Recensione su Isimbarda Santa Giuletta
visitato da carolingio il 22.02.2012

Recensione su
Isimbarda
Santa Giuletta

Visitato il 22.02.2012
Imperdibile!!!
Scritta da carolingio
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 50.00
Coperti: 1
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Il nostro girovagare nell'Oltrepo' Pavese ci ha portato in cima ad un poggio, appena passata la frazione Castello di Santa Giuletta, dove vediamo le indicazioni per la cantina Isimbarda, che già avevo notato su Internet. Proviamo a seguire le frecce... ... è come la caccia al tesoro... :) Riporto dal loro sito: l'azienda deve il suo nome all'antica famiglia dei marchesi Isimbardi, patrizi lombardi divenuti feudatari del "tenimento" di Santa Giuletta alla fine del secolo XVII. I nobili Isimbardi furono particolarmente legati a queste loro terre oltrepadane e i possedimenti della famiglia sono sempre stati modello di coltivazione della vite, come ancora oggi continuano ad essere. Ancor oggi i proprietari sono milanesi, come lo sono molti tenutari di altre aziende della zona, tra cui, ci è stato detto, anche il presidente dell'Inter Moratti. Il sole è già alto nel cielo e ha sconfitto la nebbiolina... panorama fantastico dall’alto e macchie di neve che luccicano in mezzo ai vigneti. La cantina è in una vecchia corte con una barchessa in mattoni e la casa padronale in intonaco rosso. Un giovane operatore ci accoglie e ci presenta i loro migliori prodotti, premiati in continuazione, negli ultimi anni, dal Gambero Rosso (due bicchieri al Riesling Renano e al Varmèi l'anno scorso), a Veronelli e altri. Cominciamo gli assaggi col loro Riesling, vino ottenuto da uve Riesling Renano. Ha un ottimo aroma, un po' salinato e leggermente mosso, all'altezza dei nostri migliori bianchi, con cui faccio sempre il confronto. Via, aggiudicato! Due bozze! :) Proseguiamo con una novità, almeno per me, che non avevo mai sentito prima, il Varmèi, ottenuto dalla mescolanza di uve Incrocio Manzoni (80%), Pinot Grigio (10%) e Chardonnay (10%). Fino a qualche giorno fa l’incrocio Manzoni per me era l’incrocio dell’omonima via di Verona con Corso Milano, vicino alla sede del Chievo. Ora so che proviene dalla zona di Treviso ed è un incrocio, appunto, tra uve di Riesling Renano e di Pinot Bianco. L’uva di questo Varmèi, da quanto abbiamo sentito, è solitamente presa da quella esposta molto a sud, in modo che a fine agosto è già ultramatura. Il sapore che ne deriva assomiglia molto ai bianchi meridionali, fatti con uve ben esposte, ovvero che prendono molti più raggi. Sapore profondo, molto aromatico, quasi amarognolo, da legno, dev’essere stato un po’ in barrique. Ottimo anche questo, dà un lontano ricordo del Gewürztraminer, un po’ più soft nell’aroma. Aggiudicato anche questo, altre due bozze! Teniamo per ultimo lo spumante fatto col Pinot Nero, non rosè stavolta, ma bianco, brut. E’ buonissimo, non so decifrare bene i sapori, non sono un sommelier, ma è buonissimo! Via altre due bozze! 52,50 euro il totale, scontato a 50. Se passate dall’Oltrepo’ andate a berci un goccio, ne vale la pena. Alla grande.

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