Imperdibile!!! Scritta da
carolingio Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
15.75 Coperti:
1 4 commenti
Dentro i ruderi della rocca dei Colonna, costruita attorno all’anno mille sul poggio roccioso di Castel S. Pietro Romano è stato realizzato un singolare presepio “a misura d’uomo”, cioè con le statue grandi come le persone, e ognuna di queste a fare il suo mestiere. Vicino a casa mia, a Pedemonte, il presepio è vivente, cioè con tutte le persone in costume e c’è perfino il Bambin Gesù che è un bambino vero, in carne ed ossa. Qui di vero ci sono solo due pecore, che belano dalla fame (quando ho cominciato a belare anch’io, mi sono corse incontro... :) ) Poi c’è anche un improbabile Dean Martin che, dagli altoparlanti, bela Astro del ciel in ammerigàno... :).
Dopo questa visita in notturna, seguita da quella delle stradine, con i vecchi palazzi patrizi, le antiche luci gialle e le gradonate di pietra di Palestrina, ci dirigiamo a Genazzano (anche questo paese con una rocca dei Colonna in cima al colle), nell’unico posto che abbiamo trovato aperto la sera del primo dell’anno.
Benedetta fu questa penuria.
Terremoto prende il nome dal primo proprietario della fine 800, che era una personcina un po’ agitata. I suoi discendenti, per quattro generazioni, hanno proseguito l’attivitàdi ristorazione in questo locale situato sotto la rocca, in fondo a delle suggestive scalette in pietra.
In cucina, ho sbirciato, si danno da fare due signore anziane (e questa cosa giàmi piace).
All’ingresso troneggia un cartello riquadrato con all’interno una frase che invita tutti a “non rubare”. Si sa... lo sanno tutti... ma ogni tanto non è male ripeterlo.
Veniamo sistemati in una sala con una grande veranda ad archi e tanto legno (da pochi soldi), con ancora gli addobbi appesi dell’ultimo dell’anno, addobbi sgargianti, rossi e luccicanti, un po’ pacchiani a dir il vero... in effetti la sala non brilla per gusto e raffinatezza, sotto le tovaglie gialle ci sono le cerate di plastica a quadratini bianchi ed azzurri... le sedie sono di paglia, dignitose, ma la mia è spaiata, sempre impagliata, ma diversa dalle altre... ‘n tocco de glasse... :) :)
La clientela è tutta rigorosamente romana, lo sento dalla parlantina, quasi tutta gente giovane e con pochi soldi, come schematizzo dalle facce e dai vestiti che indossano.
Il cesso (perché de “cesso” se dratta), è, diciamo, andante... utile per l’occorrenza e niente più.
Il menu con i prezzi è esposto solo all’ingresso: il cameriere te lo riassume a voce, con parecchie aggiunte e alcune cose tolte, tanto velocemente che mi sembra un’altra lingua... ciò... pian, che son mezo forestiero...
Da bere, dapprima ordiniamo (con qualche incertezza, perché non lo conoscevo) un Genazzano della Cantina Sociale locale. Però, all’assaggio è un po’ troppo asprigno e poco corposo per i miei gusti... Allora lo faccio portar via (gentilissimi, non hanno fatto na piega) e opto quindi per una bottiglia di Cesanese di Olevano Romano, chiamato “Corte alla luna”, dell’Azienda Agricola Proietti, annata 2008, con indicati 13,5 gradi. Adesso ci siamo, profumato e robusto, un ottimo vino.
Assieme, un’acqua gasata S.Benedetto da litro.
In tavola un cesto di pane tipo toscano non salato (che poi è anche tipo romano), tagliato a fette.
D’improvviso sento una musica crescente che ho sentito ancora... ma sì... mi sembra proprio l’Internazionale... arriva dal cellulare di un ragazzo, che con altri due sta mangiando nel tavolo vicino. Una conferma, se occorreva, dell’ambiente mooolto proletario.
Breve attesa e arrivano i nostri due primi: sarebbero due MEZZE porzioni de gnocchi “a coa de sòrica”. Si tratta di una pasta molto simile a quella mangiata ad Orvieto (acqua e farina), anche se molto più morbida, condita con un sugo straordinario di pomodoro cotto con la carne, che poi però viene tolta (ne rimangono poche tracce). Abbondante pecorino e abbondanti anche le due mezze porzioni che in realtàsono una porzione normale a testa e anche larghina. Buonissimi, cottura perfetta, sugo ottimo e particolare.
Degli gnocchi non hanno nulla e coa de sòrica vuol dire coda di topo.
Di secondo, io mi faccio portare coratella d’abbacchio, mentre mia moglie ordina un coniglio alla cacciatora. Come contorno prendiamo un piatto di carciofi alla romana.
La coratella è semplicemente eccezionale: cuore, polmoni e fegatini d’agnello stufati con la cipolla e il vino, come una specie di brasatino... una favola, tenerezza totale, un piattazzo pieno.
Il coniglio della Marta è ugualmente favoloso, carne di qualità, mi sembra di sentirlo dal gusto e dalla tenerezza: spruzzato con l’aceto, che è stato fatto evaporare (ma si sente ancora) e arrostito poi con aglio, olio e peperoncino. Ci siamo scambiati i piatti... mmmm... che delizia!
E pure li carciofi erano stra-buoni, saltati in tegame co a mentuccia, tenerissimi e saporitissimi, che roba!
I due camerieri che si alternavano erano molto alla buona, ruspanti, ma nello stesso tempo discreti ed efficienti. Tempi perfetti, anche se il locale era pieno, ma tavoli larghi, si stava benissimo.
Alla fine uno dei due camerieri ci fa: “Cosa ve bossso offrì...?”
“C’est àdire?” gli rispondo io in francese... :) “... li dorcetti, gaffè, limoncello, amaro e grappa... o dutto?” prosegue lui...
“Grazie... caffè niente, liquori mejo de no perché dopo devo guidàr... proviamo li dorcetti... “
Arriva poco dopo un piatto con una ciambellona all’anice (e liquirizia forse) buonissima, una crostata di visciole, o qualcosa di simile, altrettanto buona e fatta in casa in modo evidente.
Dopo un’ora e un quarto decretiamo chiusa questa full immersion, piacevole esperienza nella cultura culinaria (e non) popolare della provincia romana e andiamo a pagare.
Le sorprese non sono ancora finite... totale 31,50 euro... !!! con un’unica cosa fuori dal coro, per eccesso, cioè il piatto di carciofi, che abbiamo pagato 7,00 euro (è pur vero che i carciofi son cari anche dal fruttivendolo), mentre invece... coperto niente, dolce ovviamente niente, caffè e liquorini sarebbero stati niente, madechè... due primi 2,50 euro l’uno, due secondi 6 euro l’uno, bottiglia di Cesanese 6 euro, bottiglia da litro d’acqua 1,50 euro...
Ma vieeeni! Ma vaaaaai! Ma dove siamo capitati?
Per la sua categoria, STRE-PI-TO-SO! Complimenti.
4 commenti
04/01/2012
In questo posticino potrei fare un pasto completo anche io con i miei buoni pasto da ben 5.29 euro, diventa solo un pò difficoltoso tornare dalla pausa pranzo per le 13:30 :chuckle: