Recensione su Il Grano di Pepe Ravarino
visitato da coste66 il 15.11.2011

Recensione su
Il Grano di Pepe
Ravarino

Visitato il 15.11.2011
Imperdibile!!!
Scritta da coste66
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 50.00
Coperti: 1
8 commenti
E' da un tot che non faccio una recensione, tra l'altro non ne ho molte nel mio storico, oggi mi va di scrivere anche perchè sono stato incuriosito da precedenti recensioni su questo locale e poi perchè, fondamentalmente, sono un amante del pesce. Vi dirò subito che sono in disaccordo con una recensione un pò severa che mi precede, questo non toglie che io rispetti le opinioni e soprattutto i gusti altrui. Il locale è carino, pulito, sobriamente arredato con tavoli vista legno senza tovaglia e un sasso appoggia posata che in se è un'idea carina e originale. Chi non è abituato, potrebbe obbiettare sul fatto di mangiare senza tovaglia, io parto col presuppposto che il tavolo venga ovviamente igienizzato ogni pasto e pretendo, in un locale come questo, che le posate sul sasso mi vengano cambiate ogni volta, come del resto avviene. Anche se così non fosse e appoggiassi la posata usata, sul sasso, torno al discorso precedente, tanto il sasso sarà opportunamente lavato ogni pasto. Veniamo serviti in modo corretto e cortese da una gentilissima cameriera che ci spiega dettagliatamente i piatti, molto particolari e atrimenti difficili da decifrare negli ingredienti, molto originali e azzeccati nella loro unione. Lo chef si presenta subito come una persona che ci crede tantissimo, e la cosa per me è importante, in questo caso, oltre al credo, c'è anche la capacità, la tecnica e la fantasia tipica di chi forse si ipira alla cucina mediterranea. Ci viene servita un entrèe di benvenuto, una cosa carina e originale, praticamente le cozze, sgusciate sono appoggiate sopra dei gusci di cozze fatte di pane al nero di seppia, è la prima volta in vita mia che mangio i gusci delle cozze... In seguito ci viene servito nell'ordine:crudo di tonno al melone cantalupo e capperi di pantelleria, farro palamita zucca e liquirizia, la cattura della seppiolina, involtino "aperto" di pesce spada, sardoncini fritti con panelle e crocchè baccalà confit con fondente di tropea e schiacciatina di patate e capperi tonnarelli con scampetti e lime. Tutto ottimo, ben presentato, lavorato con cura, abbinamenti audaci ma gustosi. Due appunti, la fritturina, seppur buona e particolare,a mio parere non si colloca nel suo insieme come consistenze e tipologia di piatto all'interno della degustazione, forse perchè si ispira ad un piatto di strada, umile e semplice, un pò in contrasto con la finezza di presentazione delle altre portate. L'ultima portata, il primo, a mio parere è risultato ottimo, il gusto che le teste di scampi danno al condimento è per palati che hanno dimestichezza con i gusti un pò forti, può non piacere. Come vino abbiamo bevuto un Riesling Falkenstein 2010 ottimo, niente acqua. Alla fine del pasto eravamo assolutamente sazi e soddisfatti. Prezzo importante, ma adeguato alla cura dei piatti, alla materia prima, e al servizio. Da segnalare la buona carta dei vini, i grissini e il pane fatto in casa, la buona possibilità di parcheggio. Da provare.

8 commenti

rinod
25/11/2011
ciao coste66, mi fa molto, molto piacere che vi siate trovati bene da me. Scrivo per commentare alcune tue osservazioni: i tavoli, come tu hai supposto, vengono igienizzati ogni volta che vengono usati, le pietre usate come poggia-posate vengono lavate, ad ogni uso, in lavastoviglie. Nel caso della frittura di sardoncini, concordo con la tua osservazione quando dici che il piatto non si colloca nel suo insieme alle altre portate. Quel piatto è oggettivamente il mio cibo della memoria, rappresenta un pezzo della mia identità gastronomica, mi ricorda di scorribande e giochi nei vicolo di Palermo... e pertanto mi rappresenta e faccio fatica a toglierlo dal menù. Penso sia un pò come il tortellino per un modenese. Tengo conto però della tua osservazione (anche altri clienti mi hanno fatto la stessa osservazione), il piatto è, così come è presentato adesso, un pò "fuori contesto" da tipo di cucina che intendo perseguire. La tua critica (costruttiva) è uno stimolo a trovare-cercare forme e idee che portare in cucina, cercando di essere il più onesto e coerente possibile verso i miei clienti.
rinod
25/11/2011
pardon era "idee da portare in cucina" e non "idee che portare in cucina"
gi
25/11/2011
appero' coste, ne scrivi poche, ma tutte belle toste :) :yes:
mizoguccini
25/11/2011
Salve rinod, una domanda: mi risulta che quella di fare dei finti gusci di cozze commestibili sia una pratica anche di Cracco qui nella sua caverna di via Hugo; chi ha avuto per primo l'idea?
rinod
25/11/2011
Salve, ovviamente Cracco ha avuto per primo l'idea. Vidi tempo fà nel libro di cucina 6 proprio una ricetta di Cracco con dei gusci finti di cozza, penso però che l'abbia realizzata utilizzando una qualche forma di calco, magari il guscio stesso a mò di stampo. Fulminante l'idea! Da allora di tanto in tanto ho provato a farne una qualche versione e non ti nascono che mi sono arrovellato non poco poichè prendo sempre spunti, ma cerco di seguire una mia strada. Nella mia cozza ho preso spunto dall' air baguette di Ferran Adrià per approdare alla tecnica usata dai fornai che fanno la stria con il lievito, impasto molto sottile, lievito e temperatura alta. il resto è uno stampino fatto da me e il colore dato dal nero di seppia Curioso il percorso, per realizzare un'idea in fondo basta guardarsi intorno...
Reginalulu
25/11/2011
Bè Coste.....la formula di rito dove la metto? Bentornato! ;)
g.falconline
26/11/2011
Ciao grande Stefano! I tuoi pareri sono sempre molto ben argomentati. Sulla competenza poi non si discute, naturalmente, e posso testimoniarlo visto che da te ho mangiato anche del pesce ottimamente prerparato. Credo proprio che andrò a visitare questo posto, che mi attira anche per l'originalità delle sue scelte.
g.falconline
26/11/2011
A proposito del vino che hai bevuto, e a vantaggio di chi conosce il mio cognome, devo aggiungere che il Falkensteiner , è realizzato dai miei parenti dell'Alto Adige... :uahah:
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