Recensione su
Vintage
San Pietro in Cariano
Visitato il
29.11.2011 Consigliato! Scritta da
carolingio Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
10.00 Coperti:
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Pausa pranzo strettissima tra cinque ore di scuola e altrettante quasi di consigli di classe. Non ho il tempo di andare a casa e di farmi qualcosa, mia moglie è messa peggio di me.
Mi associo quindi alla spedizione di altri tre colleghi presso questo locale, che una di loro mi dice buono.
E’ un winebar formato high tech, tutto in vetro e acciaio, a doppia altezza, con una strana copertura in legno lamellare arcuato a sesto ribassato. Si mangiano stuzzichini e si fanno fuori aperitivi al volo, ma al piano soppalco, salendo per una scala di vetro, c’è uno spazio con una trentina di coperti per una specie di self-service.
Tavoli sempre in vetro e acciaio, bagni belli puliti.
Si paga 10 euro e ci si può prendere quello che si vuole di quanto esposto nel buffet, nella quantitàche si vuole.
C’è la scelta di due primi, racchiusi in pirofile d’acciaio per mantenerne il calore (ogni tanto vengono riempiti nuovamente con roba pronta e calda): io scelgo pennette con gorgonzola e speck (e prezzemolo). L’alternativa era zuppa di fagioli.
La cottura non è ideale, forse dovrebbero cuocerle un po’ meno, dato che stanno lì poi per alcuni minuti prima di essere versate nei piatti. Un po’ scialaquoso il sugo, ma non male come gusto.
Da bere, si può prendere acqua gasata o liscia, in bottigliette da mezzo litro (si può prenderne anche due o tre). Resisto alla tentazione di prenderne quattro e portarle via per i tempi duri :) .
Mi limito all’acqua e questo per me è giàtriste… ma non potrei mettermi poi a sbadigliare tutto il pomeriggio al lavoro…
Ci sono grissinoni molto gustosi, in pasta simil sfoglia, buoni veramente, oltre a panini normali, ciabattine.
Il servizio consiste solo in una cameriera, gentile, che sparecchia e rinzaffa le pirofile quando stanno per svuotarsi (il locale è quasi pieno).
In alcuni ovali di ceramica bianca: caponata con peperoni e melanzane, patate al forno (fredde però, se le lasciano lì scoperte…), carote, rucola, insalatina, pomodori, cavolini di Bruxelles. Abbastanza buona la verdura e curata bene, anche se le verdure cotte, secondo me, dovrebbero essere tenute in contenitori che le lascino calde, perchè fredde per me non sono buone, almeno non in questa stagione.
Companatico con due scelte, in pirofile d’acciaio simili a quelle dei primi: non degno di uno sguardo gli hamburgers, che proprio non mi piacciono, e mi dirigo sugli straccetti di pollo con i carciofi. Molto buoni e saporiti, fatti bene.
Ci sarebbe anche il dessert: o macedonia di pere e mele, o crema catalana. I miei colleghi dicono buoni e mangiabili entrambi, io salto.
Che dire…
Il concetto di “buono” (col quale la mia collega mi aveva sollecitato ad andare) è sempre relativo alle proprie frequentazioni e a quello che di solito si mangia a casa. Le mie frequentazioni esterne sono mediamente medie (si può dir così?), forse medio-alte quanto a qualità, e a casa di solito si mangia bene e più che bene.
Incerto tra i due e i tre cappelli, scelgo la seconda, per il prezzo veramente molto onesto e perché i lati positivi sono più di quelli negativi. Anche volendo aggiungere un quartino di Valpolicella e non avendo da lavorare dopo, ci si può abbuffare con delle pietanze abbastanza buone, pagando poco poco.
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