Recensione su
Rovatti
Ravarino
Visitato il
22.02.2012 Consigliato! Scritta da
g.falconline Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
13.00 Coperti:
1 8 commenti Dati che affluiscono all’ultima ora si sommano al traffico di tutte le ore, per un ritardo che non riusciamo a recuperare. Arriviamo così quando tutti sono ormai in pausa pranzo, il momento peggiore per noi e migliore per i nostri ignari interlocutori. Il lavoro peggiore inizieràcosì nel pomeriggio, e non possiamo non considerare che se pausa deve essere, allora è pausa anche per noi.
Proprio vicino alla nostra meta scorgiamo una trattoria pizzeria lungo la strada principale che attraversa il paese, l’ideale per non risalire in macchina.
Non c’è molta confusione in giro, ma nonostante tutto la corsa appena fallita contro il tempo ci fa sentire sotto pressione, ed io e il mio collega ci consideriamo giàda subito rifocillati appena entrati nel locale, grazie alla calma che ci accoglie.
La trattoria è composta da due sale, ed alcuni clienti giàal tavolo mangiano e parlano, mostrando confidenza con il titolare, che non passa inosservato per la sua altezza e presenza fisica da oste di un tempo perduto.
Quella della trattoria è una vera porta attraverso un fantascientifico iperspazio, che separa il caos delle strade e dei registri contabili da bottiglie di vino in bella mostra, panieri di noci e tovaglie bianche.
Abbiamo giusto un margine per un pranzo frugale, non solo per il tempo, ma anche per non perdere la luciditànecessaria al nostro lavoro.
Una ragazza ci elenca il menù del giorno a voce in un italiano approssimativo e mi chiedo: è forse questo un riquadro della trattoria che si scontra con l’idea di un passato che ritorna?
Mi rispondo di no, l’emigrazione è sempre esistita, può cambiare accento e colore dei capelli, ma appartiene al presente come al passato.
Tra le proposte c’è anche la pizza, ma temo di trovarmi di fronte alla famigerata "similpizza" sottile e croccante, peggio ancora tirata, che stranamente quasi mai si accompagna con tortellini al sugo di fragole e spolverata di mele. :)
Ricordo a questo proposito una bella immagine evocata dall’amico Ema: se ti cade uno stuzzicadenti sulla “similpizza”, si aprono delle crepe che evocano il temuto “big one” della costa californiana. :)
Scegliamo così tortelloni di zucca al ragù, ci sembra una pietanza abbastanza in linea con la situazione proposta dall’ambiente che ci circonda, e coerente con la necessitàdi una facile digestione.
Nell’attesa la cameriera ci porta un cestino di pane fatto in casa, e anche diversi ritagli di pizza al pomodoro. Il gusto è buono, e anche la consistenza da morbida lievitatura ci conforta, a testimonianza che forse ci sbagliavamo. Se dovessimo capitare di nuovo la pizza potrebbe rappresentare un scelta interessante per approfondire l’esperienza.
Arrivano, senza eccessivi tempi di attesa, i nostri tortelloni che giàal primo assaggio si rivelano una bella sorpresa. La pasta è chiaramente fatta in casa, e il ripieno di zucca e parmigiano è delicatamente corretto da una nota di dolce.
Il ragù è gustoso, e anche se nel Regno delle due Sicilie lo si immaginerebbe di un rosso più deciso lo apprezziamo molto. :)
Nel frattempo il cestino del pane si è quasi esaurito, e ci viene con cortesia e sollecitudine rifornito. In linea con le premesse di un pranzo “pausa dal lavoro” sostituiamo il secondo con due porzioni di patate arrosto e una di verdure alla griglia.
Anche questi piatti vengono serviti con i giusti tempi di attesa, e le porzioni stesse non sono né abbondanti né scarse, anch’esse giuste!
Le patate sono caldissime, con una piacevole crosticina dorata. Buone anche le verdure grigliate, con zucchine, melanzane e peperoni.
Solo acqua da bere, almeno così credevo, sino al momento in cui il mio collega, approfittando di un mio momento di distrazione, ha ordinato un amaro per chiudere il pasto.
Durante l’incontro del pomeriggio ha poi sorriso più del solito con i nostri interlocutori, magari la prossima volta glielo ordino io!! :) :)
La ricevuta che ci consegna il gestore riporta quattordici euro a testa, ma ce ne chiede tredici, e noi apprezziamo il gesto. Mentre usciamo, convinti di aver trovato una soddisfacente soluzione alla pausa pranzo, scorgiamo un’anziana signora vestita da cuoca, e comprendiamo meglio la bontàdi tortelloni e ragù.
8 commenti
25/02/2012
pernonalmente le manifesto il mio piacere nel leggere le sue recensioni :clap: :clap:, provo un briciolo di sana invidia, ;), e non posso che attendere la prossima