Recensione su Amadeo Bruxelles
visitato da pattyb il 09.08.2011

Quest'anno le mie "vacanze" sono state decise all'ultimo secondo e quindi,senza le mie solite tempistiche organizzative, mi butto su qualche città da visitare. In Belgio non ero mai stata ma era da tempo che volevo andarci. Sarà perchè a lungo ho lavorato con clienti Belgi, sarà perchè è uno dei pochi paesi Europei che non ho ancora visitato....mi butto su un last minute e volo!!!! Nonostate il poco tempo prima della partenza, mi ero documentata a sufficienza per andare "a colpo sicuro" a cercare questo locale, Amadeo, attirata dalle descrizioni di turisti un pò pazzoidi e attratta dal loro sito. Ci vado la seconda sera che sono a Bruxelles (magnifica città, birra superlativa e cioccolato divino), sul presto (alle 19,15 ero davanti alla vetrina, un pò perchè non avevo prenotato e un pò perchè in Belgio si cena mooolto prima che da noi. Davanti al locale c'è una mucca imbalsamata...si si, non finta in plastica, IMBALSAMATA. Oddio...fa un pò strano ma io, ovviamente, la accarezzo e la fotografo. Bellaaaa! Già da qui si capisce che il locale è un pò molto particolare ed è proprio questo il motivo per cui l'ho scelto!!!! ;) Entro, mi accoglie una bella sala ampia, con le pareti ricolme di libri fino al soffitto. Sono libri veri, alcuni molto antichi, pare di essere in una grandissima biblioteca. In fondo al locale c'è persino una statua del Buddha, tanto per non farsi mancare nulla!!! Mi piace da matti questo posto, mi ci sento benissimo. Un gentile cameriere mi accompagna ad un tavolino, ci sono già una decina di avventori. I tavolini sono apparecchiati con tovagliette a quadretti bianchi e rossi, tovaglioli bianchi di carta, posate, bicchiere e una bottigliona da un litro e mezzo di vino da tavola "la Romance", francese. La particolarità di questo locale è che ha solo 3 menu: costine a volontà, spiedini di gamberi a volontà e menu entrecote. Io sono qui per le costine, visto che ne ho letto meraviglie. Da bere mi dicono che posso ordinare ciò che voglio oppure bere dal bottiglione che c'è a tavola e si paga solo quello che consumi. Ok, vada per il vinozzo che si rivelerà un discreto accompagnamento per la cena. Dopo una giusta attesa (nel frattempo mi è arrivato il cestino con fettine di pane molto buone), arriva il "mio" cameriere con un piatto contenente un "mostro"!!!!! aiutoooo, sono almeno 40 cm di costato e una bella baked potato (patata cotta la forno) servita con una salsina al curry deliziosa. Che bella cenaaaa, mi ci sono buttata a capofitto. Le costine sono tenerissime, belle cicciotte e piene di carne, saporite, leggermente insaporite con salsa barbecue. La patata è ottima. In sottofondo c'è musica anni 40-50...una cosa quasi surreale. Un posto bellissimo. Finito il primo giro, vedo che ripassa il cameriere per chiedere se ne voglio ancora (le costine sono a volontà...insomma, fino alla morte). Chiedo il bis e mi arriva un altro quasi mezzo metro di costine, sempre superlative come le prime. Sono piena come un tacchino ripieno. Nel frattempo, tra un quintale di costine e l'altro, si può guardare e leggere i libri sugli scaffali, che cosa strana. I bicchieri di vino intanto diventano 3....non era affatto male per essere un vino comunque da tavola. Alla richiesta del terzo giro, a malincuore, devo dire stop. Davvero sarebbe stato meglio non infognarsi al pomeriggio con il mega waffel con panna e nutella che mi sono pappata a merenda. Qui sarebbe bene venirci con una fame nera!!!! Non vorrei più uscire da questo locale, è davvero un pò (molto) insolito ma mi ci sento a casa. Sarà la musica, i libri, l'insieme di oggetti un pò kitch ma è piacevole. Chiedo il conto. Sono 15,99 euro il prezzo fisso per le costine a volontà e poi misurano il livello del bottiglione di vino: 20,45 euro in tutto. Pago 21, non prendo il resto ed esco. Una bella foto all'ingresso del ristorante e, se mi ricapiterà di tornare a Bruxelles, sicuramente qui ci torno!!!! "Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno" (Guy de maupassant).