Recensione su L'angolo del Globo Corlo di Formigine
visitato da mauribe il 04.02.2012

Nonostante la neve e il ghiaccio, prenoto per questa sera un tavolo per due all’Angolo del Globo, dove ero già stato alcune volte e mi ero sempre trovato benino. Arriviamo (da Modena) e alle otto e venti dopo 40 minuti circa di viaggio: molto piano sulla neve ghiacciata, parcheggiamo nel cortile liberato dalla neve soltanto nel pomeriggio, ed entriamo: non c’è ancora nessuno, ma ci sono tre tavolate consistenti prenotate: arriveranno più tardi, ma rimangono vuoti alcuni tavoli piccoli (qualcuno ha rinunciato visto le avverse condizioni del tempo). Ci accoglie una ragazza, che poi ci servirà, e ci fa accomodare in un tavolo tondo, sulla sinistra del locale: questa sera hanno chiuso le pareti separatorie per cui risulta un unico salone. Sulla sinistra i tavoli apparecchiati in giallo, e sulla destra quelli in rosso mattone. Dal menù, che offre una discreta scelta di antipasti, primi e secondi di carni varie, e anche gnocco, tigelle e affettati, scegliamo dei rettangoli di pasta integrale ripiena di ricotta e conditi con un sughetto di speck e pomodorini, da bere solo acqua gassata e per secondo un solo piatto di filetto di maiale con un contorno di carciofi e scaglie di grana. Ci portano, per ingannare l’attesa, un piattino con dei pezzetti di polenta fritta, e dei pezzetti di una specie di erbazzone, molto carini e appetitosi. I due primi molto molto buoni, di sapore fresco ed intenso, e in quantità ragguardevole; poi i filetti di maiale (tre pezzi infilati su uno stecchino, e avvolti dalla pancetta) che ci dividiamo inequamente: molto saporiti e succosi, e il contorno di carciofi e grana risulta essere molto convincente. Nel frattempo il ristorante lentamente si anima, e alle varie tavolate vediamo che viene servito gnocco, tigelle e affettato, ma direi che convenga molto di più sfruttare la mano dei cuochi per i primi e i secondi proposti. Non ordiniamo dolci né caffè, ma ci lasciano sul tavolo tre pezzetti di un a torta di ricotta e cioccolato proprio buona, e anche una bottiglietta di limoncello ghiacciato, che assaggeremo soltanto. Così, verso le 10 andiamo a chiedere il conto e anche la ricetta di quella torta di ricotta (validissima, e da provare). Ce ne fanno una fotocopia da un libro di ricette di dolci: l'originale prevederebbe però la saba, che non mi piace proprio, e così anche a molti altri, per cui anche la cucina del ristorante la sostituisce con la cioccolata, e con ottimo risultato. Il conto di 34 euro, veramente a buon mercato in relazione alla qualità delle portate, mi fa attribuire a questa cena 5 cappelli.