto ne scrive. Nessuno sa a quali radici, quali essenze e in quali sogni si sia tuffata la natura per ispirare la loro vita.
Prima creati, poi mescolati e infine ancora separati per mischiarsi di nuovo, sono vissuti da occhi finalmente consapevoli che viaggiare è scoprire sempre che il mondo è altrove.
Non è possibile immaginare che rocce rosse si contrappongono ad acque di un verde sincero, che appena schiuma dal piacere di accarezzarle, bisogna solo guardare increduli.
Chissàse stavolta potrò partire ancora scegliendo altre mete, ché tutte le strade non portano più in altri luoghi.
Al piacere degli occhi e dell’anima non si resiste, ma nemmeno alla fame però!
Partiamo così all’attacco del famoso porceddu, dopo che nei giorni precedenti abbiamo dato fondo alle riserve marine delle Bocche di Bonifacio, consumando pesce e, più di tutto, cozze dal gusto prelibato.
Stasera invece carne, si ritorna un po’ in Emilia, col maialino che la fa da padrone… a tavola s’intende!
Un cartello davanti al ristorante consiglia la prenotazione per questo piatto tipico della Sardegna, ma che evidentemente, per la cura necessaria alla sua
preparazione, non può essere preparato al momento.
Arriviamo dunque forti di un preventivo contatto telefonico, nel quale abbiamo ben specificato, a scanso di ogni delusione da malinteso, i nostri nomi e lo scopo primario della nostra prenotazione.
Il gentile gestore, che per il resto della serata saràsostituito da una solerte e giovane ragazza, ci avverte della generositàdelle porzioni, senza però turbarci più di tanto: è sempre bello sentire espressioni di onestàintellettuale, che tendono ad evitare che intere portate vengano lasciate a tavola seppur conteggiate, ma è altresì chiaro che con me e Mira si tratta di un esercizio potenzialmente inefficace, date le nostre abitudini vacanziere.
Ci facciamo così convincere solo in parte, decidendo di assaggiare, in attesa del maialino, un tipico primo gallurese: una porzione di gnocchetti sardi con salsiccia e pomodoro.
Molto gustosi, con una consistenza della pasta, chiaramente fatta in casa, che ha sollecitato la nostra ammirazione. La salsiccia ha spezie e profumi intensi ed è ripiena di carne tagliata a pezzi grossolani, come si usa anche nella mia Salerno.
Siamo così pronti ad affrontare il porceddu, visto che il primo a metàha solo solleticato il nostro appetito, moltiplicando le nostre aspettative.
Ed ecco arrivare sua maestàil maialino, accompagnato da una corte che rispetta in pieno la tradizione, i profumi e la natura della Sardegna. Il vassoio, dalle forme giustamente approssimative, è un consistente pezzo di sughero, ricoperto di ampie fette sottili di pane carasau, sul quale è adagiato il nostro maialino, ornato di foglie di mirto e fumanti patate arrosto.
Carne tenera e deliziosa, pelle croccante e saporita, davvero buonissimo e profumato. Porzione importante ma non quanto i commensali :)
Accompagniamo con un cannonau alla spina, in caraffa da mezzo litro, per una spesa complessiva di sessanta euro.
Io ci sono nato in via XX Settembre, in un’altra città, con un altro mare, ed oggi sono ritornato per un’altra strada di un’altra cittàche forse è la stessa.
I colori della Sardegna non li trovi nei libri di scuola, sono dove non ti aspetteresti, ad insegnare che il sogno è altrove.
9 commenti
03/08/2011
Bentornato Falcon! :) Dove ti eri cacciato? In Sardegna?