Recensione su
Grifonero
Mozzecane
Visitato il
12.04.2012 Consigliato! Scritta da
carolingio Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
24.50 Coperti:
1 1 commenti
Nuovo esperimento con Groupon in una serata uggiosa, di pioggerellina battente.
Menu di pesce che prevede: entrée di verdure in tempura, due piatti a scelta tra antipasto, primo e secondo, un dessert a testa, un calice di vino a testa, una bottiglia d'acqua a coppia, caffè, coperto e amaro inclusi.
- Opzioni antipasti: insalata di calamari su misticanza con pepe di szechuan, o moscardini con crema di mais, o crostatina con pasta brisée e code di gambero.
- Opzioni primi: tagliolini con scampi norvegesi, o gnocchetti al nero con seppioline, o crespella con polpa di branzino su vellutata di pomodoro.
- Opzioni secondi, con contorno a scelta: tortino di persico con salsa di crostacei, o filetto d'orata al forno con verdurine croccanti, o filetto di cernia con pasta brick.
- Opzioni desserts: semifreddo con meringa e salsa mou, o croccante alle mandorle, o tartellette di frolla con crema di limone ricoperta di meringa all'italiana flambé.
Il tutto per 49 euro in due (invece di 112,50 scrivono sul coupon... non è esattamente così, però, visti i prezzi – altini - sul menu, ci si avvicina molto).
Il locale tende ad essere di lusso. E’ in una casa padronale, abbastanza vecchia, tutta dipinta fuori di rosso mattone/cardinale, con contorni in tufo, recentemente restaurata, un po’ decentrata rispetto al centro di Mozzecane.
L’interno è modernissimo e ricercato, sulle tonalitàdel bianco e del blu aviatore. Spiccano tre gigantografie di foto in bianconero di una ragazza nuda, ripresa da dietro, seduta a terra, e ripresa solo per una piccola striscia di fianco, in tre diverse pose. Se uno guarda le foto di sfuggita, vede solo una serie di curve ammorbidite, ma non capisce di cosa si tratta. Io invece ho avuto modo di studiarle bene, perché per tutta la serata c’ero seduto proprio di fronte :) .
Mia moglie invece aveva davanti a sé uno schermo che trasmetteva in sequenza bellissime foto a colori dei più bei posti al mondo, da Machu Pichu, alle Seichelles, a Petra… Contenta anche lei :) .
Caminetto moderno, chiuso da un vetro temperato sullo sfondo, tovaglie di fiandra bianca, posateria ricercata... bello, proprio bello.
Incomincio con una baratto, ben accettato dal cameriere proprietario: un calice di vino in più, al posto dei due caffè. Andata.
Il vino era un prosecchino Valdobbiadene della Tenuta S.Anna. Probabilmente, dal gusto leggermente amabile, era un extra dry: profumava di frutta. Molto buono... avrei preferito un prosecco “secco”, ma questo era comunque un ottimo vino.
Assieme al vino, una mezza minerale S.Pellegrino.
In tavola arriva il cestino del pane, che non è niente di particolare: delle fette di pane nero con semini (ma di tipo industriale) con altri panini “normali”. Un posto che vuole distinguersi, secondo il mio modestissimo avviso, lo fa anche col pane.
La tempura di verdure è eccellente ed abbondantissima. Fettine sottili di melanzane, di zucchine e di... zucca, forse, dice mia moglie... io non sono riuscito a decifrare ben bene, assomigliavano anche a delle patate, ma il gusto era più da zucca... fritte benissimo, con olio chiaro, bollenti, appena fatte.
Se devo fare un appunto amichevole ai due ragazzi gestori del locale, molto giovani, è che, come entrèe, si dovrebbe mettere in tavola un po’ meno quantità, altrimenti i clienti faticano poi ad arrivare in fondo. Naturalmente è un punto di visto del tutto soggettivo, perché chi arriva lì con una famazza da sballo e gradisce l’abbondanza, si fa fuori tutto con gran piacere.
Gran piacere anche per noi, però ci siamo riempiti non poco, mentre un pasto ideale, per me, dovrebbe essere più equilibrato.
Mi vengono queste osservazioni, perché, come ho accennato, il posto mi sembra che abbia prospettive di essere “su” e quindi guardo di più anche a queste cose.
Ci dividiamo quindi un antipasto e due primi.
Crostatina con pasta brisée e code di gambero, buona, non eccezionale; porzione piccola da antipasto, con eccesso di salsa maionese e pomodoro che copriva un po’ il tutto.
Tagliolini con scampi norvegesi. Tagliolini troppo cotti e molli, al limite della sufficienza, sugo discreto con qualche cozza in aggiunta.
Gnocchetti al nero con seppioline. Gnocchetti neri fatti in casa molto buoni, anche se il complesso del piatto aveva poco sapore... le seppioline... mi parevano quelle surgelate, forse mi sbaglio... buonine, ma non super.
Porzioni notevoli per i due primi. Alla fine eravamo pienissimi... ma c’è un altro piatto... con i contorni...
Tortino di persico con salsa di crostacei: me lo sono fatto fuori solo io (mia moglie era arrivata al limite) e solo per tre quarti. Abbastanza buono, ma niente di particolarmente entusiasmante. Aveva un ripieno di dadini di carote e zucchine lessate... stesse carote e zucchine che sono state portate anche come contorno... particolare, secondo me, da evitare... tra l’altro, cotte così sono due verdure abbastanza insipide...
Un altro ovale conteneva patate al forno molto buone ed erbette in tegame, altrettante fatte bene. Devo anche segnalare che non ci è stato chiesto cosa volevamo di contorno (ricordo che il contorno era “a scelta”).
Anche in questo caso, porzioni parecchio abbondanti... abbiamo dovuto lasciar lì tanta roba.
La Marta diceva che era piena per il secondo, ma non rinuncia al dolce :) . Ci facciamo portare due tartellettes di frolla con crema di limone ricoperte di meringa all'italiana flambé. Dolce veramente ottimo.
Per me poi un Montenegro.
Servizio perfetto e in un’ora e mezza avevamo concluso la cena.
Che dire...
La valutazione complessiva è sui tre e mezzo, è più la roba buona o molto buona che quella meno buona. Di scadente non c’era nulla.
Il prezzo del coupon era molto onesto, però, a prezzo pieno, il rapporto con la qualitànon sarebbe proprio positivo.
Dovendo scegliere il giudizio senza mezzi punti, tendo ad essere più severo con un locale che parrebbe puntare in alto. Per questo pasto, a fianco dei cappelli, più che “consigliato” ci metterei un: “discreto”.
1 commenti
24/04/2012
molto originale l'idea della gigantografia di foto: scattare la foto di una foto è come scrivere il racconto di un racconto, una sorta di metafora sull'ontogenesi della vita.