Recensione su Osteria Paverno Marano di Valpolicella
visitato da carolingio il 28.12.2011

Come mi ero riproposto, torno in questo locale con un po' di compagnia per assaggiare anche dell’altro. L’occasione è il compleanno di mia moglie e, fintantoché la mia figlia maggiore rimarrà in questo continente, ci siamo ancora tutti cinque. Tralascio la descrizione del bel locale (già fatta in precedenza) e arrivo subito al sodo. Prendiamo tre antipasti in cinque e facciamo bene, perché gli antipasti sono porzioni normali e, più che stuzzicare l’appetito, sfamerebbero, se fossero uno a testa. Invece io volevo spazio per assaggiare qua e là. Polenta alla brace e bogoni in umido. Eccellente piatto, bogoni cotti perfettamente e ben amalgamati con verdurine tagliate fini. Terrina (nel senso di “terreine”, patè) di fegatini di pollo con cipolle di Tropea stufate, crostoni di pane alla griglia e indivia. Il patè (quattro grossi spicchi) e le cipolle erano buonissimi, pane e indivia normali. Monte veronese, radicchio rosso di Verona, tartufo nero a scaglie e polentina molle, su letto d’insalatina. Io non l’ho assaggiato, ma le mie donne mi dicono “piatto perfetto”, ottimi accostamenti. Da bere, con due bottiglie di acqua, una gasata e una liscia, ci facciamo portare una bottiglia di Valpolicella Classico di Michele Castellani, che ha cantina e campi a Valgatara, un paio di km. più a valle dell’osteria. Il vino, denominato "Campo del Biotto", pur essendo del 2010 (su mia richiesta, il Classico mi piace giovane) è ben strutturato e profuma un po' di ciliegie, con una salinatura abbastanza pronunciata in bocca. Bottiglia aperta davanti a noi e preventivo assaggio. Prima volta, molto buono. Il pane è ancora anonimo, preso da qualche panettiere della zona… andante… rimane, secondo me, un particolare da migliorare e ci vuol poco. Anche gli altri piatti ce li assaggiamo a vicenda. Tortelli di zucca, fatti in casa, al burro e salvia. Molto buoni, giusta la cottura, perfetta la pasta del tortello, sottofondo di amaretto appena percepito. Gnocchi di ricotta al tartufo nero, non li ho assaggiati, sempre per via del tartufòn, ma mi dicono ottimi, delicati. Due costatone di manzo, enormi, con le patate al forno, per me e mio figlio. La parte vicina all’osso deliziosa, tenera come il burro. La parte più distante abbastanza nervosa e difficile da tagliare, la mia l’ho anche dovuta far cuocere un po’ di più perché era troppo cruda. Gusto della carne molto buono. Le patate al forno non particolarmente entusiasmanti, ma comunque mangiabili. Brasato all’amarone con polentina molla, squisito, fatto andare a lungo opportunamente, solo qualche parte un po’ grassetta, che la Eli ha separato accuratamente. Abbiamo quindi preso due dolci: un tortino di mele superottimo, con delle mele secche fuori (o almeno così mi era sembrato), che Stefano si è fatto fuori quasi da solo, e un tortino al cioccolato su un letto di marmellata d’arance e scorzette candite, delizioso. Qualità dei dolci molto elevata, non così la quantità, ma costavano anche 3 euro l’uno. Il servizio è stato al solito gentile e celere, anche se stavolta eravamo solo in due tavoli a mangiare. L’unica defaillance ha riguardato le verdure, che si erano dimenticati di portare. Gliel’ha ricordato mia moglie quando eravamo a metà dei piatti principali e, in un attimo, è arrivato un grande ovale con zucchine in tegame, erbette pure saltate in tegame, pomodori ripieni e finocchi gratinati. Tutto molto buono. Il conto di 100 euro tondi in cinque. Molto onesto. Segnalo che non viene fatto pagare il coperto; non è una dimenticanza, o almeno non credo, perché anche la volta precedente non mi era stato fatto pagare. Inoltre, non ci hanno fatto pagare le verdure, forse per rimediare al ritardo. Il proprietario cameriere era intento a giocare a carte ad un altro tavolo con una bambina :) . Per questo (e anche perché non ce le ha messe in conto :) ) è ampiamente perdonato :) . Sono proprio contento di aver trovato questo nuovo posto. Gli manca ancora un po' per raggiungere il top, forse loro sono ancora troppo naif, ma per me non è un male assoluto, anzi. Lo batterò ancora in futuro, evitando di tediarvi con la recensione. Anzi lo farò solo se, per l’occasione, avrà raggiunto il massimo.